Rivoluzione Iveco, titolo giù con peggioramento guidance
pubblicato:Accordo per cessione divisione difesa e OPA Tata, il mercato ragiona sulle difficili prospettive del core business

Iveco Group perde circa il 4% dopo la diffusione dei risultati del secondo trimestre e l'annuncio degli accordi con Leonardo per la divisione difesa e con Tata per l'acquisizione del resto del gruppo. La performance nel periodo aprile-giugno è stata debole ma nel complesso migliore delle attese: i ricavi delle attività industriali scendono a 3,702 miliardi di euro da 3,819 (consensus 3,477), l'adjusted EBIT di gruppo a 215 milioni da 295 (consensus 211) e delle sole attività industriali a 187 milioni da 264 (consensus 179), l'utile netto rettificato a 106 milioni da 182 (consensus 110), Free cash flow delle attività industriali a 145 milioni (consensus 6).
Scenario difficile per i veicoli commerciali leggeri
Le notizie negative arrivano dalle previsioni per l'esercizio 2025: il management ha peggiorato la guidance: l'adjusted EBIT di gruppo è ora atteso a 880-980 milioni da 980-1030, i ricavi delle attività industriali a -3%/-5% da stabili, l'adjusted EBIT delle attività industriali a 750-850 milioni da 850-900, il Free cash flow delle attività industriali a 350-400 milioni da 400-450. Alla base della decisione ci sono "le persistenti incertezze macroeconomiche e il ritardo nella ripresa nel segmento dei veicoli commerciali leggeri, in particolare nelle flotte di veicoli cabinati e a noleggi".
Leonardo si aggiudica la difesa
Le attenzioni di investitori e operatori sono attratte anche dalla concretizzazione di due operazioni che erano nell'aria, quella della divisione difesa da molto tempo, oltretutto annunciata dalla stessa Iveco. Alla fine i rumor degli ultimi mesi hanno trovato conferma nella vendita a Leonardo per un enterprise value di 1,7 miliardi di euro. Il gruppo aveva anche altre offerte di valore superiore (1,9 miliardi di KNDS, secondo indiscrezioni) ma le pressioni del governo italiano per mantenere nei confini nazionali un business strategico hanno prevalso sulle motivazioni puramente finanziarie.
Tata compra il resto del gruppo
L'altra operazione andata a segno, inaspettata fino a pochi giorni fa, è l'accordo tra l'azionista di riferimento Exor con Tata Motors per la cessione della quota del 27,06% del capitale sociale (43,11% dei diritti di voto) nell'ambito dell'OPA volontaria che il gruppo indiano lancerà su Iveco una volta andata in porto la separazione della divisione difesa. L'offerta prevede il pagamento di 14,1 euro per azione Iveco dopo la separazione e la conseguente distribuzione di un dividendo straordinario di 5,5-6,0 euro per azione, incorporando un premio del 22-25 per cento rispetto al prezzo medio ponderato per volume nei tre mesi precedenti il 17 luglio 2025. L'offerta ammonta a 3,8 miliardi di euro, leggermente meno dei 4,5 miliardi di dollari (3,9 miliardi di euro) indicati ieri dal The Economic Times.