FinecoBank, i report che hanno incoraggiato l'azione. In evidenza anche Unicredit
pubblicato:Borsa Italiana, Unicredit

Positiva ieri FinecoBank: il titolo ha guadagnato l'1,52% a 21,42 euro. I prezzi si sono mossi tra 21,09 e 21,65.
FinecoBank continua a raccogliere consenso crescente tra le principali case d’affari internazionali, consolidando il proprio posizionamento come uno dei titoli di riferimento del settore finanziario italiano ed europeo in ottica 2026.
L’ultimo segnale arriva da KBW, che ha alzato il prezzo obiettivo da 22,85 a 22,98 euro, confermando la raccomandazione outperform. L’upgrade è accompagnato da un ritocco al rialzo delle stime sugli utili per azione lungo tutto l’orizzonte previsionale: +0,5% per il 2025, il 2028 e il 2029, +0,7% per il 2026 e +0,6% per il 2027. Un intervento che riflette una maggiore fiducia nella capacità della banca di generare crescita stabile e visibile degli utili nel medio-lungo periodo.
Il sentiment positivo è condiviso anche da Berenberg, che ha recentemente confermato la raccomandazione buy con target a 25,50 euro. Gli analisti sottolineano da tempo il “modello di business unico” di Fineco, capace di combinare banca, piattaforma di trading e consulenza finanziaria, e soprattutto la sua abilità di crescere in condizioni di mercato molto diverse tra loro. Secondo Berenberg, le tendenze strutturali che sostengono il settore del risparmio gestito in Italia – in particolare la crescente domanda di consulenza finanziaria – unite a un contesto di tassi di interesse più stabile nell’Eurozona, creano un ambiente particolarmente favorevole. In questo scenario, Fineco è ritenuta in grado di continuare a espandersi su tutte le linee di business, come dimostrano anche i dati di raccolta netta di novembre 2025, che confermano la solidità dei flussi sia nell’investment che nell’intermediazione.
Dal punto di vista valutativo, Berenberg evidenzia un punto chiave: con un multiplo P/E intorno a 17 volte sugli utili stimati 2027 e uno sconto di circa il 10% rispetto alla media storica, il titolo non rifletterebbe ancora pienamente il proprio potenziale di crescita.
A rafforzare ulteriormente la narrativa positiva è J.P. Morgan, che si mostra ottimista sull’intero comparto dei finanziari “diversified” europei per il 2026, grazie a prospettive macroeconomiche in miglioramento sia in Europa sia negli Stati Uniti. In questo contesto, le società più sensibili all’andamento dei mercati – come le piattaforme di wealth management – potrebbero beneficiare in modo significativo della maggiore partecipazione degli investitori retail. J.P. Morgan sottolinea come trend strutturali quali il crescente bisogno di risparmio individuale e di consulenza finanziaria continuino a rappresentare un potente motore di crescita per il settore.
Non a caso, la banca d’affari statunitense ha rivisto al rialzo il target price di FinecoBank a 26,5 euro da 23,1 euro, confermando la raccomandazione overweight e inserendo il titolo nella propria Analyst Focus List. La preferenza di J.P. Morgan va esplicitamente a Fineco rispetto a Mediolanum, ritenuta meglio posizionata per intercettare nuovi trend di clientela e di prodotto, in particolare quelli legati alla diffusione degli ETF e delle soluzioni di investimento a basso costo.
Un ulteriore catalizzatore in arrivo sarà il Capital Markets Day del 4 marzo 2026, il primo nella storia di FinecoBank.
Secondo J.P. Morgan, l’evento rappresenterà un’occasione chiave per mostrare al mercato le opportunità di crescita in Europa e la forte impronta tecnologica del gruppo, elementi che potrebbero contribuire a una rivalutazione del titolo.
In sintesi, FinecoBank si presenta oggi come una storia di crescita strutturale ben supportata: consenso degli analisti in aumento, stime sugli utili in miglioramento, valutazioni ancora interessanti e catalizzatori strategici all’orizzonte. Un mix che spiega perché il titolo continui a essere una delle top pick più citate in vista del 2026.
Fineco, quadro tecnico costruttivo
Il quadro tecnico di FinecoBank resta costruttivo, ma il titolo si trova in una fase delicata di consolidamento a ridosso di un’area chiave di medio periodo.
Dopo il forte movimento rialzista che ha accompagnato tutto il 2024 e la prima parte del 2025, i prezzi si sono spinti fino a testare la resistenza critica in area 22 euro, livello che rappresenta il lato alto del canale rialzista di lungo periodo. Proprio su questa soglia l’azione ha mostrato un temporaneo esaurimento della spinta, dando origine a una fase laterale.
Dal punto di vista grafico, l’elemento più interessante è la struttura di doppio minimo formatasi poco sotto i 20,50 euro. Questo pattern segnala che, nonostante la pressione in prossimità dei massimi, la domanda continua a riaffacciarsi con decisione sui ribassi, impedendo per ora correzioni più profonde. Il rimbalzo partito da questi minimi è avvenuto mantenendo i prezzi al di sopra della media mobile esponenziale a 50 giorni, che continua a svolgere un ruolo di supporto dinamico e di guida del trend.
In altre parole, il mercato sta “assorbendo” l’offerta senza rompere la struttura rialzista di fondo. È una fase di pausa fisiologica dopo un rally esteso, più compatibile con un consolidamento che con un’inversione vera e propria.
Il livello spartiacque resta ora chiaramente individuabile:
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sopra 22 euro, una rottura netta e confermata della resistenza aprirebbe spazio a una nuova gamba rialzista, con obiettivi coerenti con le valutazioni fondamentali più ottimistiche espresse dagli analisti nelle ultime settimane;
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sotto area 20,80–21,00, invece, il doppio minimo verrebbe messo in discussione e aumenterebbe il rischio di una correzione più ampia verso la parte centrale del canale, in area 18,50.
In sintesi, Fineco si muove ancora all’interno di un trend primario rialzista, ma in un punto in cui il mercato chiede conferme. La tenuta dei supporti e la capacità di superare i 22 euro diranno se questa fase di congestione è solo una pausa di accumulazione o l’inizio di una fase correttiva più articolata. Per ora, la struttura tecnica suggerisce prudenza costruttiva, più che segnali di debolezza.
Unicredit, la promozione di KBW
Prosegue la corsa di Unicredit che questa mattina ha toccato nuovi massimi da inizio anno. KBW ha migliorato il giudizio sul titolo da "Market Perform" a "Outperform" con prezzo obiettivo incrementato da 73,79 a 76,88 euro. Gli analisti del broker americano mettono in evidenza il P/E tra i più bassi del settore nonostante ottimi dati di bilancio. Inoltre il gruppo potrebbe approfittare di uno spostamento dell'attenzione dall'M&A alla crescita organica.
Prosegue intanto il programma di acquisto di azioni proprie come comunicato al mercato ed avviato in data 23 ottobre 2025. Nel periodo dall'8 al 12 dicembre Unicredit ha provveduto al riacquisto di 1.212.180 azioni proprie ad un prezzo medio ponderato di 66,108 euro che portano l'ammontare totale a 13.888.064 azioni, pari allo 0,89% del capitale sociale.
Unicredit, pressioni sulla resistenza dei 70 euro
Graficamente i prezzi stanno premendo sulla resistenza a 70,00 euro, che ne ha frenato la corsa ad agosto. Il superamento di tale ostacolo se ribadito in chiusura di ottava rappresenterebbe un ulteriore fattore di interesse sul titolo, nonchè di forza, dal momento che allontanerebbe il rischio che in tale area possa prendere forma un doppio massimo. Oltre quota 70,00 troverebbe continuità il trend rialzista di lungo periodo e verrebbero gettate le basi per un ulteriore segmento di crescita quantificabile in 9,00/10,00 euro circa, che proietterebbe dunque obiettivi tra 79,00 e 80,00 euro.
Sotto quota 70,00 invece resterebbe il rischio di una nuova flessione che inizialmente potrebbe protrarsi verso 66,50, ma che solo al di sotto di 65,75 assumerebbe toni più marcati rendendo possibile un nuovo test della base del doppio massimo in area 61,00.
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