Smart Capital, un network di capitali e competenze per l’industria

di Giovanni Digiacomo pubblicato:
4 min

L’ad Costantini ci racconta la storia di un investitore professionale dell’EGM che ha già all’attivo i casi di successo di Ala e NextGeo

Smart Capital, un network di capitali e competenze per l’industria

Investitori di lungo periodo in settori competitivi e innovativi dell’economia italiana come la manifattura, la logistica, la tecnologia. Questa la storia e l’ambizione di Smart Capital, una realtà quotata sull’Euronext Growth Milan nel segmento professionale dallo scorso novembre 2024, con una passione per l’industria.
Ce la racconta il presidente e amministratore delegato Andrea Costantini, manager di lungo corso con diverse esperienze manageriali anche all’estero, che ha portato il proprio know-how e una fitta rete di relazioni imprenditoriali in questo progetto.

“Ho fondato Smart Capital nel 2021 con Andrea Faraggiana (altro manager di punta del gruppo, ndr): siamo quindi al quarto anno di maturazione di un’esperienza che ha messo a fattor comune le competenze industriali e finanziarie, reti relazionali fra famiglie imprenditoriali italiane e pool di professionisti.
Ai nostri partner proponiamo un percorso comune che ci vede come investitori di minoranza interessati alla crescita dell’impresa, possibilmente alla sua quotazione e al suo rafforzamento nel mercato italiano e internazionale”.

Smart Capital, un network di capitali e competenze per l’industria

Al vostro attivo avete esperienze di successo come quella di Ala e di Next Geosolutions…

Ala è un ottimo esempio del genere di società che ci interessa: fornisce componentistica per aerospazio e difesa. Abbiamo investito nel gruppo per la prima volta nel 2021, quando non c’era affatto tutta questa attenzione per il comparto, e abbiamo accompagnato la società nello sviluppo da un EBITDA di 14 milioni di euro a uno di 42 milioni, dalla quotazione su Euronext Growth Milan quell’anno a 10 euro ad azione, all’acquisizione e al delisting da parte del private equity H.I.G. Capital a 36,5 euro per azione. Abbiamo investito nel gruppo circa 5,9 milioni di euro e abbiamo ricavato circa 15,2 milioni all’exit.

Un’altra operazione importante è stata quella su NextGeo, gruppo con una flotta specializzata nelle analisi geoscientifiche marine e nel supporto alle costruzioni offshore. L’abbiamo supportato nello sviluppo e nella quotazione sull’EGM dove ha raccolto poco meno di 60 milioni di euro”.

Come avete investito in questi casi?

“In entrambi i casi abbiamo investito ‘capitali pazienti’, quote di minoranza in società quotate finanziate insieme ad altri imprenditori, tramite dei veicoli ad hoc. Il nostro approccio agli investimenti è infatti spiccatamente industriale: proponiamo progetti di crescita, di ammodernamento, di sviluppo, anche tecnologico.

Spesso valorizziamo il management delle società individuate, a volte presentiamo dei CFO ai gruppi partecipati o interveniamo direttamente nella gestione, data la nostra esperienza.
Presentiamo quindi agli imprenditori italiani una prospettiva diversa, di più lungo termine di quella del tipico private equity.
In altri casi co-investiamo con partner di peso o agiamo come private equity con quote dirette di minoranza o minoranze qualificate costruite in club deal con la nostra rete di contatti.

Abbiamo strette relazioni con oltre 100 famiglie imprenditoriali e con numerosi imprenditori con cui collaboriamo. Spesso sono loro stessi a segnalarci imprese interessanti, ne vagliamo più di 200 all’anno, e abbiamo una presenza radicata in Lombardia, in Friuli, in Campania… in definitiva è però l’approccio industriale di lungo termine che ci contraddistingue”.

La quotazione delle vostre società partecipate è spesso uno degli obiettivi della vostra proposta di valore, ci siete passati anche voi con un’IPO lo scorso novembre sul segmento professionale dell’Euronext Growth Milan: come è andata?

“L’apertura del capitale e la quotazione in Borsa Italiana ci sono sembrati coerenti con il nostro modello di business: sappiamo di cosa parliamo quando proponiamo un’IPO ai nostri partner. In totale abbiamo raccolto circa 9,0 milioni di euro, cui si devono aggiungere circa 3 milioni di euro sottoscritti dai soci un mese prima dell’IPO.

Al 31 dicembre 2024 Smart Capital contava asset a livello consolidato per 65,3 milioni di euro a fronte di una capitalizzazione di borsa di 44,5 milioni di euro a 1,6 euro per azione (sopra il prezzo di collocamento di € 1,55, nonostante l’altalena delle borse negli ultimi mesi).

La rilevazione più recente del net asset value per azione sulla base dei dati al 31 dicembre 2024 è 1,76 euro, un balzo del 76% dalla nostra nascita.

Un valore che calcoliamo per le società quotate con i valori di borsa dei titoli e per le partecipazioni in società private con multipli prudenziali. Sempre tenendo conto del fatto che investiamo solamente in società in cui crediamo, ben patrimonializzate e redditizie.

Nel nostro portafoglio abbiamo logistica specializzata come Ala, Midolini, il distributore ortofrutticolo  LOrto di Jack e società nel settore della manifattura come Sogefi o Eurogroup Laminations su cui si è appena materializzata un’offerta. Abbiamo anche quote di gruppi tecnologici come Newcleo o Giglio.com, per fare soltanto altri due nomi”.