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Dopo le trimestrali fiducia da Wall Street per i big bancari

di Raffaele Rovati pubblicato:
3 min

Risultati trimestrali tutt'altro che omogenei per i big bancari ma da Wall Street arriva un'iniezione di fiducia per Jp Morgan e BofA ma anche per Citigroup e Wells Fargo.

Dopo le trimestrali fiducia da Wall Street per i big bancari

La recessione è alle porte e i colossi di Wall Street offrono outlook da deludenti a incerti, ma i mercati danno comunque fiducia a Jp Morgan Chase & Co. e rivali dopo le trimestrali.

Fiducia da Wall Street per Jp Morgan ma anche per Wells Fargo

Jp Morgan ha chiuso venerdì con un guadagno del 2,52% (performance migliore del Dow Jones). Bene hanno fatto anche Bank of America (BofA), in rialzo del 2,20% nella sessione, come pure Citigroup e Wells Fargo (1,69% e 3,28% i rispettivi progressi).

Eppure i risultati sono stati tutt'altro che omogenei. Come nota Reuters, i profitti netti hanno registrato variazioni molto difformi (da una crescita del 6% a un crollo del 50%) nel quarto trimestre 2022.

Trimestrali dei big bancari Usa segnate dalla solidità del trading

La solidità del trading ha compensato la debolezza dell'investment banking. La stretta monetaria condotta dalla Federal Reserve (Fed) ha sostenuto le entrate degli istituti grazie all'aumento dei tassi d'interesse Usa.

Jp Morgan, i cui profitti sono cresciuti del 6% proprio grazie al trading, ha annunciato che tornerà ai buyback. L'utile di Citi è però peggiorato del 21% a causa dell'investment.

Altri motivi dietro aI crollo del 50% dei profitti di Wells Fargo

Il crollo del 50% registrato da Wells Fargo ha invece altri motivi. L'istituto di San Francisco pagherà infatti complessivamente 3,7 miliardi di dollari per archiviare le accuse sulla diffusa cattiva gestione in prestiti auto, mutui e conti bancari.

Wells Fargo tra le altre cose ha addebitato illegalmente commissioni e interessi su prestiti auto e mutui, ha confiscato indebitamente vetture e ha imposto illecite fee sullo scoperto.

Wall Street prevede dai big rendimenti solidi anche nel 2023

"La gente si sta rendendo conto che le banche probabilmente continueranno a generare rendimenti abbastanza solidi nel 2023", ha sottolineato Richard Ramsden, analista bancario di Goldman Sachs citato da Reuters, riferendosi alla fiducia data da Wall Street ai big del settore.

Peter Torrente, responsabile per Kpmg di Banking e Capital Markets Usa, ha confermato i buoni risultati di Jp Morgan e in generale dei colossi di Wall Street. Risultati sostenuti appunto dalle entrate nette da interessi grazie al rialzo del costo del denaro.

Le riserve sono aumentate in modo sostanziale nel 2022 mentre le commissioni dall'investment banking hanno continuato a risentire della brusca frenata registrata dall'M&A.

Fiducia da Wall Street ma sotto i riflettori rimane l'outlook

"Come successo nel quarto trimestre, i riflettori sul settore resteranno legati all'outlook macroeconomico anche nel 2023", ha aggiunto Torrente, citato da MarketWatch.

“Il nostro scenario di base prevede una lieve recessione", ha dichiarato Brian Moynihan, chief executive di BofA, aggiungendo però che l'istituto prevede anche uno scenario ribassista.

"Il 95% della nostra metodologia di riserva è ponderata verso un ambiente recessivo nel 2023", ha spiegato, aggiungendo che le insolvenze stanno risalendo dai livelli insolitamente bassi della pandemia.

Per Jp Morgan davanti ai big bancari ancora una serie di rischi

Parole simili a quelle di Jamie Dimon, numero uno di Jp Morgan, secondo cui l'economia Usa "attualmente rimane solida", grazie a consumatori e imprese ben finanziati ma ha davanti a sé una serie di rischi.

“Ancora non conosciamo l'effetto finale dei venti contrari provenienti dalle tensioni geopolitiche tra cui guerra in Ucraina, stato vulnerabile dell'approvvigionamento energetico e alimentare, inflazione persistente che erode il potere d'acquisto e ha spinto i tassi d'interesse in alto”, ha aggiunto Dimon.