Asia-Pacific è in positivo. Il Nikkei 225 guadagna lo 0,50%
pubblicato:Dopo una seduta contrastata per Wall Street (in positivo dei tre principali indici newyorkesi il solo Dow Jones Industrial Average, apprezzatosi di appena lo 0,04% mercoledì), alla riapertura degli scambi sui mercati asiatici la tendenza si è consolidata al rialzo, mentre gli investitori guardano ai molti dati macroeconomici in arrivo da Pechino, Tokyo, come pure da Seoul. In ottobre la produzione industriale è salita in Giappone dello 0,9% annuo, dopo la flessione del 4,4% di agosto e settembre. Su base mensile, rettificata stagionalmente, la produzione industriale è invece cresciuta dell'1,0% contro lo 0,5% precedente e sopra allo 0,8% del consensus. Per il settimo meeting consecutivo Bank of Korea (la Banca centrale di Seoul) ha lasciato invariati i tassi d'interesse della Corea del Sud sul 3,50% raggiunto in gennaio. Come riporta Bloomberg, nonostante la decisione sia stata unanime, il governatore Rhee Chang-yong ha dichiarato che il numero dei membri del board che vedono la necessità di aumentare ancora i tassi è sceso a 4 dai 6 di ottobre. Ammorbidimento che indica come si stia avvicinando un possibile cambio nella politica monetaria. Il clima positivo per la regione è confermato dalla crescita intorno allo 0,20% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali monete, è in flessione di circa lo 0,10% a fronte di un moderato rafforzamento dello yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,50% (andamento simile per l'indice più ampio Topix, apprezzatosi dello 0,44%). Sul fronte macroeconomico, in ottobre le vendite al dettaglio sono cresciute in Giappone del 4,2% annuo, contro il 6,2% della lettura finale di settembre (7,0% in luglio e agosto) e il 5,9% del consensus. Su base sequenziale le vendite retail sono invece calate dell'1,6% contro il precedente progresso dello 0,4% (0,2% in agosto). In novembre l'indice della fiducia dei consumatori del Sol Levante è salito ulteriormente a 36,1 punti dai 35,7 punti di ottobre (35,2 punti in settembre), contro il declino a 35,6 punti del consensus. Il dato rimane comunque sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo ormai dal marzo 2006.
L'indice Pmi manifatturiero ufficiale della Cina ha segnato in novembre un ulteriore declino a 49,4 punti dai 49,5 punti di ottobre (50,2 punti in settembre), confermandosi sotto la soglia di 50 punti che separa espansione da contrazione. Il dato si confronta con il marginale rialzo a 49,7 punti del consensus di Reuters. Piazze cinesi parzialmente contrastate. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano lo 0,26% e lo 0,23% rispettivamente, contro il ribasso dello 0,35% dello Shenzhen Composite. In positivo Hong Kong: a meno di un'ora dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng è infatti in crescita di circa lo 0,30% (fa meglio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un progresso intorno allo 0,70%). A Seoul è stato dello 0,61% il rialzo del Kospi, mentre a Sydney è stato dello 0,74% l'apprezzamento dell'S&P/ASX 200 in chiusura.
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