Asia-Pacific in positivo. Nikkei 225 guadagna un netto 1,23%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo una chiusura d'ottava in frenata per Wall Street (peggiore dei tre principali indici newyorkesi il Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dell'1,78% venerdì), con l'inizio della nuova settimana sui mercati asiatici la tendenza vira in positivo. Dopo l'attacco lanciato da Tel Aviv venerdì scorso il conflitto tra Israele e Iran è proseguito nel weekend con effetti immediati in termini di crescita dei corsi del greggio ma anche delle quotazioni dell'oro (gli investitori sono tornati a puntare sul bene rifugio). In Asia i riflettori si spostano però sui dati macroeconomici in arrivo da Pechino e in particolare su quelli delle vendite retail, che hanno evidenziato come gli incentivi ai consumi messi in campo dal governo stiano producendo risultati. In maggio le vendite al dettaglio sono infatti cresciute in Cina del 6,4% annuo, contro il 5,1% di aprile e la frenata sul 5,0% del consensus di Reuters. Si tratta della lettura più elevata dal 7,4% del dicembre 2023. E il clima positivo per la regione si concretizza nel progresso intorno allo 0,40% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci maggiori monete del mondo, è sostanzialmente invariato a fronte di uno yen parimenti poco mosso sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna un netto 1,23% (fa peggio per l'indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,78%). Sul fronte macroeconomico, in maggio le esportazioni dalla Corea del Sud (sesto maggiore esportatore al mondo) sono calate dell'1,3% annuo, contro il progresso del 3,7% di aprile (3,0% in marzo) e in linea con la lettura preliminare diffusa il mese scorso. Le importazioni sono invece scese del 5,3% annuo, contro il 2,7% precedente (2,3% il progresso di marzo) e anche in questo caso in linea con il dato flash. A Seoul è ampiamente superiore all'1% l'espansione del Kospi.

In maggio la produzione industriale è salita in Cina del 5,8% annuo, in rallentamento dal 6,1% precedente (7,7% il rimbalzo di marzo) e sotto al 5,9% stimato dagli economisti. Da inizio 2025 la crescita della produzione industriale è stata pari al 6,3% annuo, contro il 6,4% del periodo gennaio-aprile (6,5% nel primo trimestre). Il mese scorso i prezzi delle nuove abitazioni nelle 70 maggiori città della Cina sono calati del 3,5% annuo, in ulteriore miglioramento comunque rispetto al 4,0% precedente (e al 4,5% di marzo). Secondo i calcoli di Reuters, su base sequenziale i prezzi sono invece scesi dello 0,2% dopo le letture invariate di marzo e aprile (0,1% il declino di febbraio). Tutte in positivo le piazze cinesi. A meno di un'ora dallo stop alle contrattazioni Shanghai Composite e Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,30% e lo 0,20% rispettivamente, contro un rialzo intorno allo 0,50% per lo Shenzhen Composite. Bene Hong Kong: l'Hang Seng segna infatti un progresso di circa lo 0,30% (fa poco meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, con una crescita intorno allo 0,40%). A Sydney è stato di appena lo 0,01% il guadagno dell'S&P/ASX 200 in chiusura della sessione.

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