Autogrill dopo il rally le prese di beneficio
pubblicato:Seduta negativa quella di ieri per Autogrill che ha perso poco meno di 5 punti percentuali scendendo a 6,97 euro. E' già finito il rally?

Il rally dei precedenti due giorni viene dunque ridimensionato ed ora resta da capire se il titolo abbia esaurito la spinta rialzista o se invece si tratti soltanto di una pausa fisiologica, dettata anche dall'ipervenduto in cui erano sconfinati i principali oscillatori grafici, propedeutica ad un nuovo spunto rialzista.
Autogrill: il perchè del Rally
Il titolo è stato ed è tuttora al centro dell'attenzione degli addetti ai lavori, da una parte in relazione all'opa tentata su Atlantia da parte dei fondi Global Infrastructure Partners e Brookfield Infrastructure con l'ausilio della spagnola ACS, che avrebbe poi rilevato una quota di maggioranza degli asset autostradali. Il tentativo è stato tuttavia respinto dalla famiglia Benetton che ha annunciato la contro mossa con un'Opa finalizzata al delisting del titolo da parte di Schemaquarantatrè SpA, veicolo controllato al 65% da Edizione (holding della famiglia Benetton che ha il 33% circa di Atlantia) e al 35% da Blackstone ad un prezzo di 23 euro escluso il dividendo da 0,74 euro.
Dall'altra parte, e questa è storia più recente, il titolo è di nuovo balzato agli onori delle cronache sulle voci di una possibile integrazione con la concorrente svizzera Dufry. L'ipotesi sarebbe quella di un conferimento di azioni Autogrill in Dufry in maniera tale da portare la famiglia Benetton (azionista di maggioranza di Autogrill) al 20% circa di Dufry, diventando così l'azionista principale.
Lo scenario grafico di Autogrill
Il grafico ha ovviamente reagito alle notizie, salendo martedì fino a 7,40 euro dopo aver chiuso la seduta precedente a quota 6,5180. Ed anche nella giornata di mercoledì 20 aprile le quotazioni hanno fatto registrare un massimo proprio a 7,40 euro prima di arretrare vistosamente fino ai 6,97 euro della chiusura dopo aver toccato un minimo a 6,88.
Per il momento il ribasso può ancora essere interpretato come un semplice return move o comunque una pausa fisiologica del precedente trend rialzista. I prezzi sono infatti tornati a vedere dall'alto la parte superiore del canale decrescente in forza da inizio ottobre, riferimento superato martedì in atra 6,95.
Se la flessione dovesse limitarsi al test a 6,90 circa resterebbero elevate le possibilità di assistere ad un nuovo impulso rialzista che proietti obiettivi sui massimi autunnali a 7,63 euro, preludio ad un ulteriore fase di crescita anche di ampia portata con target in area 9, dove verrebbe coperto il gap down del febbraio 2020.
Sotto 6,90 invece il titolo perderebbe forza lasciando intravedere la possibilità di uno storno più ampio verso 6,60 e 6,40 circa, baluardo, quest'ultimo, al di sotto del quale potremmo iniziare a parlare di inversione di tendenza.