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Assegno Unico maggio 2024, arretrati in pagamento dal 15: ecco a chi spettano e perchè

di Chiara Turano pubblicato:
3 min

A metà mese i percettori dell'Assegno Unico di maggio 2024 riceveranno una sorpresa in più: oltre alla mensilità del mese corrente arrivano gli arretrati. Ecco a chi spettano e perché vengono pagati solo giorno 15.

Assegno Unico maggio 2024, arretrati in pagamento dal 15: ecco a chi spettano e perchè

L’Assegno Unico maggio 2024 è in dirittura di arrivo. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale farà partire i pagamenti riferiti alla mensilità corrente da metà mese, a favore delle famiglie con figli a carico beneficiari della misura.

Ogni mese i nuclei familiari ricevono le somme a cui hanno diritto e lo stesso vale per questo mese, ma con una novità in più rispetto alle passate erogazioni: l’Assegno Unico di maggio 2024 potrebbe essere più sostanzioso per alcuni beneficiari grazie al pagamento di una mensilità del contributo non pagata a tempo debito, un arretrato per meglio intenderci.

La segnalazione è stata fatta da alcune famiglie dopo aver visionato il Fascicolo Previdenziale del Cittadino INPS.

Di quale mensilità si tratta?

Assegno Unico maggio 2024, arretrati in pagamento dal 15: a chi spettano

Come anticipato in apertura di articolo, il pagamento dell’Assegno Unico di maggio 2024 sarà più ghiotto per alcuni percettori della misura. Oltre alla mensilità del mese, i beneficiari del contributo riceveranno l’accredito di una quota in più imputabile a degli arretrati. 

Nello specifico, alcuni nuclei familiari a metà mese si ritroveranno sul proprio conto la mensilità di Assegno Unico non pagata di competenza di ottobre o novembre 2022.

La data da segnare sul calendario, come confermato dagli percettori stessi, è quella del 15 maggio 2024.

Assegno Unico maggio 2024, perché arrivano adesso gli arretrati

Sicuramente in molti inizieranno a chiedersi come mai gli arretrati di mensilità così datate arrivino solo ora, con il pagamento dell’Assegno Unico di maggio 2024 previsto per giorno 15. Tutto è legato al Reddito di Cittadinanza, ora soppiantato dall’Assegno di Inclusione. 

I beneficiari del Reddito di Cittadinanza ricevano in automatico l’Assegno Unico, nel rispetto dei requisiti previsti per il riconoscimento della misura, sulla card RdC di Poste Italiane. La domanda per continuare a godere dell’Assegno Unico andava presentata all’INPS solo nel mese di stop previsto per il rinnovo del Reddito di Cittadinanza.

I pagamenti per la maggior parte dei vecchi percettori della misura cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle sono partiti a distanza di pochi giorni dall’avvio del contributo, a marzo 2019 per intenderci.

Trascorsi i primi 18 mesi di fruizione, il Reddito di Cittadinanza subiva una pausa di un mese, e per questo motivo l’ultimo pagamento INPS per molti è coinciso con la mensilità di settembre 2024.

La nuova domanda per continuare a beneficiare del sostegno sul reddito si poteva presentare solo dopo aver osservato un mese di stop. Volendo essere più precisi, per i percettori del Reddito di Cittadinanza già da marzo 2019 la pausa mensile coincideva con il mese di ottobre 2022. 

Per poter beneficiare dell’Assegno Unico di ottobre 2022 bisognava inviare una nuova domanda all’INPS. Lo stesso discorso vale per chi aveva fatto richiesta del Reddito di Cittadinanza ad aprile 2019: in questo caso il mese di stop coincide con novembre 2022.

Ecco spiegato come mai il 15 maggio l’INPS metterà in pagamento gli arretrati di novembre e ottobre 2024 dell’Assegno Unico in passato non pagati ai beneficiari del RdC.