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ENI in calo con i prezzi del petrolio, mercati deboli dopo la riunione della Federal Reserve

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

La Fed vuole alzare ancora i tassi, borse e petrolio scendono. Ma per ENI arrivano anche buone notizie

ENI in calo con i prezzi del petrolio, mercati deboli dopo la riunione della Federal Reserve

ENI al ribasso in scia al calo del greggio

ENI al ribasso in scia al calo del greggio. Il titolo ha ceduto l'1,44% a 15,016 euro dopo avere oscillato tra 14,916 e 15,19 euro.

Il petrolio Brent ha ceduto lo 0,34% a 93,21 euro, in generale le borse si sono dimostrate deboli a seguito dell'ultima riunione della Federal Reserve: la banca centrale Usa ha lasciato intendere che in futuro ci saranno nuovi rialzi dei tassi e che questi rimarranno elevati a lungo, almeno più a lungo di quanto preventivato in precedenza dagli operatori.

Il rischio di ripercussioni sull'andamento dell'economia globale ha appesantito i listini azionari e i prezzi delle materie prime, petrolio incluso.

In merito a ENI si registrano però anche notizie positive, che il mercato potrebbe tornare a valutare quando la fase ribassista motivata dalle comunicazioni della Fed sarà assorbita.

Eni ha firmato infatti un contratto di 20 anni in Congo per l'acquisto del gas naturale liquefatto

Eni ha firmato infatti un contratto di 20 anni in Congo per l'acquisto del gas naturale liquefatto (GNL) prodotto da Congo LNG, il primo progetto di liquefazione del gas nel paese.

In base al contratto, Eni diventa l'unico acquirente del gas prodotto, compresi i volumi degli altri partner, rappresentando un passo avanti nel progetto Marine XII.

Questo accordo consente a Eni di avere pieno controllo sul gas senza vincoli di destinazione.

Il progetto comprende due impianti FLNG con una capacità totale di 3 milioni di tonnellate di GNL all'anno.

Eni detiene una quota del 65% nel progetto Marine XII, in collaborazione con la Société Nationale des Pétroles du Congo (SNPC) al 10% e Lukoil al 25%.

ENI sta inoltre negoziando con le banche per ottenere una linea di credito revolving da 3 miliardi di euro

ENI sta inoltre negoziando con le banche per ottenere una linea di credito revolving da 3 miliardi di euro (3,2 miliardi di dollari), il che potrebbe conferire alla società maggiore flessibilità nella gestione delle sue esigenze finanziarie per sostenere le operazioni.

Questa nuova linea di credito potrebbe essere utilizzata per rinnovare debiti in scadenza o per accedere a maggiori risorse finanziarie come parte di una normale gestione della liquidità, secondo fonti anonime a conoscenza della situazione.

Un rappresentante di ENI, con sede a Roma, ha rifiutato di commentare la notizia.

ENI ha un debito finanziario totale di circa 33,4 miliardi di euro, che al netto di contanti, crediti e attività finanziarie si riduce a 8,2 miliardi di euro, come riportato nei risultati del secondo trimestre di quest'anno.

ENI si appoggia su di un supporto rilevante

I minimi di seduta di ieri, a 14,916, si sono appoggiati sulla trend line rialzista disegnata dal minimo dell'8 agosto, base del canale che ha contenuto le oscillazioni dei prezzi negli ultimi mesi.

Il lato alto del canale è stato testato, ma non superato, il 14 e il 15 settembre.

Discese, con conferma in chiusura di seduta, al di sotto di 14,936, massimo della candela "shooting star" del 6 settembre, farebbero temere l'avvio di una fase di correzione di tutto il rialzo dai minimi di giugno.

Primo supporto a 14,33, media mobile esponenziale a 50 giorni.

Sotto quei livelli rischio di ricopertura del gap del 9 agosto con base a 13,68 euro.

Dalla tenuta dei supporti indicati e dal superamento di area 15,20 potrebbe emergere un primo indizio di ripresa.

Al di sopra del massimo del 20 settembre a 15,34 possibile un nuovo test del lato alto del canale, attualmente in transito a 15,60 euro circa.