Nexi, Barclays pone il prezzo obiettivo su livelli critici
pubblicato:Per gli analisti i rischi su dinamica dei consumi e deflazione europea potrebbero pesare sul settore dei pagamenti

In un rapporto sul settore del software in Europa, Barclays ha evidenziato le pressioni macroeconomiche e della politica internazionale che potrebbero appesantire le performance di molti colossi nella trimestrale in pubblicazione.
I business sondati dagli analisti della banca britannica sono molto diversi, ma non sono mancati spunti sul settore dei pagamenti, che sta vivendo una fase molto difficile, e sull’italiana Nexi che il prossimo 31 luglio riporterà i dati del primo semestre 2025.
Nexi, il target price di Barclays su livelli rischiosi
Barclays ha confermato su Nexi un giudizio underweight (sottopesare in portafoglio) e ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo della società guidata dall’ad Paolo Bertoluzzo da 4,9 a 4,5 euro.
Livelli che potrebbero essere critici per l’azione della societa dei digital payment perché, se l’azione li rivedesse, violerebbe il supporto statico rilevante posto a 4,78 euro dai minimi del 23 giugno e di 10 giorni prima.
Si tratta esattamente del 50% di ritracciamento di tutto il movimento di recupero dai minimi del 7 aprile a 3,90 euro ai massimi del 12 maggio a 5,65 circa.
Sarebbe insomma la cancellazione di metà del recupero dei prezzi dalle fasi più dure della guerra dei dazi.
Sono anni che le azioni di Nexi perdono quota in Borsa, valevano più di 7,5 euro a fine 2023 e più di 9 euro a fine 2022. Se ora i prezzi tornassero a 4,5 euro, sarebbe facile un affondo sotto i 4,44 euro dove è rimasto aperto un gap up tra 4,31 e 4,44 euro, in altre parole le azioni potrebbero flettere anche a 4,31 euro e forse tornare sui citati minimi di aprile.
Prezzi pericolosi dunque, indicati da Barclays a causa di un certo pessimismo sulla spesa per i consumi europei e sui trend di disinflazione che potrebbero danneggiare il giro d’affari della società dei pagamenti.
In definitiva delle criticità europee potrebbero materializzarsi nei conti di Nexi e appesantirne le performance anche nel secondo semestre.
Nexi, le previsioni di Barclays sul trimestre
In realtà le previsioni di Barclays per il trimestre sono appena più deboli del consensus. I ricavi sono visti a 902 milioni contro i 903 della media degli analisti, anche i dati delle varie business unit non sono tanto distanti: Merchant Solutions, ossia i POS, a 521 mln vs. consensus a 523 mln; Issuing Solutions (emissioni) a 288 mln (consensus 287 mln) e Digital Banking Solutions – il ramo della rete bancaria in predicato di cessione in passato – a 93 milioni di euro di fatturato.
Secondo Barclays, l’ebitda adjusted sarebbe di 481 milioni nei tre mesi (vs. 484 consensus) e l’eps adjusted si porrebbe a 0,65 euro.
In questo caso si lo scostamento dal consensus degli analisti (€ 0,68) sarebbe un più rilevante, un 3,8% in meno che su questa voce rilevante non sono pochi.
Spunti positivi potrebbero arrivare da migliori performance organiche e da buoni risultati sul deleveraging (si potrebbe arrivare a 8 euro secondo gli analisti nel caso migliore); spunti negativi da un taglio della guidance di medio periodo prima delle attese (si rischierebbe un crollo a 2,8 euro, su nuovi minimi storici).
Nell’intero 2025 Barclays si aspetta un utile per azione rettificato (eps adjusted) di € 0,74 contro un consensus di € 0,76: sui prezzi di queste ore di Nexi (-0,16% a € 5,066) fa la differenza tra un P/E di 6,66x per il consensus e uno di 6,84x per Barclays.
Multipli che sarebbero anche appetibili, se non fosse per quel quadro grafico in deterioramento da anni.
Barclays vede un P/E adj. a 7,8x quest’anno, a 6,9x nel 2026, a 6,2x nel 2027 - quindi prevede un miglioramento degli utili o un peggioramento dei prezzi - e si aspetta un EV/EBITDA in costante miglioramento a 5,5x, 5,2x e 4,9x nei tre periodi.
Nexi, dividendi e buyback per gli azionisti
A dirla tutta il gruppo Nexi cerca comunque di difendere le quotazioni di Borsa e le valutazioni con diverse politiche di remunerazione. Dopo aver pagato a maggio dividendi per 300 milioni ha avviato un buyback da altri 300 milioni di euro e restituire agli azionisti 600 milioni di euro per Nexi significa rendere più del 9% della propria capitalizzazione.
Ma il settore continua a porre molteplici sfide. In Italia si consolida un concorrente formidabile con Numia, affonda invece il concorrente francese Worldline che non si è ripreso dalle rivelazioni della rete European Investigative Collaborations (EIC) e anzi avrebbe visto già una richiesta di incontri dalla FSA svedese e un’apertura di indagini in Belgio. Lo scorso 24 giugno l’azione francese valeva 4,59 euro e oggi quota a € 3,63 nonostante quattro sedute di recupero.
Ma anche su Worldline potrebbero pesare fattori macroeconomici e di contesto, come la dinamica dei consumatori europei o la disinflazione UE che si aggiungono al rischio di sanzioni.
Né le prospettive per le compagnie aeree nei prossimi trimestri sono delle migliori, secondo Barclays. Le sfide insomma per il settore dei pagamenti europei e per l’italiana Nexi non mancano.