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Banche, aria di risiko, a partire da Sondrio

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
3 min

Una banca d'affari Usa starebbe comprando il 10% della Popolare di Sondrio per favorire un grande istituto italiano. Unicredit smentisce, i rumors si sfaldano, ma per il credito è un'altra buona giornata a Piazza Affari

Banche, aria di risiko, a partire da Sondrio

Un’altra seduta brillante per il mondo bancario italiano. Prima c’è stata la frenata dei banchieri centrali sul taglio dei tassi che ha rinvigorito il settore del credito, con la presidente della Bce Christine Lagarde che sostanzialmente anticipava i primi tagli in estate; poi è tornato oggi un vecchio classico, il risiko bancario.

Banche, acquisti a Piazza Affari, brilla Pop Sondrio

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L’aria di M&A ridà nuovo carburante a un settore che ha già corso tanto e un po’ tutti comprano: Bper +3,38%, Unicredit +2,7%, Banco BPM +1,29%, Mps +0,82% e Intesa +0,88%.

Al centro delle indiscrezioni la Popolare di Sondrio guadagna il 4,09% e si riporta a 6,24 euro dopo un allungo a 6,31 euro, sui massimi degli ultimi 13 anni. I volumi, oltre 2,7 milioni di titoli passati di mano, sono tripli rispetto alla media giornaliera dell’ultimo mese.

Banche, i rumors sulle manovre di una banca Usa

Tutto è partito da un articolo sibillino del Sole 24 Ore che ha tirato fuori una nuova lotta per il controllo della Banca Popolare di Sondrio. Ci sarebbe almeno una grande banca d’affari americana al lavoro per la costruzione di un pacchetto del 10% di Pop Sondrio, l’obiettivo ultimo sarebbe l’ascesa nel capitale della banca valtellinese da parte di un’altra grande banca italiana, probabilmente Unicredit.

Il quadro però appare subito pieno di contraddizioni. La Popolare di Sondrio ha già un socio forte, che è la compagnia assicurativa Unipol, sulla soglia del 20% del capitale (19,724% da tabelle Consob). La strategia di Unipol è molto chiara, è socio di peso di Pop Sondrio e di Bper (sempre con una quota prossima al 20%) perché vuole estendere e promuovere gli accordi di bancassurance con i fondamentali partner bancari. La situazione plasticamente rappresentata nella compagine azionaria di Arca Vita: Unipol al 63,4%, Bper Banca al 19,7% e Popolare di Sondrio al 14,8% Un polo delle coperture assicurative e dei prodotti di investimento, il nocciolo duro della bancassurance di via Stalingrado.

Proprio ieri (e oggi sembra tutt’altro che casuale) l’amministratore delegato della Banca Popolare di Sondrio Mario Alberto Pedranzini ha definito Unipol un socio eccellente con cui il management dell’istituto valtellinese ha un rapporto ottimo.

Banche, la smentita di Unicredit

C’è poi Unicredit: l’amministratore delegato Andrea Orcel ha chiaramente detto a Bloomberg TV che Piazza Gae Aulenti non sta comprando azioni della Popolare di Sondrio. Secondo il manager è solo rumore creato ad arte da chi vuole creare transazioni senza serie valutazioni industriali.

I numeri per Orcel non tornano e l’ad, che già in passato ha espresso posizioni simili, ha parlato di valutazioni disallineate che smorzano gli entusiasmi perché renderebbero in questa fase le operazioni di M&A poco convenienti per la banca e suoi azionisti.

Unicredit guarderebbe piuttosto con interesse all’Europa Centro-Orientale dove è forte e le cose vanno bene. Ma in questo caso fondamentali poco convenienti e l’assenza di una vera unione bancarie sconsigliano in pratica un’operazione transfrontaliera. Niente di concreto insomma, la via maestra per la restituzione di valore ai soci rimane alla fine quella del buyback.

In queste ore comunque gli acquisti premiano ancora il comparto. Fa bene ancora Banco BPM e torna a salire Mps. Sulla banca senese si starebbe coagulando un fronte parlamentare trasversale a favore di una strategia stand alone.

L’impressione complessiva è che per ora le banche vadano bene da sole e che i tassi elevati sconsiglino in questa fase operazioni lunghe e costose, al più potrebbero muovere qualche leva le intese su prodotti e servizi, ma in molti stanno lavorando alacremente in casa sul loro concetto di banca nuova.

L’ultima analisi di Jefferies è praticamente una chiosa: le banche italiane restano attraenti, top pick Unicredit e Bper.