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Legge 104: agevolazioni e benefici per disabili e familiari

di Carla Tastinipubblicato:

La Legge 104 è l'insieme della disciplina che regolarizza le agevolazioni, come i permessi retribuiti, sia per i disabili che lavorano, che per i loro familiari o conviventi. Vediamo in quali si può usufruire di questi benefici, senza andare contro la normativa.

Legge 104: agevolazioni e benefici per disabili e familiari
Legge 104: agevolazioni e benefici per disabili e familiari
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La legge 104 è l'insieme delle normative riguardanti tutte le agevolazioni e i benefici a favore dei disabili, dei loro familiari e dei loro caregiver.

Secondo l'ordinamento italiano, si considera invalido civile ogni soggetto, tra i 18 e i 65 anni, affetto da infermità fisica, psichica e/o intellettiva, che riduce permanentemente di 1/3 la capacità lavorativa del soggetto.

La riduzione della capacità lavorativa viene calcolata in base all'ultimo lavoro svolto dal soggetto disabile e sulla base dei lavori che la persona avrebbe potuto svolgere in base alla sua età, alle sue esperienze e attitudini, se non fosse stato disabile. L’invalidità specifica viene valutata, invece, in base ad una determinata professione, magari esercitata prima dell'invalidità.

L’handicap, invece, è una menomazione fisica o psichica, che può essere grave o meno grave. Essere non autosufficienti, invece, significa non avere più la capacità di compiere i più semplici atti quotidiani o di deambulare senza che ci sia un accompagnatore.

Chi può usufruire della Legge 104 e di tutte le sue agevolazioni?

Chiunque sia affetto da una condizione di disabilità più o meno grave e familiari e caregiver che assistono una persona disabile, può usufruire delle agevolazioni della Legge 104.

Un disabile che lavora nelle categorie protette, grazie alla Legge 104 ha diritto ad avere alcuni permessi retribuiti, scegliendo tra queste modalità:

  • Se lavora almeno 6 ore al giorno, può scegliere due ore di permesso giornaliere;

  • Può scegliere 3 giorni di permesso continuati o frazionati;

I permessi retribuiti spettano anche ai suoi familiari e a eventuali conviventi che lavorano come dipendenti.

Solo un referente può usufruire delle agevolazioni concesse dalla Legge 104

I permessi retribuiti legiferati dalla 104 non possono essere richiesti da tutti i familiari o da tutti i conviventi del disabile, ma solo da una persona, ovvero dal referente che assiste "davvero" il disabile. Solo lui beneficerà dei permessi retribuiti mensili.

Se il disabile viene assistito in maniera alternata da più persone, ogni referente avrà diritto ai permessi solo per il periodo in cui svolge materialmente l'assistenza. Ma di volta in volta bisognerà presentare una domanda diversa ad personam.

I genitori di un figlio disabile, con handicap grave, godono di un'eccezione: entrambi godranno di permessi retribuiti grazie alla L.104, perché entrambi saranno considerati referenti.

I permessi della L. 104 come possono essere utilizzati, per non incorrere in sanzioni?

Fino a poco tempo fa, il referente che utilizzava i permessi retribuiti per affari "personali", poteva essere denunciato per truffa ai danni dello Stato e sarebbe potuto anche essere licenziato seduta stante per giusta causa.

Ultimamente la Giurisprudenza è diventata più morbida: secondo la Corte di Cassazione, il referente può utilizzare i permessi previsti dalla 104, anche per affari personali, visto che durante la giornata sacrifica tempo e spazio per aiutare il soggetto disabile.

Non può essere più condannato né licenziato il familiare o l'assistente di un disabile che, durante i giorni di permesso retribuiti, fa shopping, incontra un amico, o fa altro di personale.


Quello che però è vietato è utilizzare tutti e tre i giorni di permesso per fare altro: tipo partire per un week end. In questo caso, infatti, il referente non potrebbe, pur volendo, aiutare il disabile, trovandosi fuori città.

Questo non si può fare e chi lo fa può essere denunciato e può essere licenziato. Il lavoratore che usufruisce dei permessi della 104, può restare in casa propria ed essere disponibile solo in caso di chiamata del familiare disabile? Sì. La Corte di Cassazione ritiene che si possa fare. Questo non è considerato dai giudici un abuso dei permessi retribuiti.

L'abuso dei permessi si concretizza ogni qual volta il lavoratore usa quelle giornate esclusivamente per sé stesso, senza essere disponibile nei confronti del disabile. Questo viola i principi di correttezza e buona fede e porta a conseguenze disciplinari.

I lavoratori disabili che usufruiscono di 104, invece, possono naturalmente utilizzare i permessi anche per svago, interessi personali.

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