NextGeo, debutto brillante a Piazza Affari

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
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La matricola offre servizi di analisi dei fondali ai colossi dell'eolico offshore e dei grandi cavi sottomarini. Dopo un 2023 di forte crescita ora punta agli Stati Uniti e già il backlog è a quota 325 milioni di euro

 NextGeo, debutto brillante a Piazza Affari

Debutto brillante per NextGeo oggi a Piazza Affari. Acquisti imperiosi hanno premiato il titolo fin dalle prime battute portandolo da un prezzo di collocamento di 6,25 euro a un massimo di 7,5 euro e anche a metà seduta, mentre si regolarizzano gli scambi, l’azione segna un rally del 7,38% a 6,711 euro.

Considerando che ci sono adesso 48 milioni di azioni in circolazione e altri 1,5 milioni in mano alla controllante Marnavi la capitalizzazione complessiva supera i 320 milioni di euro, un bel balzo rispetto ai 250 milioni di euro di valutazione pre-money, ossia prima dell'IPO di 8 milioni di azioni. Ammonta infatti a oltre 50 milioni di euro l'aumento di capitale che ha accompagnato la quotazione.

Il gruppo napoletano è un leader europeo nelle attività di consulenza geofisica e geotecnica sui fondali marini al servizio delle società del settore energetico che realizzano infrastrutture offshore, specialmente nell’ambito dei parchi eolici.

NextGeo, il business e le prospettive

Next Geosolutions Europe ha una storia relativamente recente: nata nel 2014, è controllata dalla società armatrice Marnavi della famiglia Ievoli, un colosso con una flotta di 38 navi attive nella petrolchimica, nell’offshore, nel trasporto alimentare e negli interventi anti-inquinamento.

NextGeo rappresenta l’evoluzione del business nel campo delle “survey” marine, quelle analisi fondamentali per chi vuole ancorare o collegare un parco eolico offshore o connettere due porzioni della rete elettrica. A oggi la società controlla tre navi specializzate, due offshore e una nearshore che ha attrezzato per le proprie attività, si appoggia poi alla flotta della capogruppo all'occorrenza.

Cresciuta per successive acquisizioni, prima con attività nei mari del Nord Europa, poi con importanti contratti in Olanda per lo sviluppo di parchi eolici in tutta l’area nazionale insieme alla Tennet BV (compagnia di Stato olandese), NextGeo ha rapidamente sviluppato una posizione di rilievo in area EMEA in questo settore altamente specializzato.

Oggi i maggiori clienti del gruppo sono i grandi gestori delle reti elettriche nazionali (come Terna in Italia), i cosiddetti TSO (Transmission System Operator); le società che sviluppano impianti eolici offshore (Developers) e quelle che li realizzano o installano i cavi sottomarini.

Attualmente NextGeo è attiva nel Mar Mediterraneo, nel Mar Baltico, nel Mare del Nord, nell’Atlantico Orientale. In futuro intende crescere ancora, infatti tra gli obiettivi della quotazione l’espansione strategica negli Stati Uniti da perseguire probabilmente con operazioni di acquisizione e tramite la conquista di nuovi clienti. Su quell’area sempre più strategica insistono già diversi progetti dei clienti del gruppo. I ricavi del gruppo sono attualmente per quasi il 90% riferibili ai primi 5 clienti e per il 35% al primo, quindi una differenziazione ulteriore della base clienti è utile, anche per seguire le complesse fasi di un mercato sfidante come quello dell’eolico.

NextGeo, i numeri dell'eolico offshore

La crescita del settore dell’eolico offshore si sta dimostrando infatti tumultuosa con grandi casi di successo e situazioni di crisi come quella esplosa con Orsted, comunque sia è caratterizzato da tassi di crescita importanti. Il documento di ammissione di NextGeo riporta le stime di Frost&Sullivan secondo le quali il Terawatt globale di capacità raggiunto dall’eolico nel 2023 dovrebbe raddoppiare entro il 2030 e in Europa, in particolare, il mercato eolico offshore tra il 2023 e il 2030 potrebbe quadruplicarsi.

In questo contesto l’Europa è all’avanguardia nel campo del “fixed” dei parchi eolici con fondazioni infisse fino a 60 metri di profondità e sta sviluppando anche parchi “floating” ossia galleggianti che permettono installazioni ancora più a largo.

Tra il 2023 e il 2028, secondo stime di NextGeo su dati di 4COffshore, i capex europei potrebbero raggiungere nell’eolico offshore fixed e floating i 165 miliardi di euro, con particolari attività nel Regno Unito, nella Germania e in Olanda.

NextGeo, il portafoglio e i risultati

Al 2023 e a Piazza Affari NextGeo si affaccia già con un track-record di tutto rispetto. A fine febbraio il portafoglio del gruppo ammonta a 325 milioni di euro (hard backlog, ordini in portafoglio già contrattualizzati).

Il 2023 è stato un anno eccezionale per l’espansione della società. I ricavi sono più che raddoppiati a 148,6 milioni di euro circa (+121%), l’ebitda si è attestato a 40,5 milioni quasi (+281%) e l’utile netto ha raggiunto i 29,19 milioni di euro, più del quadruplo dell’esercizio 2022.
Grazie a queste fortissime performance operative la posizione finanziaria netta ha subito un taglio di quasi il 50% a 9,7 milioni di euro ed è ancor più bilanciata da un patrimonio netto salito a oltre 49,2 milioni di euro. Una situazione patrimoniale insomma sempre più solida e proiettata su eventuali investimenti di rango ed M&A.

Uno spaccato del valore della produzione di NextGeo consente di capire ancora meglio la natura delle attività del gruppo. Nel 2023 su un totale di 143,9 milioni di euro di ricavi, il 63%, circa 80,7 milioni di euro, fa riferimento alle attività di Interconnector, contributi di supporto a importanti progetti come il Tyrrhenian Link nel Mediterraneo o l’Eastern Green Link tra Scozia e Inghilterra o il Celtic Interconnector tra Francia e Irlanda. Alcuni dei progetti europei e mondiali più importanti insomma.

Queste attività di interconnessione strategica delle reti hanno così superato l’OWF, ossia l’Offshore Wind Farm con cui NextGeco ha seguito progetti nell’Atlantico Orientale e nei Mari del Nord (34% dei ricavi pari a 48,95 mln). Residuali ancora il settore oil&gas e le altre attività.

NextGeo, i numeri della quotazione a Piazza Affari

NextGeo prima della quotazione aveva un capitale sociale di 38,5 milioni di azioni cui aggiungere altri 1,5 milioni di azioni non destinate alle negoziazioni con voto maggiorato (10 a 1). L’offerta in Borsa ha previsto un’operazione in aumento di capitale con l’emissione di altri 8 milioni di azioni.

Al prezzo di collocamento di 6,25 euro (rapidamente superato come visto dagli acquisti di oggi al debutto), la valutazione pre-money del gruppo è di 250 milioni e al collocamento diventa di 300 milioni di euro.

Al netto delle spese e delle commissioni di collocamento e considerando l’integrale esercizio dell’opzione Greenshoe (massimi 1,2 milioni di azioni pari al 15% dell’offerta) il gruppo ha stimato una raccolta di 54 milioni di euro. Le varie spese relative all’ammissione (comprese le commissioni per i Joint Book Runners) ammontano a circa 3,5 milioni di euro.

NextGeo, i soci, i manager

La controllante Marnavi si diluisce dal 63 al 52,6% in termini di capitale (dal 72 al 63% circa dei diritti di voto tenuto conto degli 1,5 mln di azioni a voto maggiorato in suo possesso). Investono 11 milioni nella società in qualità di Cornerstone Investors Smart Capital e VSL Club. Nella compagine societaria post-quotazione il presidente Attilio Ievoli, figlio di Domenico Ievoli cui fa capo Marnavi e amministratore delegato della stessa, possiede in proprio un altro 7,72%, mentre compaiono con quote del 4,16% ciascuna la VR Consulting dell’amministratore delegato di NextGeo Giovanni Ranieri, la PM Consulting dell’amministratore esecutivo Giuseppe Maffia e la FG Consulting dell’Execution Director Fabio Galeotti. D’altronde – riporta il Documento di Ammissione - NextGeo è nata come “una joint venture di imprenditori italiani e un affiatato gruppo di dirigenti”.

Il flottante è inizialmente del 12,1% circa ma potrebbe con la greenshoe salire oltre il 16,6%, lasciando comunque la società non contendibile.