Amplifon: i numeri che spiegano il crollo

di Simone Ferradini pubblicato:
2 min

Risultati del secondo trimestre peggiori delle attese, guidance 2025 rivista al ribasso e sotto il consensus

Amplifon: i numeri che spiegano il crollo
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Prima parte di seduta devastante per Amplifon. Il titolo ha fatti fatica ad aprire per poi entrare in contrattazione a -25% circa rispetto alla chiusura di ieri, toccando a 14,6250 euro il minimo dal 7 gennaio del 2019.

Trimestrale debole e peggiore delle attese

I risultati del secondo trimestre hanno deluso fortemente il mercato: i ricavi si attestano a 592,7 milioni di euro (-1,9% a/a). l'EBITDA adjusted a 147,3 milioni di euro (margine ricavi sui pari al 24,9%) da 161,3 milioni un anno fa, il risultato netto adjusted pari a 48,8 milioni da 63,8 (con utile per azione adjusted a 0,218 euro da 0,282). In un report di JP Morgan si legge che i ricavi sono stati inferiori del 5%, l'EBITDA dell'11% e l'utile per azione del 20% rispetto al consensus.

Guidance 2025 tagliata, ora è sotto il consensus

Inoltre il management ha peggiorato le stime 2025: il primo semestre è stato caratterizzato "da una domanda più debole delle previsioni, riflettendo il deterioramento del contesto macroeconomico e geopolitico e della consumer confidence, che dovrebbero aver raggiunto il picco nel secondo trimestre". Per la seconda parte dell'anno è attesa una "graduale normalizzazione del mercato globale", in particolare in USA ed Europa, ma le stime per l'esercizio sono state riviste al ribasso: ora i ricavi sono attesi a +3% (precedente stima: mid to high single-digit, ovvero da +5 e +9 per cento) e margine EBITDA adjusted a circa il 23% (precedente stima: almeno 24%). Anche queste indicazioni sono inferiori al consensus che vede i ricavi a 2.527,8 milioni di euro (+4,9% a/a) e il margine EBITDA adjusted al 24%.

Analisti peggiorano valutazioni

Tra gli analisti c'è una vera e proprio corsa a peggiorare stime e valutazioni. Banca Akros riduce la raccomandazione da accumulate a buy e il prezzo obiettivo da 25 a 22,50 euro. Equita riduce le stime sull'eps adjused del 14% e 10% sul 2025 e 2026 rispettivamente, prezzo obiettivo -11% a 25 euro. JP Morgan taglia il target da 23,80 a 22,60 e conferma il giudizio neutral.