Generali, i rumors che incoraggiano l'azione mentre prosegue il buyback

di FTA Online News pubblicato:
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Borsa Italiana: Amplifon, novità che pesano sui prezzi, ma gli analisti restano ottimisti

Generali, i rumors che incoraggiano l'azione mentre prosegue il buyback
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Bel rialzo nella seduta di ieri per Generali, che ha guadagnato il 2,32% salendo a 33,91 euro. Secondo le ultime indiscrezione di stampa fornite da Il Giornale, il cda del gruppo avrebbe individuato in Giulio Terzariol, attuale responsabile del settore assicurativo, la figura che dovrà ricoprire il ruolo di direttore generale del gruppo. Sull'argomento non c'è però certezza, tanto che altre fonti riportano che non sia ancora stata presa una decisione.

Nel frattempo Generali ha annunciato di aver acquistato sul mercato, nel periodo dal 6 al 10 ottobre 2025, 474.000 azioni proprie al prezzo medio ponderato di € 32,70, per un controvalore complessivo di € 15.498.377,80. L'operazione rientra nel piano di acquisto di azioni proprie, ai fini del loro annullamento, come comunicato lo scorso 6 agosto.

Alla data del 10 ottobre 2025 la Società e le sue controllate detengono 41.830.628 azioni proprie, pari al 2,70% del capitale sociale.

Da segnalare inoltre che per ampliare l'offerta nel segmento Insurebankig, Generali ha puntato di recente sulla partnership tra Alleanza Assicurazioni, forte nella distribuzione, e Banca Generali, che può vantare importanti competenze nell'ambito del private banking e nella gestione degli investimenti.

Generali, nuovo passo in direzione dei massimi di agosto

Graficamente il titolo ha potuto forzare la parte superiore del trading range dell'ultimo mese e mezzo, intervallo compreso tra 32,40 e 33,80 euro.

Un primo passo importante verso il ritorno sui massimi di agosto a quota 34,81 e poco più in alto al test di quelli di maggio a quota 35,25 (target successivo in area 37,25). Il quadro grafico positivo verrebbe compromesso solo dal perentorio ritorno dei corsi l di sotto di 32,40, preludio al proseguimento della corsa verso 31,00 euro.

Amplifon, reduce da una seduta terribile

Amplifon debole ieri: il titolo ha ceduto il 4,47% a 14,225 euro. I prezzi hanno oscillato tra 14,16 e 14,73 euro.

Nel mese di agosto, i dati sui rimborsi pubblici per gli apparecchi acustici in Francia hanno mostrato un rallentamento della crescita, che si è attestata intorno al +5% su base annua. Si tratta di un dato più debole rispetto ai mesi precedenti, quando la crescita si era mantenuta su livelli più sostenuti, oscillando tra il +7% e il +14% da aprile in poi.

In termini assoluti, agosto rappresenta comunque un mese stagionalmente debole per il comparto, e dunque il contributo al dato complessivo dell’anno resta limitato. Tuttavia, il segnale suggerisce che il mercato francese — uno dei principali in Europa per volumi e valore — potrebbe aver perso un po’ di slancio dopo la solida ripresa del primo semestre.

Nel complesso, la crescita cumulata da inizio anno si attesta a +5,5%, un risultato discreto ma leggermente al di sotto delle attese, che richiede un’accelerazione nei prossimi mesi per consentire al settore di chiudere l’anno in linea con le previsioni dei principali operatori.

Demant, ad esempio, prevede un’espansione a una cifra medio-alta (high single digit), mentre Amplifon indica un target di crescita intorno al +10%.

Per Amplifon il mercato francese riveste un’importanza strategica, rappresentando circa il 13% dei ricavi totali del gruppo e una quota analoga di quella di Sonova.

Secondo le stime di Equita SIM, la società italiana è attesa registrare nel 2025 una crescita organica dell’8%, in linea con la solidità dimostrata negli ultimi anni. Tuttavia, ogni punto percentuale in meno di crescita organica si tradurrebbe in circa mezzo punto percentuale di riduzione dell’EBITDA, evidenziando la sensibilità del gruppo alle dinamiche di mercato in Francia.

In sintesi, il rallentamento di agosto non rappresenta un’inversione di tendenza, ma piuttosto un segnale di cautela da monitorare. La performance complessiva del mercato rimane positiva, ma sarà fondamentale verificare nei prossimi mesi la capacità del settore — e in particolare di Amplifon — di accelerare il passo per mantenere i target di crescita e marginalità fissati per il 2025.

Amplifon, titolo ancora in convalescenza dal crollo di fine luglio con la revisione della guidance

Amplifon non ha ancora del tutto recuperato dal forte scivolone del 30 luglio, quando il titolo perse circa il 25,5% in una sola seduta, una delle peggiori performance giornaliere della sua storia recente. Il crollo fu innescato dalla pubblicazione dei risultati trimestrali e, soprattutto, dal taglio della guidance per il 2025, che deluse profondamente le aspettative del mercato. Nel dettaglio, il gruppo aveva rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’esercizio 2025, stimando ora un incremento dei ricavi consolidati di circa il 3% a cambi costanti, contro l’obiettivo precedente, comunicato il 6 maggio, di una crescita “mid to high single digit” (ossia compresa tra il 5% e il 9%).

Anche la marginalità attesa è stata ridimensionata: Amplifon prevede un margine EBITDA adjusted di circa il 23%, rispetto al precedente target di almeno il 24%.

Il mercato ha reagito con durezza, penalizzando il titolo per il ridimensionamento delle ambizioni di breve termine.

La società resta leader mondiale del settore, con una solida posizione competitiva, un forte brand e una rete capillare di punti vendita che le consente di beneficiare della progressiva crescita strutturale della domanda di soluzioni uditive, sostenuta dall’invecchiamento della popolazione e dai progressi tecnologici. In sintesi,

Amplifon affronta una fase di riposizionamento tattico dopo la revisione della guidance, ma il profilo di lungo termine resta intatto: la visibilità sugli utili resta elevata, la generazione di cassa robusta e le prospettive di crescita, pur più moderate, continuano a essere sostenute da trend demografici e innovativi di lungo periodo.

Amplifon, serviranno allunghi oltre quota 15,5 euro

Graficamente servirebbe la rottura di area 15,50 per segnalare l'avvio di un tentativo di ricopertura del gap ribassista del 30 luglio con lato alto a 19,86. Resistenze a 16 e 17,50 euro. Sotto area 14 a rischio la tenuta del supporto di 13,70, minimo di fine settembre. In caso di violazione target a 12,50 euro.

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