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IG Italia: BCE "falco", ma il mercato non crede alle parole di Lagarde

di FTA Online News pubblicato:
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Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, ha così commentato l'aumento dei tassi di interesse della BCE di 50 punti base.

"La BCE ha confermato il proprio atteggiamento hawkish aumentando i tassi di interesse di 50 punti base (tassi di riferimento al 3%) e affermando di "intendere" alzarli nuovamente di 50 punti base nel meeting di marzo per poi valutare la successiva evoluzione delle proprie azioni. Confermato anche il piano di quantitative tightening ovvero una riduzione dei reinvestimenti del piano APP pari a 15 miliardi di euro in meno ogni mese a partire da marzo fino a fine giugno (e poi sarà necessaria una nuova valutazione delle condizioni economiche).

I mercati stanno, tuttavia, festeggiando come se le banche centrali avessero tagliato i tassi di interesse. Invece, la FED ha alzato il costo del denaro di 25 punti base al nuovo range 4,50% -4,75% e la BCE li ha aumentati di 50 punti base portandoli al 3%. La FED si è impegnata ad ulteriori rialzi e l'istituto di Francoforte ha alzato di 50 bps e si è "quasi" impegnato ad aumentarli di altri 50 bps a marzo. In una conferenza stampa molto confusa (che ricorda tanto la sua prima press conference alla guida della BCE) il governatore Lagarde ha ripetuto più volte che il posizionamento della BCE sarà restrittivo con l'unico obiettivo di riportare l'inflazione al 2%.

Tuttavia i mercati non hanno creduto alle dichiarazioni hawkish pronunciate da Lagarde come era già successo nella riunione precedente. Il rendimento del decennale italiano dopo le scelte della BCE è sceso dal 4,20% al 3,80%. Il cambio eurodollaro è sceso da 1,10 a 1,0920 (con un minimo intraday a 1,0885). Reazioni opposte rispetto a quelle desiderate dal Governing Council.

La nostra opinione è che i mercati scontavano una BCE molto più hawkish soprattutto nei toni della comunicazione. Crediamo che le discussioni all'interno del Consiglio Direttivo sulle azioni da compiere abbiano creato un corto-circuito che si sia riflesso anche nella comunicazione del governatore Lagarde.

Lo stesso, anche se in forma minore, vale anche per la FED che non è stata dovish ma anche lei non è stata convincente. Molti operatori si aspettano ora una pausa in primavera da parte della FED nel rialzare i tassi.

Sembra che dopo l'esito dei meeting delle banche centrali tutti gli investitori siano tornati ad acquistare sull'azionario. I mercati azionari sono infatti riusciti a superare un grosso rischio che era quello di banche centrali più restrittive rispetto alle aspettative.

Secondo i mercati la fine del processo di rialzo dei tassi è molto vicina. La nostra view rimane invece ancora su pressioni inflazionistiche soprattutto core (esclusi energetici) molto persistenti che obbligheranno i banchieri centrali ad alzare i tassi più del previsto".

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