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Finanza e Mercati: sale l'attesa per PIL e PCE americani

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Finanza e Mercati: sale l'attesa per PIL e PCE americani.


Finanza e Mercati: rendimenti deboli

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,7850%, contro il massimo da fine febbraio a 3,9340% toccato mercoledì e il 3,9140% di ieri mattina (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,4715% dal 2,5520% (massimo dal 28 novembre) di ieri (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,6120%, ieri a 4,6720% il massimo da mercoledì (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,7130%, toccato nella notte a 4,7540% il massimo da mercoledì (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: obbligazionario in recupero

Rendimenti sotto i massimi di ieri e attese sui tassi USA stabili rispetto a ieri. Gli operatori guardano al dato di venerdì sull'inflazione PCE, la misura dei prezzi al consumo preferita dalla Federal Reserve, per capire se l'insoddisfazione della banca centrale americana troverà o meno conferme. La discesa dell'inflazione negli ultimi 2-3 mesi si è infatti fermata, spazzando via le previsioni di primo taglio dei tassi a giugno e riducendo a 1-2 le mosse attese entro fine anno. Per quanto riguarda la BCE riprendono quota le chance di prima riduzione a giugno e complessive nel 2024 dopo il calo registrato ieri. L'Eurotower attende indicazioni sulla dinamica dei salari e segue l'evoluzione del quadro geopolitico per procedere con un -25 bp nella riunione del 6 giugno.

Finanza e Mercati: le attese sulle mosse di Fed e BCE

Il CME FedWatch Tool assegna ora l'85% alla probabilità di tassi invariati nella riunione del FOMC del 12 giugno, stabile rispetto a ieri mattina (77-78% venerdì mattina). Poco mosse al 36-37% (40% venerdì mattina) le probabilità di -25 bp nella riunione del 31 luglio (42-43% lunedì scorso) e quelle di no action al 58-59% (51% venerdì mattina, 45% lunedì 15/4). Stabili al 45-46% le chance di primo taglio il 18 settembre.

Scendono al 35% dal 36-37% di ieri mattina le probabilità di primo taglio da 25 bp a dicembre (33% venerdì mattina, 13% mercoledì 10/4). Salgono al 33% dal 31-32% di ieri mattina quelle di -50 bp entro fine 2024 (33-34% venerdì mattina). Si incrementano al 14-15% dal 13% di ieri mattina (16-17% venerdì mattina, 33% il 10/4) le probabilità di una riduzione da 75 bp. Scendono al 14% dal 16% di ieri mattina (12-13% di venerdì mattina, 2% il 10/4) quelle di tassi invariati. Poco mosse al 3% le chance di -100 bp (17-18% il 10/4, 23% il 5/4), stabili a 0% quelle di -125 bp (4% il 10/4). Lo strumento prevede quindi 1-2 tagli da 25 bp entro fine anno da appena tendenti a 1 (bilanciate venerdì, leggermente tendenti a 2 giovedì). Erano 2-3 tendenti a 3 mercoledì 10/4.

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali in recupero nel breve e soprattutto nel 2024: i derivati quotano ora -19 bp a giugno da -17/18 ieri mattina (-21 venerdì, -23/24 mercoledì 10/4, -25/26 venerdì 5/4), quindi possibilità di taglio nella riunione del 6 giugno in crescita. Per fine anno -70/71 bp da -64/65 ieri mattina (-72/73 venerdì, -81 circa lunedì 15/4, -78/79 mercoledì 10/4, -86/87 venerdì 5/4), quindi probabilità di 3 tagli entro fine anno in rialzo (erano 3-4 fino a venerdì 5 aprile).

L'agenda macroeconomica della settimana prevede oggi gli indici PMI, giovedì il PIL e venerdì l'inflazione PCE negli USA.

Simone Ferradini - www.ftaonline.com