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Mercati positivi nonostante l'inflazione in aumento: FTSE MIB chiude in leggero rialzo

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
5 min

Il FTSE MIB chiude leggermente in positivo nonostante preoccupazioni sull'inflazione in zona euro e UK, Wall Street mista a causa degli aggiornamenti finanziari delle banche e dell'aumento dei rendimenti obbligazionari

Mercati positivi nonostante l'inflazione in aumento: FTSE MIB chiude in leggero rialzo

Mercati positivi nonostante l'inflazione in aumento: FTSE MIB chiude in leggero rialzo, Wall Street mista mentre i rendimenti obbligazionari salgono.

FTSE MIB solo leggermente positivo ieri

Il FTSE MIB ha chiuso leggermente in positivo mercoledì, +0,15% a 27934, nonostante i dati forti sull'inflazione nella zona euro e nel Regno Unito abbiano suscitato preoccupazione tra gli investitori. Il future FTSE MIB ha invece terminato la seduta in rialzo dello 0,27% a 27470 punti dopo avere oscillato tra 27300 e 27535 punti.

Inflazione euro in linea con stime

L'inflazione nella zona euro è cresciuta del +0,9% mese su mese e del +6,9% anno su anno a marzo, in linea con le stime e stabile rispetto ai dati precedenti. Anche l'inflazione "core" è rimasta stabile al +5,7%, il livello più alto da inizio millennio. La persistenza di un'alta inflazione potrebbe portare la BCE ad adottare un approccio "duro" nel prossimo meeting di maggio.

Delude l'inflazione nel Regno Unito

Nel Regno Unito, il tasso di inflazione dei prezzi al consumo è rallentato meno del previsto a marzo, al +10,1% rispetto al +10,4% di febbraio. Gli economisti prevedevano un rallentamento al +9,8%, ma il tasso annuale del Cpi si è allontanato ulteriormente dai massimi degli ultimi 41 anni registrati a ottobre dell'11,1%.

Il ministro delle Finanze britannico Jeremy Hunt ha dichiarato che questi dati sottolineano la necessità di impegnarsi per ridurre l'inflazione e alleviare la pressione su famiglie e imprese.

Borsa Usa piatta

Mercoledì, la borsa statunitense ha chiuso in modo misto, con gli investitori che hanno analizzato gli aggiornamenti finanziari delle banche e hanno monitorato l'aumento dei rendimenti obbligazionari, alimentato dalle preoccupazioni globali sull'inflazione. Dopo un inizio negativo, i principali indici di Wall Street hanno avuto direzioni diverse, con l'S&P 500 e il Nasdaq che sono rimasti quasi piatti.

Il Dow Jones Industrial Average è stato penalizzato in parte dal calo delle azioni di Disney, il colosso dell'intrattenimento che si appresta a tagliare migliaia di posti di lavoro dalla prossima settimana, come riportato da Bloomberg.

Durante la sessione, Tesla ha registrato un calo dopo aver annunciato una nuova serie di tagli ai prezzi prima di pubblicare i risultati del primo trimestre mercoledì sera.

Nel frattempo, le azioni di Netflix sono scese a seguito dei risultati misti del servizio di streaming, il quale ha anche annunciato che presto saranno adottate misure contro la condivisione delle password.

Le azioni di Morgan Stanley sono scese dopo che la banca d'investimento ha pubblicato un utile trimestrale migliore del previsto, ma con un rallentamento delle operazioni di dealmaking. Nonostante i ricavi siano stati superiori alle attese degli analisti, pari a 15,32 miliardi di dollari, e l'utile per azione sia stato pari a 1,7 dollari, sopra le stime di 1,62 dollari, altri indicatori come i depositi, pari a 347,5 miliardi di dollari, sotto le stime di 352,1 miliardi di dollari, e il margine di interesse, pari a 2,35 miliardi di dollari, sotto le stime di 2,46 miliardi di dollari, hanno deluso gli investitori.

Tra le banche regionali, Western Alliance ha registrato un forte aumento dopo aver dichiarato che i depositi si sono stabilizzati in seguito alle turbolenze del settore seguite ai fallimenti di Silicon Valley Bank e Signature Bank il mese scorso.

Gli utili trimestrali di Western Alliance sono stati superiori alle attese e si è visto un aumento dei depositi pari a 2,9 miliardi di dollari tra il 20 marzo e il 14 aprile, portando il totale a 47,6 miliardi di dollari. Questo è un dato importante dato che la tenuta dei depositi è un tema monitorato attentamente dopo il collasso di alcune banche regionali.

Gli utili del primo trimestre delle grandi società finanziarie sono stati abbastanza solidi, ma è opportuno non esagerare con il senso di sicurezza, il comparto delle banche resta un osservato speciale.

Al momento della chiusura mercoledì, gli indici statunitensi erano così posizionati: S&P 500 a 4.154,52, senza variazioni rispetto al giorno precedente. Dow Jones Industrial Average: 33.897,01, in calo dello 0,23% (79,62 punti). Nasdaq Composite: 12.157,23, in rialzo dello 0,03%.

La diminuzione delle vendite al dettaglio, della produzione industriale e dei servizi nel corso del primo trimestre ha evidenziato l'impatto degli aumenti dei tassi della Federal Reserve sulla crescita economica. Questa situazione, combinata con i costi elevati che le aziende faticano a controllare, ha spinto a rivedere il percorso dei margini di profitto aziendali.

Salgono i rendimenti dei bond

Nel mercato obbligazionario, i rendimenti sono saliti, insieme ai rendimenti dei titoli di stato britannici, a causa del sorprendente aumento dell'inflazione del Regno Unito sopra il 10% a marzo, dovuto all'aumento dei prezzi alimentari.

Con la Federal Reserve ancora preoccupata per le pressioni inflazionistiche, il rendimento del Tesoro a 2 anni è salito di 7 punti base, raggiungendo il massimo di cinque settimane al 4,26%.

Posizioni contrastanti sui tassi in Europa

Non tutta l’inflazione viene per nuocere tuttavia: il consigliere della Banca Centrale Europea e banchiere centrale spagnolo, Pablo Hernandez de Cos, afferma che le ultime informazioni sulle aspettative di inflazione dei consumatori nella zona euro sono positive.

Egli sostiene che i dati pubblicati la scorsa settimana sono incoraggianti. Inoltre, De Cos afferma che la politica monetaria restrittiva adottata dalla BCE ha beneficiato i profitti delle banche europee, che sono ora ai massimi livelli dal 2014.

Il capo economista della Bce, Philip Lane, ha dichiarato che per far sì che l'inflazione ritorni all’obiettivo del 2%, è stato necessario aumentare i tassi di interesse di 350 punti base dall'estate scorsa. Se lo scenario descritto dalle previsioni macroeconomiche della Bce a marzo continuerà, sarà necessario aumentare ancora i tassi di interesse, ha aggiunto Lane durante il summit delle imprese irlandesi.

Situazione "inside" per il FTSE MIB future

I prezzi del future FTSE MIB ieri sono rimasti, come già nella seduta precedente, all'interno dell'intervallo disegnato mercoledì tra i 27620 e i 27205 punti. Un inside day (o days, come in questo caso) si verifica quando il range di negoziazione di uno strumento finanziario rimane completamente all'interno del range dell'elemento precedente.

In altre parole, i massimi e i minimi della sessione attuale sono contenuti all'interno dei massimi e dei minimi della precedente. L'inside day può essere un'indicazione che i partecipanti al mercato stanno consolidando le loro posizioni e che potrebbe esserci un'ulteriore spinta nella direzione della tendenza prevalente.

In sintesi l'inside day indica una pausa nella tendenza attuale o un'incertezza tra i partecipanti al mercato.

La violazione di area 27200 potrebbe anticipare il test della media mobile esponenziale a 20 giorni, a 26860. Supporto successivo a 26350. Sopra 27620 atteso invece il ritorno sul massimo di marzo a 28080 punti.