ENI, ostacoli rilevanti in vista, dal petrolio ieri spunti positivi
pubblicato:Azimut, titolo sugli ostacoli cruciali di quota 27,22 euro

Marginale ribasso nella seduta di ieri per Eni che ha ceduto lo 0,16% a 13,65 euro dopo aver toccato i massimi da inizio maggio a quota 13,734.
Nel pomeriggio di ieri il prezzo del petrolio è tornato a salire con decisione con il WTI che ha superato i 68 dollari al barile, prima volta da inizio aprile.
Un segnale da non sottovalutare che graficamente permette ai prezzi di lasciarsi alle spalle la resistenza in area 65,00 dollari e di riprendere la corsa verso 70,64, gap down del 3 aprile.
Eni, titolo a contatto con le medie esponenziali a 50 e 100 settimane
Il rialzo del prezzo del greggio potrebbe favorire l'ulteriore recupero anche da parte di Eni, che dopo aver toccato un minimo a 11,01 euro (9 aprile scorso) ha messo a segno un rimbalzo attorno ai 25 punti percentuali.
Sul grafico settimanale le medie esponenziali a 50 e 100 settimane transitano attorno a 13,70 euro. Il superamento di tale livello in chiusura di ottava permetterebbe di guardare con più fiducia al futuro del titolo, prospettandone il proseguimento della corsa verso i top di marzo in area 14,50.
Sul fronte dei supporti invece il primo livello da monitorare nel breve è posizionato a 13,10 euro, mentre più in basso sarà quota 12,70 che dovrà scongiurare la realizzazione di cadute più rovinose verso 12,00 euro.
Azimut, performance commerciali di rilievo
Seduta positiva ieri per Azimut. Il titolo ha guadagnato il 2,55% a 26,91 euro. I prezzi hanno oscillato tra 26,35 e 26,99 euro.
Risultati di maggio
Raccolta netta totale: + €1,9 mld, ben sopra il dato di +€396 mln di maggio 2024.
Da inizio anno: + €7,6 mld, avvicinandosi al target 2025 (> €10 mld).
Azimut si conferma un player dominante nel risparmio gestito italiano, con solide performance di raccolta a maggio e una crescita strategica ben distribuita su geografie e asset class.
Se il trend commerciale continua, il cammino verso i €10 mld di raccolta 2025 è concreto, e ciò rafforza il "case" dei fondamentali.
Trend commerciale impeccabile
La raccolta mensile record e la crescita sia nei fondi tradizionali che in quelli alternativi/consulenza testimoniano una forza commerciale multigeografica, con spinta significativa in Italia e aree ad alto potenziale (Americhe, MENA).
Target 2025 a portata di mano
Con €7,6 mld su una guidance di €10 mld, AZM è molto vicino a raggiungere gli obiettivi annuali, un indicatore positivo per l’appetibilità verso investitori e analisti.
Espansione strategica
La crescita negli alternativi, il modello Discretionary & Advisory, e iniziative in Private Markets (es. acquisizioni nel PE/VC) rafforzano la proposta di valore e diversificazione del business.
Aumenti costanti di AuM (+€3,1 mld solo a maggio) rafforzano la base di ricavi ricorrenti da gestione commissionale, riducendo la volatilità legata ai mercati.
Ripartizione della raccolta
Fondi comuni: + €1,039 mld (+11,2% MoM) — la componente principale.
Fondi alternativi: + €454 mln, vs +€27 mln a maggio ’24.
Discretionary & Advisory: + €138 mln, anche in crescita significativa.
Contributi geografici Italia: + €1,110 mld (da €225 mln nel maggio 2024), forte domanda localmente.
Americhe: + €370 mln (vs €244 mln maggio ’24).
Altri contributi minori da EMEA e Asia.
Asset in gestione
Totale attivo (AuM + amministrato): €110,7 mld, +3 % YTD (+€3,1 mld MoM).
Fondi comuni in gestione: €38,8 mld (+5 % MoM).
Azimut, l'azione è in prossimità di un livello chiave
Analizzando il grafico di lungo termine di Azimut si evidenzia subito un punto cruciale, il massimo di novembre 2021 a 27,22 euro: i prezzi hanno tentato di scavalcare questa resistenza a marzo 2024, a marzo 2025 e a maggio 2025.
Per il momento questo ostacolo si è dimostrato insormontabile, almeno in termini di chiusura settimanale, prima di parlare della possibilità di una evoluzione rialzista di medio periodo sarà quindi necessario attendere una rottura convincente di area 27,20/30 euro.
In quel caso l'obiettivo si potrebbe collocare in area 35,50 euro, con una resistenza intermedia forte a 32,30 euro. Senza il superamento di area 27,20/30 i prezzi rischiano di scendere a testare area 25,30, supporto critico in questa fase. La violazione anche di 25,30 potrebbe implicare l'avvio di una correzione estesa del rialzo dai minimi di aprile. Primo supporto in area 24, poi a 22,42 euro, base del gap rialzista del 23 aprile.