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Bonus Partita Iva: nuovo aiuto per gli autonomi, ecco come!

di Alessandro Chinipubblicato:

Il bonus partita Iva, anche noto come bonus Iscro, è un bonus importante per i lavoratori autonomi, certamente molto colpiti dalla pandemia e da tutte le conseguenze che ha avuto. Ecco come funziona, come ottenerlo e a quanto ammonta!

Bruce Mars
Bruce Mars
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Si parla sempre più di bonus, perché effettivamente negli ultimi anni le misure approvate dal Governo si sono moltiplicate e, va detto, la pandemia ha certamente accentuato questo fenomeno.

Per molti, questi saranno ricordati proprio come “gli anni dei bonus”, ma va sottolineato che senza alcune misure di emergenza post pandemia la situazione attuale sarebbe ancora peggiore.

Le conseguenze economiche si sono fatte vedere ed anche in maniera molto consistente, colpendo soprattutto i soggetti più deboli in termini di stabilità economica: lavoratori a tempo determinato, lavoratori stagionali e lavoratori autonomi.

Soggetti che se non lavorano o non gli rinnovano il contratto… non guadagnano nulla.

Ad intervenire ci sono state molte misure diverse, tra cui sicuramente anche i contributi a fondo perduto, che certamente non hanno risollevato attività sull’orlo del fallimento (gli aiuti non sarebbero bastati), ma hanno dato un po’ di fiato a molti soggetti ed imprese.

Parleremo in questo articolo di un altro aiuto per gli autonomi, il cosiddetto bonus Iscro, e di tutti i dettagli che lo riguardano.

Bonus partita Iva: di cosa si tratta?

Il bonus partita Iva, anche detto bonus Iscro, non è altro che un aiuto per garantire la continuità economica dei soggetti che operano con questa modalità.

Il termine Iscro sta infatti per Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa e si intuisce quindi il suo obiettivo.

Chi opera in Partita Iva? In sostanza tutti quei soggetti che non sono lavoratori dipendenti, ma autonomi. Qualsiasi attività svolgano, devono fare questo passaggio per poter dichiarare quanto guadagnano e pagare di conseguenza tasse e contributi.

Naturalmente senza semplificare eccessivamente, perché ogni attività (che corrisponde ad un codice Ateco) ha le proprie caratteristiche ed è necessario rivolgersi ad un professionista per sapere come comportarsi.

In ogni caso, nei prossimi paragrafi vedremo il funzionamento di questa misura ed il suo obiettivo.

Bonus Partita Iva: ecco a chi spetta

Essendo una misura pensata per chi è in difficoltà con il proprio lavoro e di conseguenza con le proprie entrate, i requisiti sono i seguenti: è necessario essere iscritti alla gestione separata, non essere destinatari di RdC e avere un introito nell’ultimo anno inferiore al 50% della media dei tre anni precedenti.

Quindi, per poter avere il bonus, bisogna aver avuto un crollo degli introiti. Naturalmente, più alto l’importo del famoso 50% e più alto sarà il bonus calcolato (perché più alta è stata la perdita).

I requisiti sono piuttosto stringenti, perché è necessario anche avere avuto nell’anno precedente un reddito inferiore a 8.145 euro.

Vedremo nei successivi paragrafi come fare domanda e come calcolare il bonus che si riceverà per sei mesi.

Bonus Partita Iva: scadenza e domanda

Il bonus è stato approvato per il 2021 (infatti era nella Legge di Bilancio 2021) per il successivo triennio, quindi anche per il 2022 ed il 2023.

In questo triennio, però, si può richiedere il bonus una volta sola; quindi, conviene calcolare il miglior momento in cui richiederlo, come vedremo in seguito.

Il bonus va richiesto entro il 31 ottobre di ogni anno, quindi, se lo si vuole ricevere rispetto al 2021 (anno in cui c’è stata la presunta perdita) va richiesto entro il prossimo 31 ottobre.

Altrettanto va fatto per i prossimi due anni.

La domanda va presentata direttamente sul portale INPS in via telematica, seguendo l’iter suggerito nel momento in cui si entra con le proprie credenziali (con Spid o Cie).

L’aspetto più delicato è naturalmente quello reddituale, cioè la verifica delle entrate avute dal soggetto richiedente nell’ultimo anno e nei tre anni precedenti, in modo da procedere poi al calcolo.

Per fare domanda, ci si può rivolgere anche a Caf o enti di patronato.

Bonus Partita Iva: come calcolarlo

Il calcolo del bonus può sembrare complesso, ma vedremo anche attraverso un esempio che non è così.

Innanzitutto, una volta richiesto il bonus è valido per sei mesi, dunque si riceveranno sei mensilità sul conto indicato nel momento in cui si fa domanda.

Il calcolo dell’importo funziona così: si divide in due il reddito annuale dell’anno in cui si è avuta la perdita e si moltiplica poi questo dato per il 25%. Il risultato sarà esattamente l’importo che si ottiene ad ognuna delle sei mensilità.

Facendo un esempio: se il reddito è pari a 6.000 euro, bisogna calcolare il 25% della metà, cioè il 25% di 3.000 euro. Il risultato è pari a 750 euro al mese per sei mesi. Ciò significa che si riceveranno in totale, appunto, 3.000 euro.

In teoria, si capisce dopo l’esempio, il bonus è pensato per restituire proprio il 50% mancante al lavoratore autonomo.

Infine, ricordiamo che il bonus ha in ogni caso un importo massimo pari a 800 euro al mese ed un importo minimo pari a 250 euro al mese, a prescindere dal calcolo appena enunciato.

Per qualsiasi altra informazione si suggerisce di fare riferimento al sito INPS, su cui saranno pubblicati anche eventuali aggiornamenti.