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Fuga dalle banche, si temono sanzioni per la Russia

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
6 min
Fuga dalle banche, si temono sanzioni per la Russia

Crollo delle banche in avvio di ottava

Unicredit, -4,23% a 15,026 euro, Bper Banca -3,84% a 1,978 euro, Intesa Sanpaolo -3,01% a 2,7675 euro, Banco BPM -0,65% a 3,528 euro, queste le performance dei principali titoli bancari che fanno parte del Ftse Mib in avvio di ottava. Il settoriale FTSE Italia Banche ha ceduto il 3,11% a 11527,85 punti, la performance a 1 mese resta ampiamente positiva ma si è ridotta al 7,37%. La performance a 1 mese del Ftse Mib, dopo il -2,04% di lunedì, è del -5,13%.

Le banche hanno quindi fatto molto bene nella prima parte del 2022, sostenute dalla prospettive di un rialzo del costo del denaro da parte della Bce pur in un contesto di economia in espansione, ma il brusco calo delle ultime ore fa emergere il timore che l'incanto si sia già rotto.

Le banche italiane, francesi ed austriache sono le più esposte con la Russia

I dati della Banca dei Regolamenti Internazionali (Bis) mostrano che le banche di Italia e Francia hanno crediti in sospeso con la Russia per 25 miliardi di dollari circa, l'Austria per 17,5 miliardi (gli Usa sono fermi a 14,7 miliardi). In caso di applicazione di sanzioni alla Russia in seguito ad una invasione dell'Ucraina per le banche diventerebbe difficile riscuotere i crediti.

In particolare l'esclusione della Russia dal sistema di pagamento globale Swift, come accaduto per l'Iran, sarebbe un grave danno per le banche europee. Ad essere sotto maggiore stress per la crisi Ucraina sono le banche con filiali in Russia, come Unicredit e Societe Generale (che infatti è sceso del 6,05% lunedì a 33,80 euro).

Unico titolo a rimanere vicino alla parità è stato Banco BPM

Per Banco BPM resta aperta l'ipotesi di un interessamento da parte di Unicredit per una acquisizione. Un portavoce di Unicredit ha affermato che coerentemente con il piano 2022-2024 e nell'ambito della propria attività, la banca continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili.

Domenica la Stampa ha riportato che il dossier Unicredit-Banco BPM viene esaminato dalla Bce. Il Messaggero sabato ha scritto che Roberto Cappelli, legale dello studio Rccd, è stato coinvolto nella valutazione dell'eventuale offerta. Per il momento Banco BPM non ha ricevuto comunicazioni in merito a un'offerta d'acquisto da parte di Unicredit.

Giuseppe Castagna, il Ceo di Banco BPM, parlando a margine dell'Assiom Forex di sabato, ha dichiarato "Abbiamo davanti un percorso di crescita standalone molto importante che non è ancora pienamente valorizzato. Noi non sappiamo niente, non abbiamo ricevuto nulla. Siamo molto contenti di come la banca sta andando".

Massimo Tononi, presidente di Banco Bpm, ha dichiarato alla stampa "Tuttora io non so nulla di questa vicenda".

Banco BPM è già in partnership con Credit Agricole su alcune attività. Giampiero Maioli, responsabile di Credit Agricole Italia, in un'intervista a Il Sole 24 Ore di sabato, ha detto che la crescita organica è la priorità della banca ma che al tempo stesso, come tutti i player con cui compete, Credit Agricole sarà attento a valutare le opportunità che si dovessero presentare sul mercato.

Avvicinamento tra Banco BPM e Credit Agricole?

Nel caso di un avvicinamento tra Banco BPM e Credit Agricole si parlerebbe probabilmente di una business combination. I rapporti tra i due istituti passano per la società del credito al consumo Agos, della quale Banco BPM ha il 39% e Credit Agricole il 61%. La banca francese ha anche investito 300 milioni di euro per acquistare Profamily da Banco BPM. La combinazione di questi due istituti porterebbe alla creazione del secondo gruppo bancario italiano, la quota di mercato sarebbe infatti superiore al 12% come numero di sportelli, quindi davanti ad Unicredit.

La presenza nel nord Italia sarebbe del 16% circa, in Lombardia addirittura del 20%, la stessa quota di mercato di Intesa Sanpaolo. Queste voci fanno rimanere alto l'interesse speculativo su Banco BPM e in qualche modo lo hanno preservato dal crollo di lunedì del resto del comparto.

Intesa, Fondazione Cariplo promuove il management

Su Intesa Sanpaolo è uscita la notizia che Giovanni Fosti, il presidente della Fondazione Cariplo, sarebbe favorevole alla conferma del top management della banca visti i risultati e il piano presentati il 4 febbraio.

BPER si prende Carige

Per Bper invece la notizia del giorno è che c'è il via libero del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) per il controllo di Carige. Il completamento dell'acquisto di Carige deve avvenire entro il 30 giugno. Il nuovo gruppo diverrebbe il terzo maggiore polo bancario (sempre che l'operazione non sia preceduta da una operazione tra Unicredit e Banco BPM o Banco BPM e Credit Agricole).

Intesa, attenzione al supporto a 2,65 euro

Sul grafico di Intesa Sanpaolo è comparsa una candela "hammer" lunedì, elemento che compare in presenza di forti supporti. I minimi di seduta a 2,6755 sono a contatto con la media mobile esponenziale a 20 giorni (indicatore associato con la condizione del trend di breve periodo) e vicini alla base del canale crescente disegnato dai minimi di dicembre.

Dalla tenuta o meno del supporto di area 2,65 potrebbe dipendere il destino, almeno a breve termine, del titolo. Sotto 2,65 rischio di cali verso area 2,40 almeno. Sopra i massimi di lunedì a 2,773 attesa non solo la ricopertura del gap di ieri a 2,82, ma ma anche il ritorno sul top del 10 febbraio a 2,92.

Unicredit, target a 18 euro?

Situazione molto simile per Unicredit: anche in questo caso i minimi di seduta a 14,672 sono a contatto con la media mobile esponenziale a 20 giorni e la candela giornaliera è un "hammer", potenzialmente rialzista. Solo discese anche al di sotto di 14,67 sarebbero una conferma dell'intonazione negativa dimostrata lunedì, con rischio di cali verso 13,24, base del gap del 26 gennaio. In caso contrario, sopra i 16 euro, target a 18 euro circa.

BPER, segnali di forza oltre 2,05 euro

BPER Banca ha testato giovedì scorso in area 2,05 la trend line ribassista disegnata dal top del 25 maggio per poi avviare una decisa flessione, che ha testato lunedì la media esponenziale a 20 giorni. Sotto area 1,92 rischio di test della linea che sale dal minimo di novembre. Solo sopra 2,05 verrebbe inviato un segnale di allentamento delle tensioni ribassiste, target a 2,30 euro circa.

Banco BPM è un caso a parte

Banco BPM vive una situazione grafica molto diversa. Il titolo si è mosso lateralmente tra inizio giugno 2021 e il 9 febbraio, quando ha saltato, con un gap rialzista, il lato alto della fascia in area 3,05 euro. Dopo la rottura del limite superiore di un range orizzontale i prezzi si muovono su un target che è dato dalla proiezione della ampiezza della fascia stessa dal punto di rottura, in questo caso posto a 3,65 circa. Sotto 3,25 atteso il ritorno in area 3,05, solo con la violazione di quel supporto il segnale rialzista verrebbe negato.

Banche, tutto dipende da Putin

Il ribasso di lunedì è solo l'assaggio di quello che potrebbe accadere alle banche in caso di invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Al tempo stesso se la crisi dovesse rientrare le tendenze al rialzo già in atto potrebbero tranquillamente riprendere.