Asia-Pacific contrastata. A Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,56%

di FTA Online News pubblicato:
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Dopo una seduta contrastata per Wall Street (in positivo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, apprezzatosi dello 0,91% martedì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza mista è stata confermata. Riflettori sul Sintra Forum, appuntamento annuale della Banca centrale europea (Bce) in svolgimento in Portogallo. Jerome Powell ha risposto per le rime a Donald Trump, che continua a insultarlo e a chiedere una riduzione del costo del denaro in Usa. Il chairman della Federal Reserve (Fed) ha confermato che l'istituto centrale di Washington avrebbe già tagliato i tassi d'interesse senza i rischi per l'inflazione derivanti dall'introduzione delle tariffe commerciali volute proprio da Trump. "Ci siamo fermati quando abbiamo visto l'entità dei dazi e sostanzialmente tutte le previsioni d'inflazione per gli Usa sono aumentate in modo significativo in conseguenza dei dazi", ha spiegato Powell. Il clima contrastato per la regione, intanto, si concretizza in un indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, che si muove sulla parità.

Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci maggiori monete del mondo, è poco mosso a fronte di un progresso di quasi lo 0,30% per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,56% (fa meglio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi comunque dello 0,21%). Da Sintra Kazuo Ueda, governatore della Bank of Japan (BoJ), ha notato che l'inflazione underlying resta ancora sotto al 2% del target in Sol Levante. Il governatore della BoJ ha spiegato che ci sono tre componenti che definiscono le dinamiche dell'inflazione: l'aumento complessivo dei prezzi, trainato da una domanda robusta e accompagnato dai rialzi dei salari, componenti cicliche, come l'impatto negativo dei dazi Usa, e gli "choc dell'offerta interna" generati dal rincaro degli alimentari (come successo di recente con il riso). Ulteriori rialzi dei tassi dipenderanno "dalla forza relativa delle tre dinamiche".

Contrastate le piazze cinesi. A meno di un'ora dallo stop alle contrattazioni Shanghai Composite e Shenzhen Composite perdono lo 0,10% e lo 0,80% rispettivamente, contro uno Shenzhen Csi 300 che si muove invece appena sopra la parità. Bene Hong Kong: l'Hang Seng è infatti in rialzo di circa lo 0,80% (e l'andamento è sostanzialmente uguale per l'Hang Seng China Enterprises Index). A Sydney è stato dello 0,66% il progresso registrato dall'S&P/ASX 200 in chiusura, mentre a Seoul è intorno allo 0,60% la flessione del Kospi. In giugno il tasso d'inflazione è salito in Corea del Sud sul 2,2% annuo dall'1,9% di maggio (2,1% in marzo e aprile), contro il 2,1% del consensus di Reuters. Il dato ritorna dopo un solo mese sopra al 2% del target d'inflazione della Bank of Korea. Su base sequenziale l'indice dei prezzi al consumo è invece rimasto invariato contro il precedente declino dello 0,1% (0,1% il progresso di aprile) ma in linea con le stime degli economisti.

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