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Commercialisti contro la fatturazione elettronica per i forfettari!

di FTA Online News pubblicato:
3 min

I commercialisti sono sul piede di guerra. Far partire l'obbligo di fatturazione elettronica per i lavoratori autonomi in regime forfettario, dal primo luglio 2022, significa mettere in pratica un cambiamento importante a metà anno fiscale, mettendo in difficoltà i contribuenti.

Commercialisti contro la fatturazione elettronica per i forfettari!

La fatturazione elettronica anche per i lavoratori autonomi in regime forfettario, sta per diventare realtà.

Il 30 aprile scorso, infatti, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale l'art 18 del PNRR che prevede proprio l'estensione della fatturazione elettronica ai contribuenti:

  • in regime forfettario;

  • in regime di vantaggio;

  • alle associazioni sportive dilettantistiche.

Questo obbligo partirà dal primo luglio prossimo. I commercialisti, però, sono sul piede di guerra per questa decisione. Scopriamo i dettagli.

Dal primo luglio 2022 lavoratori autonomi in regime forfettario obbligati alla fatturazione elettronica

I contribuenti in regime forfettario, in regime di vantaggio e le associazioni sportive dilettantistiche che, nell'anno precedente a quello della dichiarazione dei redditi, hanno ottenuto ricavi superiori a euro 25.000, dal primo luglio del 2022, saranno obbligati alla fatturazione elettronica.

Sono invece esonerati da tale obbligo coloro che hanno ottenuto ricavi inferiori a tale somma, per i quali l'obbligo comincerà a decorrere dal primo gennaio 2024.

L'Europa è d'accordo con tale decisione dell'Italia, perché l'obbiettivo è contrastare l’evasione fiscale, ecco perché si vuole estendere l'obbligo di fatturazione elettronica anche a coloro che sono in regime forfettario. Questo ha l'obbiettivo di riuscire a tracciare anche le fatture che sinora sono state irrintracciabili.

Fatturazione elettronica forfettari: nel primo trimestre niente sanzioni

Considerando le eventuali difficoltà che il passaggio dei forfettari alla fatturazione elettronica potrebbe causare, il Governo ha stabilito che, nel primo trimestre di vigenza dell'obbligo, ai soggetti che faranno errori o che non effettueranno la fatturazione elettronica, non sarà applicata alcuna sanzione se invieranno la fattura elettronica in modo corretto entro il mese successivo a quello dell’operazione.

I commercialisti sono contrari alla fatturazione elettronica per i forfettari

I commercialisti sono sul piede di guerra perché contrari all'entrata in vigore della fatturazione elettronica per i lavoratori autonomi forfettari nel bel mezzo della metà dell'anno fiscale. In questo modo si avrebbe un effetto paradossale: metà anno fiscale con la fatturazione cartacea e metà anno fiscale con la fatturazione elettronica.

La categoria dei commercialisti è compatta nel richiedere al Governo almeno una proroga di tale obbligo a partire dal nuovo anno fiscale, ovvero il primo gennaio 2023. L'associazione nazionale dei commercialisti spera che il Parlamento modifichi la norma prima della conversione in legge del decreto.

Il neo-presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, eletto pochi giorni fa, ha affermato:

"far partire questo obbligo da metà anno scolastico, significa gestire in maniera mista un periodo fiscale. Sarebbe invece più opportuno che lo stesso fosse avviato a inizio anno fiscale. Questo per evitare in particolare la complicazione derivante da una modalità mista dei documenti in parte cartacei e in parte elettronici".

Dello stesso parere anche le altre associazioni di categoria. Facendo partire questo obbligo a metà anno fiscale, l'Agenzia delle entrate dimostra di non comprendere le esigenze dei cittadini.

Questo obbligo andrà a svantaggio dei più piccoli, i quali non possono permettersi software costosi e bisogna dare il tempo alle case produttrici di mettere sul mercato software più semplici e meno costosi. Il Governo e il Parlamento ascolteranno i commercialisti? Rimanderanno questo obbligo da luglio 2022 a inizio gennaio 2023?

Lo scopriremo solo quando il decreto arriverà alla Camera per essere trasformato in legge.