Asia-Pacific in negativo. A Tokyo Nikkei 225 perde lo 0,53%
pubblicato:Dopo una chiusura d'ottava contrastata per Wall Street (in negativo dei tre principali indici newyorkesi il solo Nasdaq Composite, deprezzatosi dello 0,11% venerdì, in una sessione abbreviata per il Black Friday), con l'inizio della nuova settimana sui mercati asiatici la tendenza si è consolidata al ribasso, in scia alle pesanti perdite registrate dal settore immobiliare cinese (crolli fino all'8% a Hong Kong per colossi come Logan Group, China Vanke, Sunac e Longfor Group). Intanto Pechino tenta di rilanciare il turismo e annuncia che dal prossimo 1° dicembre fino al 30 novembre del 2024 sarà possibile l'ingresso in Cina senza visto per italiani, francesi e tedeschi (come pure per i cittadini di Olanda, Spagna e Malaysia). La Cina cerca di migliorare la propria immagine dopo l'impatto della guerra commerciale lanciata da Donald Trump e quello della pandemia di Covid-19, senza dimenticare fattori come la questione diritti umani e le tensioni con Taiwan. Il clima negativo per la regione è evidenziato dal declino intorno allo 0,20% dell'indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso.
Sul fronte valutario il Dollar Index Spot, paniere che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre dieci principali monete, è in calo di circa lo 0,10% a fronte di un netto rafforzamento dello 0,30% per lo yen sul biglietto verde. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,53% (fa poco meglio l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dello 0,38%). Sul fronte macroeconomico, in ottobre il Corporate Services Price Index (Cspi, l'indice dei prezzi dei servizi alle imprese) è salito in Giappone del 2,3% annuo, contro il 2,0% della lettura finale di settembre (2,1% in agosto) e il 2,1% del consensus. Su base sequenziale il rialzo è stato invece dello 0,5% contro la precedente lettura invariata (0,2% l'incremento di agosto). Secondo quanto riportato domenica da Kyodo News, il primo ministro Fumio Kishida spinge per organizzare un incontro con Kim Jong-un. Il governo nipponico sta esercitando pressioni attraverso vari canali affinché l'incontro con il leader della Corea del Nord possa cambiare lo status quo e stabilire relazioni fruttuose tra i due Paesi. Nel periodo gennaio-ottobre 2023 i profitti industriali sono scesi in Cina del 7,8% annuo, in ulteriore miglioramento rispetto al 9,0% precedente (e all'11,7% dei primi otto mesi dell'anno). Nel solo mese di ottobre il dato segna invece una crescita del 2,7% annuo, dopo il rimbalzo dell'11,9% di settembre (17,2% in agosto). La statistica è riferita ad aziende con ricavi annui di almeno 20 milioni di yuan (2,6 milioni di euro). Tutte in negativo le piazze cinesi. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono lo 0,30% e lo 0,74% rispettivamente, contro il declino dello 0,38% dello Shenzhen Composite. Poco sotto la parità Hong Kong: a meno di un'ora dal termine delle contrattazioni l'Hang Seng è infatti solo in marginale arretramento (fa peggio l'Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento nell'ex colonia britannica per la Corporate China, con un ribasso intorno allo 0,20%). A Seoul si è limitata allo 0,04% la contrazione del Kospi, mentre a Sydney è stata dello 0,76% la flessione dell'S&P/ASX 200 in chiusura.
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