Borsa oggi, Amplifon e Alerion all'attenzione
pubblicato:Amplifon reduce da una brutta seduta dopo indicazioni negative da BNP Paribas.
Alerion Cleanpower in forma dopo il capital market day

Forte calo venerdì per Amplifon che ha perso 7,3 punti percentuali dopo un avvio tutto sommato positivo che non lasciava intravedere un finale così pesante.
A favorire le vendite è stato un report di Exane BNP Paribas: dopo un incontro con il management gli analisti hanno ipotizzato che ricavi ed EBITDA del secondo trimestre potrebbero essere inferiori del 3% rispetto al consensus Bloomberg. I dati saranno pubblicati il prossimo 29 luglio.
Nei giorni precedenti Morgan Stanley aveva incrementato il prezzo obiettivo sul titolo da 27,50 a 28,00 euro.
Da segnalare inoltre che sta proseguendo secondo programma il piano di riacquisto di azioni proprie deliberato dall'assemblea del 23 aprile scorso.
Amplifon, doppio massimo con target a 19 euro sul grafico
Il titolo Amplifon ha chiuso a 19,67 euro, facendo registrare la chiusura più bassa da inizio mese, confermando il doppio massimo disegnato in area 21,40, configurazione che proietta obiettivi nei dintorni dei 19,00 euro.
Il quadro grafico resta orientato al ribasso, dal momento che il rimbalzo partito in aprile non è riuscito ad oltrepassare il 50% di ritracciamento della discesa dai top di febbraio, riferimento coincidente con l'area del citato doppio massimo. Sotto 18,50 rischio di ulteriori cali con target a 17,80 e 16,65 euro. Segnali di ripresa credibili soltanto oltre quota 21,40, per quanto sarebbe poi necessario il superamento di area 23,00 almeno per generare un segnale di forza anche nello scenario di lungo periodo.
Alerion Clean Power, il capital market day incoraggia i corsi
Molto bene venerdì Alerion Clean Power: il titolo ha guadagnato il 3,55% a 16,9 euro. I prezzi nel corso della seduta hanno oscillato tra 16,28 e 17,82 euro.
Alerion Clean Power ha presentato il nuovo piano industriale 2025-2028 in occasione del Capital Market Day a Milano, delineando una strategia ambiziosa in linea con gli obiettivi europei e italiani sulla transizione energetica.
Il contesto delineato evidenzia il forte impulso verso le rinnovabili: l’Unione Europea punta a raggiungere il 42,5% dei consumi energetici da fonti rinnovabili entro il 2030, mentre l’Italia prevede di installare circa 50 GW di fotovoltaico e 18 GW di eolico, per arrivare a coprire con le rinnovabili il 65% della produzione elettrica entro la fine del decennio.
Alerion intende giocare un ruolo da protagonista in questo scenario, puntando su un modello di crescita basato sulle partnership strategiche.
Dopo l'accordo con Alperia, che ha portato alla nascita di una joint venture da 120 MW, il gruppo controllato dalla famiglia Gostner è pronto a replicare l’operazione su scala più ampia con un nuovo portafoglio eolico da 400 MW.
Il processo è stato affidato all’advisor Rothschild e ha già attirato l’interesse di numerosi fondi infrastrutturali internazionali di primo piano, tra cui BlackRock, Antin, Brookfield e altri. Secondo stime di mercato, il portafoglio potrebbe raggiungere una valutazione di circa 800 milioni di euro.
Il piano industriale evidenzia anche le sfide da affrontare, in particolare nel settore eolico, come i ritardi autorizzativi e la necessità di investimenti più rapidi nelle reti elettriche. Tuttavia, la strategia di Alerion punta a superare questi ostacoli con una crescita mirata e sostenibile, facendo leva su alleanze industriali, finanziarie e territoriali.
Alerion Green Power, quadro grafico complesso
Il quadro grafico di Alerion è abbastanza complesso, caratterizzato da elementi potenzialmente rialzisti e ribassisti in uguale misura. Quelli positivi sono il fatto che i minimi del 23 giugno a 15,64 siano appoggiati sulla base del gap rialzista del 2 giugno (a 15,68) e sulla media mobile esponenziale a 200 giorni, mettendo poi a segno un rimbalzo.
Quelli negativi sono il fatto che i prezzi si stiano muovendo dal minimo di marzo dentro un canale crescente, cosa che spesso implica di essere in presenza di una fase correttiva, e che venerdì i prezzi siano tornati indietro dopo avere superato la mediana del citato canale. La rottura, confermata in chiusura di seduta, di area 17,15, dovrebbe permettere il raggiungimento del lato alto del canale, in area 19 euro. Solo oltre questa trend line si allontanerebbe il rischio che il rialzo dal minimo di marzo sia correttivo e che quindi i prezzi possano salire ancora, almeno fino in area 23,50/24,00 euro. Sotto area 15,60 atteso il test della base del canale a 15,10. Alla violazione di quei livelli probabile il ritorno sul minimo di marzo a 11,24 euro.