La settimana della verità per Wall Street: Fed, rendimenti e segnali tecnici indicano un punto di svolta
pubblicato:Tassi, yen e Treasury lanciano un messaggio chiaro: volatilità compressa pronta a esplodere con la riunione di mercoledì

Quella che si apre è una settimana particolarmente insidiosa per i mercati americani.
Non perché manchino i segnali rialzisti — anzi, Nasdaq e S&P 500 arrivano da settimane di costruzione tecnica solida — ma perché tutto dipende da un singolo evento: la riunione della Federal Reserve di mercoledì.
È una di quelle situazioni in cui i grafici sembrano “in pausa”, come se l’intero mercato fosse sospeso in attesa di un semaforo verde o rosso.
E, nel frattempo, proprio in questa pausa emergono pattern tecnici che spesso anticipano la direzione successiva.
Vediamoli.
IL CONTESTO: una Fed che può spaccare il mercato
Gli investitori danno per quasi certo un taglio di 25 punti base. Le probabilità secondo il FedWatch sono all’87%, un livello altissimo.
Ma non è questo il vero punto.
Il punto è come verrà accompagnato il taglio:
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Fed spaccata internamente? Possibile. Negli ultimi 35 anni, più di tre dissensi nello stesso meeting sono un evento rarissimo.
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Taglio oggi, pausa domani? Alcuni temono che la Fed accompagni il taglio con un messaggio prudente: “per ora basta così”.
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Dato che il mercato prezza già una curva più aggressiva, anche una Fed soltanto "prudente" può diventare un problema.
Insomma: non è tanto se la Fed taglierà i tassi, ma come racconterà il futuro.
Ed è qui che entrano in gioco i grafici.
NASDAQ 100: un doppio massimo che parla chiarissimo
Sul Nasdaq 100 la struttura del grafico intraday è molto ordinata:
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il rimbalzo ha raggiunto il 78,6% di ritracciamento del ribasso dal top del 30 ottobre,
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proprio lì il mercato ha iniziato a rallentare,
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e ora quella zona — 28.500 — sta assumendo le caratteristiche di un potenziale doppio massimo.
È un pattern che non va interpretato come un'inversione già in atto, ma come un segnale di perdita di momentum.
Finché restiamo sopra 25.500, il doppio massimo è solo “in formazione”.
Sotto 25.500 viene confermato, e il mercato avrebbe una traiettoria quasi naturale verso 25.200.
Al contrario, una Fed morbida potrebbe spingere rapidamente il Nasdaq sopra 28.500, cancellando tutto.
È una situazione di equilibrio instabile.
S&P 500: la Bearish Engulfing avverte
Il quadro dello S&P 500 è simile, ma con un segnale già più “concreto”: una Bearish Engulfing comparsa proprio venerdì sul grafico a candele giornaliere.
Le Bearish Engulfing quando emergono in prossimità di resistenze e in condizioni di ipercomprato “di breve” sono spesso precursori di ritracciamenti.
Il mercato ci dice:
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“Sto salendo, ma inizio a sentire fatica.”
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“Se la Fed sbaglia la comunicazione, scendo.”
La conferma tecnica della figura arriva sotto 6.445.
In quel caso, gli obiettivi sarebbero:
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6.785
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poi 6.735
Per negare completamente lo scenario basta una chiusura sopra 6.900.
Molto semplice, molto binario.
MACRO: non solo Fed — BOJ, yen e Treasury stanno già muovendo la sabbia sotto i piedi dei mercati
Yen debole dopo il terremoto in Giappone
Un elemento che potrebbe passare inosservato ai non esperti:
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il terremoto in Giappone ha indebolito lo yen,
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e un yen debole potrebbe spingere la BOJ a rinviare il rialzo dei tassi previsto per il 18–19 dicembre.
Sembra un dettaglio, ma non lo è.
Una BOJ meno restrittiva significa:
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meno tensione sui rendimenti globali,
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più ossigeno per i mercati azionari,
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in particolare per la tecnologia USA.
Treasury a 10 anni: in rialzo e da non ignorare
Il T-Note decennale è risalito al 4,19%, massimo dal 26 settembre.
Tre giornate consecutive di rialzo dei rendimenti significano solo una cosa:
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il mercato obbligazionario non è ancora allineato all’idea di una Fed molto accomodante,
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e questo crea frizione con il rally delle ultime settimane.
Quando rendimenti salgono + pattern ribassisti compaiono + Fed in arrivo…
… il mercato sta dicendo: “Attenti, non date nulla per scontato.”
In sintesi: siamo in una fase di “tensione compressa”
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Pattern tecnici ribassisti (doppio massimo e Bearish Engulfing) sono pronti ad attivarsi.
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La Fed, con il suo tono, può farli scattare…
… o può disinnescarli completamente, rilanciando il rally di fine anno. - •
Il Nasdaq è fragile sotto 25.500.
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Lo S&P 500 lo è sotto 6.445.
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La BOJ, lo yen e il decennale USA aggiungono uno strato di complessità.
È una settimana in cui la direzione del mercato non è scritta.
Ma è una settimana in cui i grafici stanno già parlando, e lo fanno con grande chiarezza.
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