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Spid a casa, al suo posto la Carta d’Identità Elettronica (CIE): ecco casa cambia

di Chiara Turano pubblicato:
3 min

Accedere ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione da oggi sarà più semplice: la Carta d’Identità Elettronica (CIE) potrà essere utilizzata al posto dello Spid. Un nuovo Decreto del Ministro degli Interni manda parzialmente a casa il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Ecco cosa cambia nella pratica.

La notizia tanto attesa dagli italiani finalmente è arrivata. La Carta d’Identità Elettronica si arricchisce di una serie di servizi in più: al pari dello Spid potrà essere utilizzata come mezzo per accedere ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione.

L’indiscrezione già in circolazione da giorni è stata ufficializzata con il Decreto del Ministero dell’Interno da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale contenente nuove indicazioni sulla funzionalità della Carta d’Identità Elettronica.

Il documento nelle mani di più di 31 milioni di cittadini italiani potrà essere utilizzato come strumento alternativo allo Spid, per meglio dire al posto delle credenziali del Sistema di identità digitale.

Ma in che modo la Carta d’Identità Elettronica (CIE) “manda a casa” lo Spid?

Vediamo subito cosa cambia con le nuove indicazione fornite dal Ministero dell’Intero e come utilizzare correttamente la CIE al posto dello Spid.

Spid a casa, al suo posto la Carta d’Identità Elettronica (CIE): ecco casa cambia

L’allargamento delle funzionalità della Carta d’Identità Elettronica (CIE) è stato pensato dal Viminale, unitamente al MEF e al Ministro per l’innovazione Tecnologica e la Transazione Digitale per garantire ai titolari della CIE più servizi, non solo quelli erogati dalla pubblica amministrazione, ma anche dai privati.

La sua sostituzione allo Spid trova le basi proprio in questa nuova funzionalità fino a qualche giorno fa estranea alla CIE.

Ma come cambia la Carta d’Identità Elettronica con il nuovo provvedimento?

Il documento elettronico diventa più semplice nell’utilizzo e le novità vanno ad interessare soprattutto l’accesso ai servizi.

In particolare, sono previsti 3 livelli di autenticazione informatica: 1 (normale), 2 (significativo), 3 (elevato) in base al livello di sicurezza garantito.

Ma non solo. Il Ministro dell’Interno ha comunicato la possibilità di utilizzare la Carta d’Identità Elettronica per modificare i propri dati personali, consultare le informazioni sulle operazioni fatte tramite CIEId da un apposito portale appositamente creato.

Le novità, però, non finiscono qui. Molto presto con la propria Carta d’Identità Elettronica formato SPID (CIEId) si potrà esprimere il consenso o il dissenso alla donazione di tessuti e organi in caso di morte.

La gestione dell’accesso ai servizi da parte dei minorenni è invece demandata al CIEId Server che facilita il controllo delle operazioni compiute ai genitori.

Il Viminale chiarisce anche che si potrà recuperare online il codice Puk della CIE senza il bisogno di recarsi al comune, poiché la nuova Carta d’Identità Elettronica associa alla propria identità digitale tipo SPID un indirizzo di posta elettronica ed un numero di telefonino.

Inoltre, viene riconfermata la funzione di “firma digitale FEA” da utilizzare sia per i documenti digitali della Pubblica Amministrazione sia tra privati.

Spid a casa, come chiedere la Carta d’Identità Elettronica (CIE)

Richiedere la Carta d’Identità Elettronica è abbastanza semplice.

Alla scadenza del vecchio documento, ma anche in caso di furto, smarrimento e deterioramento, basta recarsi al Comune di residenza.

Seguita tutta la procedura, la CIE sarà inviata direttamente al domicilio del richiedente entro 6 giorni lavorativi dalla data di richiesta.

Il costo è di 16,79 euro per tutti a cui andranno ad aggiungersi le spese di segretaria e il costo dei diritti fissi ove previsti, così come le spese di spedizione.