Nasdaq 100 sotto pressione: l’AI perde slancio e il mercato torna in modalità risk-off
pubblicato:Triplo massimo ribassista sul Nasdaq e Fed meno aggressiva: un mix che aumenta la volatilità e ridisegna il sentiment di fine anno

Nasdaq 100 sotto pressione dopo la rottura di 25.500: la combinazione tra debolezza tech e incertezze AI pesa sul sentiment
Il Nasdaq 100 torna sotto pressione in un momento delicato per il comparto tecnologico e per l’intero ecosistema dei titoli legati all’intelligenza artificiale.
Sul grafico orario, l’indice ha inviato un segnale tecnico chiaro: la discesa sotto area 25.500 ha completato un triplo massimo ribassista, struttura che si era formata a partire dal top del 5 dicembre in area 25.800. La mancata rottura dei massimi conferma una fase di indecisione crescente e introduce il rischio di un’estensione verso i supporti successivi.
Dal punto di vista tecnico, 25.350 e 25.060 rappresentano i primi livelli da monitorare, mentre una discesa sotto 24.800 aprirebbe spazi per un ritracciamento più profondo.
AI sotto esame: Oracle travolge il settore e alimenta i dubbi sulla sostenibilità degli investimenti
Il contesto fondamentale ha amplificato il segnale tecnico. L’intero comparto AI/tech è stato colpito da un’ondata di vendite dopo il forte storno di Oracle, che ha diffuso risultati e guidance inferiori alle attese sul fronte cloud e AI.
La società ha registrato una crescita del cloud più debole del previsto, accrescendo i dubbi sulla velocità con cui i giganteschi investimenti necessari per alimentare la transizione AI potranno generare ritorni reali. Il titolo è crollato del 13%, trascinando con sé l’intero settore.
A cascata, i principali fornitori di infrastrutture AI sono arretrati:
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COREWEAVE -4,4%
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Applied Digital -3%
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Nebius -2%
E l’effetto non si è limitato al solo comparto tecnologico tradizionale: persino segmenti collegati come le cripto, spesso percepite come "proxy" dell’innovazione tech, hanno sofferto.
BIT Digital -1,9%, Strategy -3,8%, mentre Bitcoin ha bucato per un istante i 90.000 dollari, segnale di risk-off anche sul fronte digitale.
Oracle: una scommessa da 300 miliardi sull’AI che ora divide il mercato
Il caso Oracle merita un approfondimento, perché evidenzia i dilemmi strategici che molte Big Tech stanno affrontando.
Il colosso ha investito enormemente sull’AI negli ultimi mesi, legando il proprio futuro al maxi-accordo da 300 miliardi di dollari con OpenAI. Ma questo matrimonio industriale porta con sé un’esposizione significativa: se OpenAI rallenta — o se concorrenti come Google accelerano — la percezione del rischio su Oracle cresce.
Non a caso:
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Le obbligazioni Oracle sono state vendute in massa, con un balzo dei CDS ai massimi da cinque anni.
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I broker hanno reagito tagliando 13 target price in sole 24 ore.
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La società ha bruciato 10 miliardi di dollari di cassa nella prima metà dell’anno fiscale.
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Il titolo rischiava di perdere oltre 90 miliardi di market cap nella sola seduta.
La frenesia degli investimenti AI sta generando una nuova dinamica: le Big Tech stanno tornando a indebitarsi su larga scala.
Meta ha emesso 30 miliardi di bond, Amazon 15 miliardi. La logica è chiara: meglio eccedere negli investimenti oggi che restare indietro domani.
Ma il mercato inizia a chiedersi: il ritmo di spesa attuale è sostenibile?
Reazione a catena: anche Nvidia, AMD, Micron e Broadcom in forte calo
L’effetto contagio è arrivato puntuale. Nel sentiment si percepisce la paura che il boom dell’AI stia raggiungendo una fase di “over-expectations”.
Nell’ultima seduta:
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Nvidia,
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AMD,
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Micron,
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Broadcom,
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ARM
sono arretrate tra il 3,1% e il 4,2%, contribuendo a spingere il Nasdaq ai minimi di una settimana.
Il mercato inizia a domandarsi se non ci si trovi di fronte al rischio di una bolla simile alle dot-com, alimentata da valutazioni tirate e investimenti massicci che produrranno benefici solo nel lungo termine.
Disney entra in OpenAI: un segnale della trasformazione profonda dell’industria dei contenuti
In questo quadro di volatilità, si inserisce un annuncio di grande rilevanza strategica: Disney investirà 1 miliardo di dollari in OpenAI, concedendo alla startup l’utilizzo dei personaggi di Star Wars, Pixar e Marvel per il generatore video Sora.
Una svolta epocale per Hollywood: l’AI generativa entra ufficialmente nella produzione di contenuti, garantendo nuovi strumenti creativi e, allo stesso tempo, aprendo interrogativi su copyright e tutela dei talent.
Bob Iger ha dichiarato che l’obiettivo è “estendere responsabilmente la capacità narrativa del gruppo”, ma il messaggio al mercato è più profondo: l’AI non è solo cloud e chip — cambierà l’intrattenimento, il design, la comunicazione e i modelli di business.
La Fed taglia i tassi: meno aggressiva, ma con il comitato diviso
A complicare il quadro, si è aggiunta la riunione del FOMC. La Federal Reserve ha:
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tagliato i tassi di 25 punti base, come da attese,
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evidenziato divisioni interne senza precedenti recenti,
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mantenuto un tono meno hawkish del previsto.
Il mercato obbligazionario ha reagito con un evidente bull steepening (i tassi di interesse a breve termine calano molto più rapidamente, o aumentano di meno, rispetto a quelli a lungo termine, rendendo la curva più ripida, da qui il termine steepening), con il biennale in forte calo mentre il decennale resta ancorato al 4,14%.
Il taglio della Fed avrebbe potuto offrire un sostegno più deciso all’azionario, ma la valanga di notizie negative sul comparto tech ha neutralizzato il potenziale rimbalzo.
Dati macro USA e Cina: quadro misto ma senza shock
Nella mattinata sono arrivati diversi dati:
📌 USA
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Richieste di sussidi: 236 mila, sopra le attese.
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Bilancia commerciale: -52,8 miliardi, migliore delle stime.
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Attesi PPI e scorte all’ingrosso.
📌 Cina
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PBoC fissa lo yuan più debole delle attese.
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Continuano i segnali misti nel mercato interno.
Il quadro complessivo resta incerto: qualche segnale di rallentamento del lavoro USA, nessun tracollo dell’economia, ma un contesto che non permette ancora di escludere del tutto scenari di volatilità.
Conclusione: un mercato sospeso tra narrativa AI e realtà degli utili
Il Nasdaq ha lanciato un primo campanello d’allarme tecnico con la rottura al ribasso dei 25.500 punti.
A livello fondamentale, la reazione violenta ai risultati di Oracle mostra come la narrativa AI stia entrando in una fase più matura e selettiva.
Il mercato non compra più solo la storia: ora vuole vedere i numeri.
I prossimi eventi chiave saranno:
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i risultati di Broadcom,
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l’evoluzione della spesa AI delle Big Tech,
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la tenuta dei consumi USA nella stagione natalizia.
Siamo in una fase in cui l’AI può ancora trainare i listini — ma allo stesso tempo può diventare il loro principale fattore di volatilità.
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