Hera in calo dopo risultati in crescita
pubblicato:Male anche Recordati ieri dopo i dati

Deciso ribasso ieri per Hera: il titolo ha ceduto il 2,98% a 3,778 euro. I prezzi hanno oscillato tra 3,774 e 3,924. Anche stamane l'azione segna un ribasso dello 0,37% a si porta a 3,764 euro.
Crescita economica e ricavi in forte aumento
Nei primi sei mesi del 2025, Hera ha realizzato ricavi per 6.786,2 milioni di euro, in crescita del +18,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie soprattutto all’impennata dei prezzi delle materie prime energetiche e al maggior valore delle attività di intermediazione.
Marginalità: Ebitda lieve calo, ma crescita organica del 7%
L’Ebitda si è attestato a 721,7 milioni, in contrazione dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2024, che includeva circa 56 milioni di effetti non ricorrenti (mercati di ultima istanza, super ecobonus).
Al netto di questi fattori, l’azienda segna una crescita organica del +7%, in linea con il suo Piano industriale 2024‑2028.
Redditività operativa e utile netto
L’Ebit si è mantenuto sostanzialmente stabile a 383,2 milioni (‑0,5%), mentre il risultato ante imposte è salito del 6,6% a 351,2 milioni, grazie a minori accantonamenti e costi finanziari ridotti
Gruppo Hera. L’utile netto di Gruppo è cresciuto del 5,1% portandosi a 249,4 milioni, mentre quello di pertinenza degli azionisti ha raggiunto 229,3 milioni, anch’esso in aumento del 5%.
Investimenti e saldo finanziario
Gli investimenti operativi lordi hanno raggiunto 414 milioni, in aumento del 20,2%, con forti interventi nei settori idrico e ambiente. L’indebitamento netto è diminuito a 3.927,1 milioni, grazie a una generazione di cassa positiva che ha finanziato gli investimenti e il pagamento dei dividendi, portando il rapporto Debito Netto/MOL a 2,5× (–7,5% rispetto al 2024).
Solidità e ritorni migliorati
Gli indicatori di redditività si rafforzano: il ROI è salito al 10,3% (da 9,6%), mentre il ROE è passato all'11,5% (da 11,3%). In aggiunta, il MOL a valore condiviso, relativo alle attività allineate agli obiettivi dell’Agenda Globale, ha rappresentato il 59% del totale, con un miglioramento di 5 punti percentuali rispetto al 2024.
Le attività idriche hanno registrato una crescita del +7,1% con investimenti mirati verso l’efficienza e resilienza dei sistemi operativi.
Conclusione
Il primo semestre 2025 del Gruppo Hera riflette una performance solida e coerente con il Piano Industriale, caratterizzata da: crescita significativa dei ricavi, margini stabili seppur contengano effetti una tantum, generazione di cassa che finanzia investimenti sostenibili, robustezza finanziaria espressa in riduzione del debito e rafforzamento dei principali indicatori di redditività.
Hera conferma il suo posizionamento come multiutility capace di creare valore stabile, sostenuto da un mix equilibrato di business regolati e di mercato, senza rinunciare alla sostenibilità e all’innovazione.
Hera, il titolo scivola sotto il supporto critico dei 3,83 euro
Hera è sceso ieri al di sotto del supporto critico offerto a 3,83 euro dalla media mobile esponenziale a 200 giorni. Il rischio che la fase di ripiegamento iniziata con il massimo di giugno a 4,468 euro non sia ancora terminata è alto. Una eventuale discesa anche al di sotto di 3,74, 61,8% di ritracciamento (importante riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci) del rialzo dal minimo del 14 novembre, confermerebbe l'intonazione negativa del mercato prospettando movimenti verso i 3,50 euro almeno. Un possibile rimbalzo verrebbe anticipato dal superamento di 3,90, con conferma poi al di sopra di 4 euro.
Recordati, utile in leggero calo, ma il mercato vende con decisione
Forte ribasso ieri per Recordati che ha perso oltre 4 punti percentuali dopo la pubblicazione dei dati relativi al secondo trimestre 2025.
I Ricavi si sono rivelati in linea con le attese a 1323,8 milioni di euro, in crescita dell'11,7% a perimetro omogeneo rispetto allo scorso anno, mentre l'EBITDA adjusted si è attestato a 226 milioni, 2 in meno rispetto al consensus di Bloomberg.
L'Utile netto è stato di 216,4 milioni di euro in calo del 4,1% rispetto allo scorso anno. Il management prevede un effetto avverso dei cambi pari all'incirca al -3%, "significativamente superiore a quello previsto a inizio anno (-1%)" ma conferma la guidance dell'esercizio.
Recordati, il titolo cancella 6 giorni di recupero
Graficamente il ribasso di ieri di Recordati ha annullato in un solo giorno il recupero visto nei 6 giorni precedenti, riportando il titolo a contatto con la base del canale moderatamente decrescente che scende dai top di giugno, configurazione delimitata tra 51,60 e 54,40 euro circa.
Fin tanto che i prezzi si manterranno all'interno di detto canale le prospettive resteranno ancora favorevoli alla realizzazione di un nuovo spunto rialzista che oltre 54,50 acquisirebbe ulteriore forza proiettando obiettivi in area 59,30, dove verrebbe coperto il gap down del 19 febbraio.
Sotto 51,60 invece si aprirebbero le prime crepe nella struttura del rialzo, che se ribadite dalla violazione di quota 51,00 introdurrebbero un primo test a 49,60 ed il successivo affondo in area 48,30, livello critico nello scenario di medio lungo periodo.