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Borsa oggi: FTSE Mib debole questa mattina, stabile Telecom Italia dopo il rialzo di ieri

di Alessandro Chini pubblicato:
3 min

Avvio debole stamani per la borsa italiana dopo il rialzo di ieri. Il FTSE Mib si muove al di sotto della parità per circa 3 decimi di punto percentuale. Pochi gli spunti interessanti, con Telecom Italia che appare stabile dopo essere risalita ieri oltre quota 0,27

Borsa oggi: FTSE Mib debole questa mattina, stabile Telecom Italia dopo il rialzo di ieri

Borsa oggi: FTSE Mib in calo, tiene Telecom Italia

Avvio debole stamani per la borsa italiana dopo il rialzo di ieri. Il FTSE Mib si muove al di sotto della parità per circa 3 decimi di punto percentuale. Pochi gli spunti interessanti, con Telecom Italia che appare stabile dopo essere risalita ieri oltre quota 0,27 (chiusura a 0,2742, +2,93%).

Telecom Italia comunicherà i risultati il prossimo 14 febbraio. Il presidente di Asati, l'associazione dei piccoli azionisti di Tim, Franco Lombardi, ritiene fondamentale per il futuro di Tim completare la vendita della rete d'accesso fissa, valutata fino a 22 miliardi di euro, per ridurre il debito dell'azienda di circa 14 miliardi di euro, portandolo a meno di 2.0 volte l'Ebitda post-transazione.

Lombardi sottolinea che Vivendi si oppone alla vendita della rete, ma alternative sembrano poco praticabili e potrebbero penalizzare Tim. L'assemblea ordinaria di Tim del 23 aprile 2024 eleggerà il nuovo consiglio di amministrazione, che completerà la vendita della rete d'accesso fissa a Optics BidCo. Questa operazione prevede il conferimento della rete primaria di Tim in FiberCop e l'acquisto delle quote minoritarie di FiberCop detenute da Kkr e Fastweb. Questo spin-off era stato proposto anche in precedenza da alcuni azionisti, incluso Asati.

Borsa oggi: il quadro grafico di Telecom Italia

Il titolo si muove dal massimo di inizio marzo 2023 all'interno di una fase laterale attualmente compresa tra 0,241 e 0,326 euro. La linea mediana di questa fascia transita a 0,2835 circa, quindi attualmente i prezzi sono al di sotto di questa importante trend line. I prezzi si sono fermati con i minimi del 9 febbraio a 0,2628 euro sul 61,8% di ritracciamento del rialzo dal minimo di ottobre (percentuale di Fibonacci), supporto dal quale si è realizzato un rimbalzo.

La reazione dovrà tuttavia superare area 0,2835 per dimostrarsi duratura. In quel caso il target si sposterebbe a 0,326 circa, resistenza intermedia a 0,31 circa. Sotto area 0,26 euro probabile il ritorno sulla base della fascia laterale in area 0,24 euro.

Borsa oggi: Banca Generali di nuovo in rosso

Torna negativa Banca Generali che ha fatto registrare un vistoso calo nelle ultime sedute della precedente ottava dopo l'uscita dei dati preliminari relativi al 2023. Nonostante un utile record di 326,1 milioni di euro (+53%), si è verificato un rallentamento nell'ultimo trimestre dell'anno ed anche a gennaio la raccolta si è attestata a 323 milioni di euro, inferiore agli 834 di dicembre ed ai 417 di gennaio 2023.

Banca Generali, dividendo da 2,15 euro

E' stato proposto un dividendo di 2,15 euro (1,65 nel 2023) totali per azione da corrispondersi in due tranche a maggio 2024 (1,55) e febbraio 2025 (0,60). L'a.d. Gian Maria Mossa durante la presentazione dei risultati si è detto "fiducioso di vedere numeri migliori nei prossimi mesi".

Graficamente i prezzi hanno provato ad avere la meglio sulla resistenza a 33,80 euro, top di fine gennaio, venendone per il momento respinti. Il successivo ribasso, originatosi dopo la chiusura del gap down a 36,03 del febbraio 2022, li ha spinti sul sostegno a 34,40 euro, che per il momento è riuscito a contenerne la spinta negativa.

La prima seduta della nuova ottava si è rivelata incerta, con il titolo che ha oscillato all'interno del range del giorno precedente, chiudendo poco distante dal livello di chiusura di venerdì (34,48 euro). Sotto 34,30 si farebbe strada il rischio di una correzione più corposa con obiettivi a 33,30 e 29,90 circa, area quest'ultima da monitorare con attenzione in ottica di medio lungo periodo, la cui violazione andrebbe ad indebolire pericolosamente il quadro tecnico.

Le tensioni si allenterebbero solo in caso di risalita oltre 35,60 ma nuovi segnali di forza verrebbero generati solo al superamento di area 36,00.