L'accordo USA-UE spinge il dollaro
pubblicato:Il biglietto verde respira dopo essere sceso sui minimi dal 2021 contro euro

Gli accordi USA-UE raggiunti domenica hanno messo un primo punto fermo nel caos dei dazi degli ultimi mesi. Ci sarà sicuramente tempo e modo di limare i dettagli - che potrebbero essere tutt'altro che tali - ma almeno c'é un numero, 15%, che non é il massimo dei massimi ma è meno peggio del 30%, percentuale tariffaria che beni e servizi europei avrebbero dovuto pagare per essere commercializzati negli Stati Uniti a partire da venerdì.
Ora manca solo l'accordo con la Cina
Si tratta di una indiscutibile vittoria per Trump che passa all'incasso senza dover affrontare le incognite di una guerra commerciale prolungata. Dopo quelli con Giappone e UE all'appello manca l'accordo con la Cina: i negoziatori si stanno confrontando a Stoccolma per arrivare a un'estensione della tregua di tre mesi e guadagnare tempo per le trattative.
Vince Trump, sale il dollaro
Intanto la prima e più evidente conseguenza è l'apprezzamento del dollaro nei confronti dell'euro. Il tasso EUR/USD giovedì scorso ha toccato 1,1790 e stamattina è sceso a 1,1528, il minimo dal 23 giugno scorso. Le cause sono essenzialmente due. La prima torna a prendere in considerazione le mosse della Fed. Gli accordi con Giappone e UE fissano dazi inferiori rispetto allo scenario peggiore ma rappresentano comunque in netto incremento rispetto alla situazione precedente: questo fornirà sostegno all'inflazione rendendo meno giustificabili i tagli dei tassi agognati da Trump.
In secondo luogo sta evaporando il premio a rischio per il fattore dazi. Negli ultimi mesi l'euro è salito sui massimi dal 2021 contro il biglietto verde, prova evidente del fatto che una guerra commerciale avrebbe danneggiato soprattutto gli USA: gli investitori hanno infatti preferito tenersi alla larga dagli USA vendendo il dollaro. E questo prova anche che forse si potevano raggiungere accordi migliori, o non raggiungerne affatto.