Borsa Italiana in calo, male le banche, ma recuperano gli energetici

di FTA Online News pubblicato:
5 min

La chiusura dei mercati europei conferma il malumore odierno dei mercati che a cinque giorni dall'avvio del conflitto diretto tra Israele e Iran elaborano la prospettiva di una guerra che rischia di essere ben più lunga del previsto.
Spuntato l'impegno per la pace e la stabilità in Medioriente del G7 del Canada. Trump ha dichiarato di non volere un semplice cessate il fuoco, ma la reale fine del conflitto, il che è stato letto da diversi osservatori come la previsione di scontri duraturi tra Teheran e Tel Aviv, mentre sui mercati spuntano i numeri degli attacchi sempre più diffusi anche alle infrastrutture energetiche delle due parti.

Domani la riunione di politica monetaria della Fed dovrebbe lasciare invariato al 4,5% il costo del denaro statunitense, ma i rialzi del petrolio di queste ore, che potrebbero essere un anticipo di un rincaro globale dei prezzi dell'energia, rischiano di manomettere la prospettiva di un ribasso dei prezzi e di aggiungere nuove spinte inflattive a quelle già calcolate sulla base dei dazi Usa.

Sul fronte macroeconomico si segnalano oggi vendite al dettaglio Usa di maggio in calo dello 0,9% mese su mese (atteso solo un calo dello 0,5%) ed è in calo anche la produzione industriale statunitense: a maggio -0,2% vs. consensus a 0,0% Migliori delle attese l'indice Zew sulle condizioni economiche tedesche (comunque su un -72 punti) e sulle condizioni dell'economia europea (47,5 punti).

A due ore dall'avvio delle contrattazioni sono negativi anche i maggiori indici statunitensi: S&P 500 -0,26%, NASDAQ -0,29%, Dow Jones -0,10%.

Ancor più negativi i maggiori mercati azionari europei: EURO STOXX 50 -0,98%; Londra (FTSE 100) -0,49%; Francoforte (DAX) -1,1%; Parigi (CAC 40) -0,76%; Madrid (IBEX 35) -1,49%.

Vendite diffuse colpiscono anche Piazza Affari: FTSE MIB -1,36%, FTSE Italia All-Share -1,29%, FTSE Italia Mid Cap -0,64%, FTSE Italia STAR -0,67%.

Al di là delle specificità del contesto bancario italiano agitato dal risiko è il carattere pro-ciclico del settore del credito che sembra prevalere tra le spinte al ribasso a Piazza Affari e in Europa: Ftse Italia Banche -2,78%, Euro Stoxx Banks -2,08%

Secondo Reuters il governo italiano avrebbe precisato alla Commissione Europa, nell'ambito degli approfondimenti sui limiti del golden power richiesti da Unicredit (-3,62%), che il risparmio domestico è una questione di sicurezza nazionale. Intanto si elabora anche il dossier Mediobanca (-0,98%) dopo il rinvio a settembre dell'assemblea sull'offerta per Banca Generali (-2,09%). La strada nel frattempo potrebbe essersi aperta per l'offerta, sulla stessa Mediobanca, di MPS (-1,65%).

A Milano arretra anche Banca Popolare di Sondrio (-1,95%). Ieri è cominciata l'offerta di scambio sulla banca valtellinese promossa da Bper (-2,08%).

In controtendenza invece Banca Ifis (+0,09%) che, nell'ambito dell'offerta mista su illimity (-1,09%) ha alzato la soglia dell'efficacia dell'offerta dal 45% al 60% del capitale, inviando al mercato un segnale di fiducia sul successo dell'operazione.

In rosso in avvio anche Poste Italiane (-0,53%). In occasione della ceo conference di Mediobanca l'amministratore delegato di Poste Matteo Del Fante ha affermato che sul fronte della possibile privatizzazione di quote della società da parte del Tesoro non si registrano novità. Il governo ha predisposto da tempo la cessione di una quota fino al 14% circa della compagnia con l'obiettivo di mantenere una partecipazione di controllo con oltre il 50% del capitale del gruppo, ma da allora sono successe diverse cose, a partire dal raggiungimento di una quota del 24,81% di TIM (+0,57%).

Prevalgono in chiusura le vendite anche su Nexi (-0,18%) dopo i recenti ribassi: si è appreso dalle comunicazioni obbligatorie che il socio Mercury ha ridotto le quote nella società dei pagamenti dal 9,4% al 3,01% circa del capitale.

Dopo vendite di un pacchetto di titoli ancora più rilevante perde terreno in chiusura anche Lottomatica (-1,27% a 23,24 euro), la Gamma Intermediate del fondo Apollo ha ceduto tramite un ABB il 21,3% del capitale della società dei giochi, che ne faceva il primo azionista del gruppo. Il prezzo della cessione è stato di € 22,5 per azione, quindi i corsi attuali si sono mantenuti al di sopra di questo valore.

Senza dubbio da segnalare tra gli elementi più rilevanti della giornata il rialzo dei prezzi del petrolio a seguito anche dell'escalation citata in Medioriente. In queste ore il future sul Brent segna un rialzo del 2,84% a 75,31 dollari al barile e il derivato sul WTI cresce del 2,66% a 73,68 dollari al barile. In rialzo anche le quotazioni del gas naturale, con il TTF olandese a € 39,11 per Mwh (+3,18%).

Ne approfitta a Milano Eni (+1,13%) che ha annunciato l'accordo quadro della joint venture con Petronas cui saranno conferite le attività dei due gruppi in Malesia e Indonesia: si parla di una capacità produttiva rilevante di 500 mila barili di petrolio equivalente al giorno su riserve da 3 miliardi di barili. L'operazione era già nota, ma è tra le più rilevanti nel settore E&P del gruppo. Approfittano dei rialzi del greggio anche Saipem (+2,09%) e Tenaris (+1,66%).

Tra i minori si segnala il leggero calo di Maire (-0,18%). La controllata del gruppo Maire Nextchem ha firmato con Newcleo, nuova società del settore nucleare, un accordo vincolante per la costituzione della jv Nextcleo di cui la prima controllerà il 60%. La società fornirà servizi ai fornitori di tecnologia del settore nucleare nell'ambito dello sviluppo degli impianti di nuova generazione.

In calo l'euro sul dollaro alla chiusura dei mercati europei: EUR/USD segna 1,1528 (-0,21%).

Prevalgono le vendite anche in chiusura sui titoli di Stato. Il rendimento del BTP decennale segna un rialzo di 4 punti base al 3,51% con lo spread che si attesta a 98 punti base.

Ripiega le quotazioni dell'oro dopo i recenti allunghi: il metallo giallo torna a 3.380 dollari l'oncia (-0,50%).

GD - www.ftaonline.com