Wall Street regge al terzo giorno di shutdown: entusiasmo AI e timori di surriscaldamento

di Alessandro Magagnoli pubblicato:
3 min

Gli investitori restano divisi tra euforia e cautela, mentre petrolio e metalli preziosi vivono rally storici e cresce l’incertezza sui dati macro per la Fed

Wall Street regge al terzo giorno di shutdown: entusiasmo AI e timori di surriscaldamento
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Wall Street ai massimi nonostante lo shutdown: entusiasmo AI, warning sulla valutazioni e Fed in bilico

Gli indici azionari statunitensi hanno chiuso la settimana con andamenti contrastati ma su nuovi massimi storici, dimostrando una sorprendente resilienza rispetto al terzo giorno di shutdown del governo federale.

Questi i saldi di venerdì: Dow Jones +0,51%, SP500 +0,01%, Nasdaq -0,28%, Russell 2000 +0,72%,

L’ottimismo degli investitori resta alimentato dal comparto tecnologico e, in particolare, dai semiconduttori, mentre cresce il dibattito sulla sostenibilità di un rally trainato quasi esclusivamente dall’intelligenza artificiale.

Rally tech e semiconduttori sugli scudi

Il Nasdaq e l’S&P 500 hanno beneficiato di una nuova ondata di acquisti sul settore chip, con titoli come Broadcom, Micron e TSMC in rialzo.

L’entusiasmo per l’IA continua a rappresentare il principale motore del mercato, attirando capitali e sostenendo multipli elevati.

Tuttavia, cinque dei Magnificent Seven hanno registrato flessioni, segnale di una selettività crescente all’interno del comparto.

Il Dow Jones, meno esposto alla tecnologia, ha guidato i guadagni con un balzo di quasi 500 punti, sostenuto dalle performance di UnitedHealth e Caterpillar.

Il Russell 2000, indice delle small-cap, si è avvicinato a nuovi massimi, evidenziando una possibile rotazione settoriale e una maggiore partecipazione al rialzo del mercato.

Shutdown e incertezza macro

Il protrarsi dello shutdown ha ritardato la pubblicazione del report sull’occupazione di settembre, originariamente atteso in giornata.

Questo implica che la Federal Reserve potrebbe dover fare affidamento su dati privati, come i report ADP e Challenger Gray, per orientare le proprie decisioni di politica monetaria in vista della riunione di ottobre.

Gli operatori hanno alzato le scommesse su una chiusura prolungata, che rischia di compromettere la qualità e la tempestività delle informazioni disponibili.

L’assenza di dati ufficiali complica il compito della banca centrale, proprio mentre il mercato del lavoro mostra segnali misti: da un lato l’aumento dei licenziamenti, dall’altro un tasso di disoccupazione che rimane stabile al 4,3%.

Valutazioni “tirate” e avvertimenti dalle banche d’affari

L’euforia sui titoli tecnologici non è priva di rischi.

David Solomon, CEO di Goldman Sachs, ha avvertito che non sarebbe sorpreso da una correzione significativa nei prossimi 12-24 mesi.

A suo giudizio, ogni volta che una nuova tecnologia genera una rapida accelerazione degli investimenti e la nascita di numerose aziende, il mercato tende a correre più velocemente delle prospettive reali di crescita.

Molti osservatori condividono il timore che il rally sia eccessivamente concentrato sulle big tech e sulle scommesse legate all’IA, con valutazioni ormai superiori alle medie storiche.

Altri analisti, come Nancy Tengler di Laffer Tengler Investments, sottolineano però come fasi di concentrazione e multipli elevati siano tipiche durante periodi di trasformazione strutturale dell’economia.

Materie prime in fermento

Sul fronte delle commodities, i prezzi del petrolio hanno recuperato terreno dopo l’incendio in una delle principali raffinerie Chevron sulla West Coast.

Le quotazioni restano comunque sotto pressione per le attese di un possibile incremento della produzione OPEC+ nella riunione di domenica.

Metalli preziosi protagonisti: l’argento ha inanellato sette settimane consecutive di rialzi, la striscia più lunga dal 2020, mentre il platino è salito per nove settimane di fila, record che non si vedeva dal 2006.

La domanda di asset rifugio resta sostenuta dal contesto di incertezza macro e dalla prospettiva di politiche monetarie più accomodanti.

Verso la riunione Fed di ottobre

Il mercato continua a prezzare un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Federal Reserve entro fine mese, con la possibilità di un ulteriore allentamento da 50 punti base entro fine anno se i dati macro dovessero confermare l’indebolimento del quadro occupazionale.

Alcuni esponenti della Fed, come il presidente di Chicago Austan Goolsbee, hanno ribadito l’intenzione di “basarsi sui dati disponibili”, sottolineando la relativa stabilità del mercato del lavoro.

Al contrario, Lorie Logan (Fed di Dallas) ha avvertito che un eccessivo allentamento rischierebbe di richiedere correzioni brusche in futuro.