Asia-Pacific contrastata. A Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,65%
pubblicato:Dopo l'ennesima seduta contrastata per Wall Street (in positivo dei tre principali indici newyorkesi ancora il solo Dow Jones Industrial Average, apprezzatosi di appena lo 0,04% mercoledì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza mista è proseguita virando però di fatto in positivo. Dai verbali dell'incontro del Federal Open Market Committee (Fomc) di 29-30 luglio sono emersi timori circa entrambi gli aspetti del duplice mandato della Federal Reserve (Fed), con rischi al rialzo per l'inflazione e al ribasso per l'occupazione. "Resta una notevole incertezza circa tempi, entità e persistenza degli effetti dell'aumento delle tariffe", ha spiegato l'istituto di Washington. Come anticipato nel meeting di 17-18 giugno, i membri del Board of Governors Michelle Bowman e Christopher Waller sono stati in opposizione rispetto alla maggioranza dei votanti, esprimendosi in favore del riavvio immediato del ciclo di allentamento monetario fermo ormai da dicembre. Il clima rialzista per la regione si concretizza in un progresso intorno allo 0,30% per l'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci maggiori monete del mondo, è in marginale crescita a fronte di un modesto rafforzamento dello yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,65% (fa meglio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi comunque dello 0,52%). Sul fronte macroeconomico, l'attività manifatturiera del Giappone ha segnato a sorpresa un'espansione ma è comunque per il secondo mese sotto la soglia di 50 punti che separa crescita da contrazione (la precedente striscia in negativo era durata 12 mesi). In agosto l'indice Pmi Jibun Bank stilato da S&P Global è infatti salito su base preliminare a 49,9 punti dai 48,9 punti di luglio (50,1 punti in giugno), contro un recupero limitato a 49,2 punti del consensus.
Contrastate le piazze cinesi. A meno di un'ora dallo stop agli scambi Shanghai Composite e Shenzhen Csi 300 guadagnano circa lo 0,30% e lo 0,60% rispettivamente, contro uno Shenzhen Composite che si muove appena sotto la parità. In negativo Hong Kong: l'Hang Seng perde intorno allo 0,30% (fa peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un declino di circa lo 0,50%). A Seoul è intorno allo 0,60% la crescita del Kospi, mentre a Sydney è stato dell'1,13% il rialzo dell'S&P/ASX 200, che sfonda per la prima volta nella storia quota 9.000 punti (9.019,10 punti in chiusura). In agosto l'indice Pmi S&P Global dell'Australia è cresciuto a 52,9 punti dai 51,3 punti di luglio. Il dato si conferma per l'ottavo mese consecutivo sopra la soglia di 50 punti.
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