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FTSE Mib in affanno ma non tutto è perduto. Le prospettive di Unicredit, Intesa e Eni

di Alessandro Chini pubblicato:
3 min

Il FTSE Mib sta cercando di limitare le perdite nell'ultima seduta della settimana. Quali prospettive per Unicredit, Intesa Sanpaolo e Eni.

FTSE Mib in affanno ma non tutto è perduto. Le prospettive di Unicredit, Intesa e Eni

Il FTSE Mib sta cercando di limitare le perdite nell'ultima seduta della settimana. L'indice del principale paniere di Borsa Italiana ha toccato un minimo questa mattina a 26740 punti risalendo poi la china fino sui valori attuali a 26970 circa. Una perdita dello 0,8%, comunque dimezzata rispetto a quanto visto nel corso della mattina, che lascia il quadro grafico sostanzialmente immutato ed ancora dominato dall'incertezza.

Il posizionamento dei prezzi nella parte centrale del range di oscillazione degli ultimi mesi, intervallo delimitato tra 25500 e 28000 circa, lascia spazio in percentuale uguale ad ogni evoluzione.

Certo, il rischio che tale movimento possa trasformarsi in un doppio massimo è concreto e sotto 25500 la situazione si farebbe davvero pesante per il FTSE Mib. Auguriamoci dunque che a saltare sia la resistenza in area 28000, oltre la quale i prezzi metterebbero nel mirino quota 30000, il cui ultimo avvistamento risale a giugno 2008, trattasi dunque di un traguardo quasi storico per l'indice.

Cosa ci lascia la settimana che sta per volgere al termine?

Sicuramente una ritrovata fiducia da parte dei titoli del comparto bancario, protagonisti assoluti, almeno per la grande maggioranza, dopo le trimestrali. L'indice del settore ha accelerato con forza risalendo in area 12000 ed ora punta verso la resistenza critica nel medio lungo periodo posta a 12600 oltre la quale i margini di crescita si amplierebbero ulteriormente. Protagonisti del rialzo, ovviamente, i big del listino, da Unicredit a Intesa Sanpaolo che hanno toccato i massimi degli ultimi 3 anni mostrandosi particolarmente effervescenti e vogliosi di proseguire il cammino anche nel medio lungo periodo.

A quali obiettivi possono ambire Unicredit e Intesa Sanpaolo?

I due titoli hanno percorso già molta strada, ma per quanto nel breve sia possibile una pausa di consolidamento che permetta di scaricare le tensioni che si sono accumulate sui principali oscillatori, l'impressione che si ha è che il percorso possa proseguire ancora spingendo Intesa Sanpaolo verso i record di quattro anni fa poco oltre 3,20 mentre Unicredit mira al ritorno sui massimi più volte testati tra il 2017 ed il 2018 in area 18,20.

Grande attenzione anche attorno a Banco BPM che oggi mette a segno un ulteriore +8% sulle voci di un interessamento da parte proprio di Unicredit. Anche nel caso di Banco BPM i margini di apprezzamento sono ampissimi ed il superamento di area 4 appare alla portata del titolo.

Eni resta interessante

L'altro comparto che ha contribuito al recente rialzo della borsa, ovvero quello petrolifero, è invece apparso sotto tono nell'ultima ottava. Una pausa del tutto normale dopo la recente corsa. Eni, capofila del settore in termini di dimensioni, ha disegnato quello che sembra un tipico consolidamento in attesa di poter riprendere a marciare con continuità Il superamento di quota 13,80 rappresenterebbe una ulteriore conferma del ritrovato stato di forma da parte dei prezzi e del possibile allungo verso il target a 15 euro.