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Vivendi; ricavi trimestrali in crescita, si lavora ancora allo split

di FTA Online News pubblicato:
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Il colosso francese dei media e del marketing Vivendi ha raggiunto nel primo trimestre del 2024 i 4,725 miliardi di euro di ricavi con una crescita del 5,4% a cambi e perimetro costante. Il presidente del consiglio di sorveglianza Yannick Bolloré e il presidente del consiglio di gestione Arnaud de Puyfontaine hanno sottolineato la forza dei tre core business della società e la capacità del gruppo di trasformarsi e crescere.

La nota odierna di Vivendi ha però ricordato che, dalla distribuzione e quotazione delle azioni di Universal nel 2021, il titolo del gruppo ha mantenuto un certo sconto holding che ha ridotto notevolmente la sua capacità di portare a termine operazioni di crescita per linee esterne.

Pur nella crescita delle attività di Canal+Group, Havas e Lagardere, pertanto il consiglio di gestione ha proposto al consiglio di sorveglianza il 13 dicembre 2023 la possibilità di esplorare la fattibilità di un progetto di split della compagnia in diverse entità, ciascuna delle quali sarebbe contrattata nel mercato azionario. Attualmente è al vaglio l'ipotesi di uno scorporo parziale che prevede quotazioni indipendenti di Canal+, Havas ed editoria/distribuzione. Vivendi resterebbe quotata a parte con un ruolo di supporto alla trasformazione e crescita delle controllate. Se si proseguirà su questo fronte, aggiunge la nota odierna, andranno consultati prima i rappresentanti dei lavoratori delle entità interessate.

Vivendi ha evidenziato che il giro d'affari da 4,725 miliardi di euro del primo trimestre mostra un incremento, su base reported, dell'86,6% rispetto ai 2,29 miliardi di un anno fa e che questa crescita è dovuta principalmente al consolidamento di Lagardère e allo sviluppo di Canal+Group e Havas. A parità di perimetro e cambi i ricavi di Vivendi, come detto, sono cresciuti del 5,4% e in particolare Lagardère mostra un incremento dell'8,9%, Canal+Group uno del 2,6% e Havas uno del 3,4%

Il gruppo ha anche condotto un buyback da 13 milioni di azioni in un anno, pari a circa 128 milioni di euro.

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