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Pensioni 2023, Opzione donna cambia: uscita da lavoro con i vecchi requisiti? ecco per chi

di Chiara Turano pubblicato:
4 min

Pensioni 2023 ancora da delineare. Opzione donna sicuramente subirà dei ritocchi con la nuova Legge di Bilancio che ha i giorni contati sulla sua approvazione. Tuttavia, alcune lavoratrici potranno uscire dal lavoro per godere della pensione anticipata sfruttando i vecchi requisiti. Ecco chi sono e come fare.

Chi si sta chiedendo se si potrà andare in pensione sfruttando Opzione donna 2023 con i vecchi requisiti il prossimo anno non rimarrà deluso.

La formula di pensione anticipata che offre alle donne lavoratrici la possibilità di uscire dal mondo del lavoro prima del raggiungimento dell’età utile per beneficiare della pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni di età ormai da qualche anno a questa parte viene prorogata sempre al nuovo anno non l’approvazione definitiva della Manovra.

E il sistema di riforma delle pensioni 2023 potrebbe riservare molte novità, alcune già confermate dal neo Governo Meloni. 

Opzione donna molto probabilmente sarà prorogata ma con una serie di modifiche sui requisiti d’accesso delle lavoratrici, soprattutto per quel che concerne l’età anagrafica.

Non solo, l’uscita dal lavoro tramite questa formula di pensione anticipata nel 2023 potrebbe essere legata al numero di figli delle donne lavoratrici, anche se le ultime notizie che arrivano al riguardo lasciano intendere un dietrofront del Governo sulla questione.

Eppure non tutti ne sono a conoscenza che dal prossimo anno molte lavoratrici potranno accedere alla pensione 2023 tramite Opzione donna con i vecchi requisiti per mezzo della cristallizzazione.

Vediamo di chi si tratta.

Pensioni 2023, Opzione donna cambia: uscita da lavoro con i vecchi requisiti? ecco per chi

Come appena detto la cristallizzazione del diritto offre alle donne autonome o lavoratrici dipendenti la chance di uscire dal mondo del lavoro in anticipo per accedere alla pensione 2023 rispettando i vecchi requisiti fissati per Opzione donna. 

Tutto questo nonostante le modifiche che verranno apportate alla formula con l’approvazione definitiva della Manovra 2023

Fino al termine del 2022 i requisiti da rispettare per andare in pensione prima del previsto sfruttando Opzione donna rimangono quelli stabiliti dalla Legge di Bilancio in vigore fino al 31 dicembre 2022.

Nello specifico, l’uscita anticipata dal mondo del lavoro si avrà:

  • Compiuti i 58 anni di età per le donne che svolgono un lavoro da dipendente;

  • Compiuti i 59 anni di età per le lavoratrici autonome;

  • Compiuta un’età contributiva di 35 anni per le lavoratrici dipendenti.

Tirando le somme, solo le donne che hanno cristallizzato il diritto alla pensione garantita dalla formula Opzione Donna, oltre ai vecchi requisiti posseduti alla data sopra indicata, potranno godere dello stesso diritto per più tempo, anche dopo 3 o 4 anni.

Pensione 2023, come cambia Opzione donna dal prossimo anno: ecco i nuovi requisiti

Se una fetta di donne lavoratrici potrà accedere alla pensione 2023 in anticipo con i vecchi requisiti, il documento provvisorio della nuova Legge di Bilancio mette nero su bianco altri nuovi requisiti per uscire dal lavoro prima del previsto.

Di quali si tratta?

La pensione anticipata con Opzione donna potrà essere richiesta solo dalle donne con un’età anagrafica di 60 anni e un’età contributiva di 35 anni

Per le pensioni 2023, però, il Governo starebbe pensando di cancellare una delle condizioni inizialmente inserite nella bozza della Manovra, vale a dire il requisito anagrafico legato al numero di figli in base al quale l’età per accedere ad Opzione donna scenderebbe a 58 anni (un anno in meno) per ogni figlio a carico di età non superiore ai due anni, fermo restando l’età contributiva a 35 anni.

Opzione donna 2023, per chi rimane la riduzione dell’età anagrafica

Quanto detto sopra però va incontro a delle eccezioni. La riduzione dell’età anagrafica con Opzione donna 2023 rimane valida per alcune categorie di lavoratrici:

  • Donne licenziate o dipendenti di imprese in crisi (a prescindere del numero di figli);

  • Lavoratrici con almeno il 74% di invalidità;

  • Caregiver.

Ma attenzione per il momento si tratta di ipotesi. Per capire come si potrà sfruttare Opzione donna nel 2023 bisognerà attendere l’approvazione della Legge di Bilancio entro il 31 dicembre 2022. 

 

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