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Finanza e Mercati: rendimenti deboli in avvio, cresce l'attesa per l'inflazione USA

di Simone Ferradini pubblicato:
3 min

Rendimenti in lieve flessione questa mattina rispetto ai massimi di venerdì. BTP decennale al 3,972%

Finanza e Mercati: rendimenti deboli in avvio, cresce l'attesa per l'inflazione USA

Finanza e Mercati: rendimenti sotto i massimi di venerdì

Il rendimento del BTP decennale arretra dal massimo dal 13 dicembre toccato venerdì a 3,9720%, ora segna 3,9210% (ricordiamo il minimo da agosto 2022 a 3,4620% toccato il 27/12 e il massimo dal 2012 a 5,04% raggiunto il 19 ottobre). Il rendimento del Bund a 10 anni segna 2,3550% contro il 2,3890% di venerdì, massimo dal 1° dicembre (ricordiamo il minimo da dicembre 2022 del 27/12 a 1,8850% e il massimo dal 2011 il 4 ottobre a 3,02%).

Il rendimento del T-Note USA a 10 anni segna 4,1570% dal 4,20% di venerdì, massimo dal 19 gennaio (ricordiamo il minimo da luglio toccato il 27/12 a 3,7820% e il massimo dal 2007 a 5,02% il 23 ottobre). Il rendimento del T-Bond a 30 si attesta a 4,3590%, sotto il 4,3820% (massimo dal 26 gennaio) toccato alla fine della scorsa settimana (ricordiamo il minimo da fine luglio toccato il 27/12 a 3,9430% e il top dal 2007 a 5,18% il 23/10).

Finanza e Mercati: rendimenti in correzione, taglio BCE a marzo ormai escluso

Rendimenti in calo dai massimi di venerdì. I future sull'Euribor a 3 mesi (riferimento per prevedere le mosse della BCE) questa mattina scontano -2/3 bp a marzo da -6 venerdì e -8 giovedì: il mercato assegna ormai probabilità vicine allo zero per un primo taglio dei tassi a marzo. Si riduce anche l'entità della riduzione attesa per giugno (ora a circa -33 bp contro i -40 di venerdì e i -45 di giovedì) e per l'intero 2024: il taglio complessivo scontato nelle quotazioni dei derivati scende a 110 bp da 114 venerdì e 122 giovedì (a inizio anno erano circa -150).

Stabili i rendimenti USA in attesa del dato sull'inflazione CPI di domani: si tratta di un metrica importante ma meno decisiva, secondo la Federal Reserve, dell'indice PCE.

Attualmente il CME FedWatch Tool assegna il 17-18 per cento di probabilità a un taglio a marzo (circa un punto in meno rispetto a ieri), il 52% a maggio (da 54% giovedì) ma con e il 38% a tassi confermati (35% giovedì). L'entità complessiva dei tagli 2024 è ora attesa a -100/125 bp con probabilità complessiva del 63%, 16% per 150 (da 21% giovedì). Ricordiamo che a fine 2023/inizio 2024 le previsione 2024 era fissata a -150/175 bp: sono ora attesi due tagli da 25 bp in meno.

L'agenda macroeconomica della settimana prevede domani anche l'indice ZEW tedesco (fiducia investitori istituzionali), mercoledì la seconda stima del PIL eurozona nel trim4 2023, venerdì in USA fiducia consumatori e dati su licenze e cantieri edili.

Finanza e Mercati: il quadro grafico dei rendimenti

Il rendimento del BTP a 10 anni resta ben impostato per un allungo verso 4,08% (massimo dell'8 dicembre), conferme sopra 3,9720%. Segnali di debolezza sotto 3,90%, prologo a un test di 3,82-3,83%, supporto decisivo per scongiurare un arretramento sugli importanti sostegni a 3,69%-3,70%. Il rendimento del Bund sembra intenzionato a prolungare il rimbalzo partito a fine dicembre verso 2,50% almeno (conferme sopra 2,3890%). Sotto 2,27% rischio di ritorno sul minimo del 1° febbraio a 2,11-2,12%.

Il rendimento del T-Note decennale USA si conferma a ridosso delle resistenze di area 4,20%: una rottura perentoria riattiverebbe il rally verso 4,2950% almeno (top dell'11 dicembre). Sotto quota 4,07-4,08% probabile sviluppo di una correzione sui 3,95% almeno. Indicazioni analoghe per il rendimento del T-Bond trentennale che in caso di vittoria sugli ostacoli a 4,42-4,43% avrebbe via libera in direzione di 4,52%. Discese sotto 4,28% preannuncerebbero invece una correzione sui 4,20% almeno.