Borsa Oggi, due titoli da guardare Stellantis e Prysmian

Stellantis recupera anche grazie all'elettrico

Marginale rialzo nella seduta di ieri per Stellantis, dopo un avvio di scambi in netto calo. Il gruppo è stato interessato dall'argomento dei richiami di vetture per i difetti degli airbag ed ha sofferto anche per essere presente sul listino francese che ieri è stato colpito dalle vendite dopo l'esito delle elezioni non favorevole per il partito del presidente Macron. Stellantis ha poi recuperato terreno dopo la pubblicazione di una nota sulle vendite in Europa nei primi 5 mesi durante i quali il gruppo ha fatto segnare una crescita delle vendite di auto e veicoli commerciali dell'1,8% con quote di mercato in crescita del 18,5%.

Il management ha dichiarato soddisfazione anche per le performance del settore delle auto elettriche (BEV) nonostante il rallentamento di questo comparto, che comunque in Francia registra un aumento dei volumi del 56% grazie alle vendite di Peugeot E-208 e Fiat 500e.

Il titolo ha per il momento reagito dopo aver avvicinato i minimi di inizio maggio a 19,64 euro e la linea di tendenza che unisce gli stessi minimi con quelli del 25 gennaio a 19,152 euro, potenziale neckline di un testa e spalle ribassista che sta prendendo forma da dicembre.

Tale configurazione troverebbe le prime conferme alla violazione di 19,70 e più in basso sotto 19,20, importante area di supporto di medio lungo periodo. In tal caso salirebbero i rischi di assistere ad un corposo ribasso con obiettivi a 15,00 e più in basso a 12,00 euro, circostanza che porterebbe all'azzeramento dei guadagni dell'ultimo anno e mezzo.

Per il momento dunque monitorare con grande attenzione i citati sostegni, la cui violazione farebbe scattare un campanello di allarme da non sottovalutare. Segnali di ripresa nel breve oltre 20,67, per quanto sarebbe soltanto il successivo superamento di area 21,60 a restituire un po' di fiducia ai corsi prospettandone il ritorno fino a 23,50 circa.

Prysmian, spunti dal buyback e dal soft call sul convertibile

Seduta in calo lunedì per Prysmian, la chiusura è stata registrata a 57,88 euro (-1,09%), con i prezzi che hanno oscillato tra 56,84 e 59,46 euro. Il gruppo ha annunciato l'avvio di un programma di buyback del valore di 375 milioni di euro. Il programma di acquisto di azioni proprie inizia il 10 giugno e si protrarrà fino al 10 marzo 2025.

Mediobanca Research ha confermato il rating "outperform" su Prysmian con un target price di 64,3 euro per azione, in seguito alla decisione del Consiglio di Amministrazione di esercitare l'opzione di rimborso anticipato ("Soft Call") dell'intero ammontare in circolazione del prestito obbligazionario convertibile da 750 milioni di euro con scadenza nel 2026.

Questa operazione riflette la fiducia del management nella solidità finanziaria dell'azienda e nel suo potenziale di crescita a lungo termine.

L'annuncio del buyback e il rimborso anticipato del prestito obbligazionario convertibile sono stati accolti positivamente dagli analisti di Mediobanca, che vedono in queste mosse un'opportunità per migliorare la struttura del capitale della società e aumentare il valore per gli azionisti.

Situazione graficamente interessante per Prysmian. Il titolo ha toccato con i minimi intraday a 56,84 euro la base del canale (coppia di linee parallele) disegnato dal massimo di fine maggio. Un canale di questo tipo molto spesso si dimostra un "flag", una bandiera di continuazione, quindi le oscillazioni delle ultime settimane potrebbero essere solo una pausa del trend rialzista in atto dal minimo dello scorso ottobre.

Sopra area 60 euro l'ipotesi rialzista prenderebbe corpo, target inizialmente in area 61,25 ma potenzialmente fino ai 65 euro. Sotto area 56,50 euro potrebbe iniziare una correzione di tutto il rialzo dai minimi di ottobre, supporto critico a 50 circa, trend line che parte dai citati minimi.