Raiffeisen Capital Management - CIO VIEW: Mercati sotto pressione tra incertezza e revisioni al ribasso
pubblicato:A cura di Karin Kunrath, Chief Investment Officer, Raiffeisen Capital Management.
Negli ultimi mesi, i mercati finanziari si sono trovati ad affrontare un contesto sempre più complesso, segnato da un aumento dell'incertezza globale e da una crescente pressione sulle aspettative di crescita e utili aziendali.
Le stime di crescita, in particolare per gli Stati Uniti, sono state riviste sensibilmente al ribasso. A pesare sono soprattutto i timori per una possibile erosione dei margini aziendali, in un contesto in cui i costi più elevati derivanti dai dazi non possono essere trasferiti integralmente ai consumatori. Ne risente anche il sentiment, come dimostrano i recenti cali degli indici di fiducia dei CEO e la prudenza emersa durante l'attuale stagione delle trimestrali. Gli analisti si aspettano ancora una modesta crescita degli utili per il 2025, ma le revisioni al ribasso si moltiplicano.
In questo scenario, l'atteggiamento della Federal Reserve resta improntato alla cautela: finché il mercato del lavoro continuerà a mostrare resilienza e l'inflazione resterà sotto osservazione, difficilmente si assisterà a un allentamento ulteriore della politica monetaria.
Per gli investitori, si profila un periodo in cui la selettività e la gestione attiva saranno essenziali. I mercati azionari e obbligazionari dovranno confrontarsi con dati ancora solidi ma in progressivo indebolimento e con un quadro geopolitico che continua a generare volatilità.
Outlook sulle diverse asset class
Obbligazioni: cautela sui corporate bond Usa
Prevediamo rendimenti più bassi per i titoli di Stato tedeschi a medio termine (5 anni) e siamo quindi cauti in questo settore. A causa dell'imprevedibilità dell'amministrazione statunitense, manteniamo per il momento una posizione neutrale in termini di duration sui titoli di Stato statunitensi, ma prevediamo (come per i titoli di Stato tedeschi) una curva dei rendimenti più ripida sul lungo termine (curva dei rendimenti a 10/30 anni). Siamo ottimisti sui titoli di Stato in euro, in particolare quelli francesi e tedeschi.
Continuiamo a mantenere un atteggiamento cauto verso le obbligazioni societarie statunitensi high-yield. La politica economica preferita dal presidente Trump dovrebbe probabilmente indebolire ulteriormente il settore aziendale americano. Prevediamo un aumento dei premi di rischio e siamo quindi cauti nei confronti di questa classe obbligazionaria. Sul mercato delle obbligazioni societarie in euro manteniamo una posizione neutrale. Tuttavia, non prevediamo un restringimento significativo dei premi di rischio.
Rimaniamo posizionati in modo "difensivo" sulle obbligazioni dei mercati emergenti in valuta forte. Il fattore determinante per noi è la maggiore avversione al rischio prevista da parte degli investitori obbligazionari in Usd. Sebbene i premi per il rischio delle obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti siano aumentati moderatamente dalla metà di febbraio 2025, nel complesso riteniamo che l'attuale livello degli spread non sconti in modo sufficiente i fattori di rischio intrinseci.
Azionario: ripresa degli utili nell'area asiatica
I mercati azionari globali si sono ripresi sorprendentemente in fretta dallo shock dei dazi. Al momento sembra prevalere la speranza di dazi più bassi e accordi commerciali rapidi. Continuiamo tuttavia a prevedere che le misure altalenanti adottate dagli Stati Uniti causeranno un'incertezza prolungata. Una crescita economica più contenuta, accompagnata da tassi di inflazione più elevati, peserà anche sul settore aziendale. I nostri indicatori hanno registrato un ulteriore peggioramento e pertanto continuiamo a ridurre, in via temporanea, il nostro posizionamento azionario.
Dopo l'andamento altalenante registrato dalle azioni statunitensi dall'inizio dell'anno, i titoli dei mercati emergenti hanno continuato a recuperare terreno, sebbene partendo da livelli molto bassi. Le misure adottate dal governo statunitense appaiono sempre più irrazionali, con il risultato che l'incertezza viene scontata piuttosto negli Stati Uniti stessi che all'estero. La valutazione fondamentale per i mercati emergenti rimane comunque piuttosto favorevole. A ciò si aggiunge una ripresa degli utili nell'area asiatica, molto importante per l'indice. Dall'inizio dell'anno ne hanno beneficiato in particolare il settore delle telecomunicazioni e dei consumi ciclici.
Materie prime: Il forte aumento della produzione pesa sul settore energetico
I mercati internazionali delle materie prime hanno registrato un andamento molto disomogeneo negli ultimi tempi. I metalli preziosi hanno registrato un nuovo aumento. Il settore beneficia dell'incertezza globale e gli acquisti delle banche centrali garantiscono un sostegno costante. Mentre anche i metalli industriali hanno registrato un leggero aumento, il settore energetico ha risentito del sorprendente aumento della produzione.
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