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Finanza e Mercati: rendimenti in recupero e taglio tassi meno probabile in attesa del PCE

di Simone Ferradini pubblicato:
3 min

Mercati meno convinti di una riduzione dei tassi ufficiali a giugno: focus sui dati USA di venerdì.

Finanza e Mercati: rendimenti in recupero e taglio tassi meno probabile in attesa del PCE

Finanza e Mercati: obbligazionario in flessione

Il rendimento del BTP decennale segna ora 3,6720%, sotto il massimo dal 5 marzo toccato venerdì 15/3 a 3,7320% ma in recupero dal minimo dal 14/3 a 3,6200% di venerdì scorso (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni si attesta a 2,3630%, in recupero dal minimo dal 13/3 a 2,3150% toccato ieri ma ancora sotto il massimo dal 1° marzo raggiunto il 18/3 a 2,4665% (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,2440% dal minimo dal 14/3 a 2,1900% toccato ieri, ma ancora ben distante dal massimo dal 23 febbraio a 4,3510% raggiunto all'inizio della scorsa settimana (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 anni si attesta a 4,4120%, sotto il massimo dal 23 febbraio a 4,4750% di mercoledì scorso ma in recupero dal minimo dal 14/3 toccato ieri a 4,3670% (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: scende l'entità attesa dei tagli dei tassi

Rendimenti in recupero dai minimi di ieri e scenario meno propenso alla manovra accomodante. Sale l'attesa per il dato sull'inflazione PCE americana a febbraio in programma venerdì. Si tratta dell'indice dei prezzi al consumo preferito (rispetto al più conosciuto CPI) dalla Federal Reserve e su cui viene fissato l'obiettivo di lungo termine del 2%.

Gli analisti prevedono un leggero incremento dei dati grezzi e un lieve calo di quello core (esclude alimentari ed energia) mensile. Dalla riunione del FOMC di mercoledì scorso è emerso che la Fed resta convinta di essere sulla strada del graduale il ritorno dell'inflazione verso l'obiettivo. Ma occorrerà osservare attentamente l'evoluzione dei prossimi mesi: per questo il dato di venerdì riveste così grande rilevanza.

Banche centrali: le mosse previste dal mercato

Il CME FedWatch Tool assegna ora il 64% (67% ieri, 51% martedì scorso) di probabilità al taglio da 25 bp nella riunione del FOMC del 12 giugno. Scendono a 27-28% quelle di -100 bp a fine 2024 (31% ieri, 21% martedì scorso), salgono a 35% (34% ieri, 45% martedì scorso) quelle di -75 bp. Risalgono le probabilità di -50 bp (21%, 18% ieri, 27% martedì scorso) mentre scendono quelle di -125 bp (9%, 11% ieri, 7% mercoledì scorso).

I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per stimare le mosse della BCE) segnalano un'ulteriore calo delle probabilità di riduzioni dei tassi ufficiali: i derivati quotano ora -22 bp circa a giugno da -25/26 ieri e -27/28 venerdì (-23/24 martedì scorso), quindi chance di taglio nella riunione del 6 giugno ancora prevalenti ma in significativa flessione. Per fine anno -84/85 bp da -89/90 ieri, -91 circa venerdì (-86/87 mercoledì), quindi probabilità di 3-4 tagli entro fine anno lievemente tendente a 3.

L'agenda macroeconomica USA della settimana prevede giovedì la rilevazione finale del PIL nel quarto trimestre 2023 e venerdì l'inflazione PCE.