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Piazza Affari: oggi all'attenzione Stellantis, Telecom e Dovalue

di FTA Online News pubblicato:
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Stellantis annuncia novità cinesi, quanto può durare il rimbalzo?, Telecom Italia, all'attenzione il contenzioso sul PSN. doValue, seduta difficile dopo i dati

Piazza Affari: oggi all'attenzione Stellantis, Telecom e Dovalue

Stellantis annuncia novità cinesi, quanto può durare il rimbalzo?

Stellantis, quanto può durare il rimbalzo? Stellantis ha annunciato un passo decisivo per la vendita di auto cinesi in Europa a partire dal prossimo settembre, quando diverrà operativa Leapmotor International, joint venture di cui Stellantis avrà il 51%, che mira a raggiungere 200 punti vendita entro la fine dell'anno. La società avrà sede ad Amsterdam e sarà guidata dal CEO Tianshu Xin, ex manager di Stellantis China. L'accordo dovrebbe prevedere anche un'esclusiva per la produzione delle auto fuori dal territorio della Repubblica Popolare Cinese.

Dopo sei settimane consecutive di ribasso il titolo è riuscito a frenare l'emorragia delle vendite dando vita ad una reazione. Quanto può ancora proseguire il recupero e soprattutto, quanto è solido l'appoggio dal quale hanno reagito i prezzi?

Il rimbalzo era nell'aria dopo che la scorsa settimana i prezzi avevano dato origine sul grafico settimanale ad un "hammer", candela potenzialmente rialzista, confermata lunedì con il superamento di quota 20,44. Ieri i prezzi sono risaliti in area 21,50 euro, primo dei ritracciamenti di Fibonacci della discesa dai massimi a 27,35 euro. Inoltre anche gli oscillatori più veloci stanno lasciando la zona di ipervenduto, motivo che potrebbe agevolare il proseguimento del recupero verso il ritracciamento successivo posto a 22,60 euro (target intermedio a 21,90 euro). Il difficile potrebbe venire dopo, ma intanto i prezzi avrebbero recuperato più del 14 per cento dai minimi del mese. Resistenze successive a 23,50 e 24,50 euro. Sotto 19,60 invece rischio elevato di affondo verso quota 17,80.

Telecom Italia, all'attenzione il contenzioso sul PSN

Telecom Italia in rialzo al termine della seduta di ieri. Secondo indiscrezioni di stampa il governo e Aruba-Fastweb starebbero trattando per trovare una soluzione al contenzioso riguardante la gara per il progetto del PSN (Polo Strategico Nazionale, il cloud per la PA). Sembra quindi che il consorzio aggiudicatario formato da TIM, CDP, Leonardo e Sogei possa vedere confermata l'operatività nonostante la sentenza del Consiglio di Stato che ha giudicato irregolare la procedura.

Probabile che si arrivi ad un indennizzo che Aruba-Fastweb quantificano in 50 milioni, oppure una compensazione tramite una sorta di collaborazione del consorzio al progetto.

Il titolo intanto ha fatto registrare la chiusura più alta degli ultimi due mesi portandosi a 0,2375 euro. I prezzi hanno avuto la meglio sulla mediana del canale ribassista che scende dai top di settembre ed ora, in caso di conferme oltre 0,24, potrebbero ambire a risalire fino sull'estremo opposto del canale attualmente in area 0,2750. Obiettivi intermedi lungo tale percorso a 0,2480 e 0,2590 euro. Negativo invece un nuovo calo sotto 0,2250, preludio al test a 0,2140 ed al successivo ritorno in area 0,20.

doValue, brutta seduta ieri

doValue in forte calo dopo la pubblicazione dei risultati del primo trimestre 2024: ricavi netti a 86,4 milioni (-5,2% rispetto al primo trimestre 2023), EBITDA pari a 25,0 milioni (-20,0% a/a ma stabile escludendo elementi non ricorrenti), risultato netto negativo per 7,1 milioni (-2,7 l'anno scorso) e per 2,4 milioni escludendo elementi non ricorrenti (+1,3 l'anno scorso). Guidance 2024 confermata.

L'analisi del grafico di doValue mette in evidenza il trend ribassista di fondo e il minimo storico toccato a marzo a 1,79 euro. Il titolo sta faticosamente tentando di organizzare una reazione: indicazioni confortanti in tal senso solo al superamento confermato in chiusura di seduta di 2,30, massimo del 10 aprile, operazione che determinerebbe il completamento del potenziale doppio minimo in formazione da marzo, figura rialzista capace di proiettare i prezzi verso 2,5160 e 2,6640, massimi di fine febbraio e fine gennaio. Oltre questi riferimenti si aprirebbero spazi di ascesa più consistenti in direzione di 2,93 (minimo di fine novembre) e 3,40-3,45 (massimi di fine dicembre-inizio gennaio). Discese sotto il recente minimo a 1,96 anticiperebbero invece un test di 1,79 con rischio concreto di riattivazione della tendenza negativa verso area 1,30.