Lavoro stagionale, quali sono i casi in cui è possibile dimettersi

di Alessia Seminara pubblicato:
3 min

In quali casi è possibile dimettersi con contratto di lavoro stagionale senza incorrere in sanzioni? Analizziamoli.

Lavoro stagionale, quali sono i casi in cui è possibile dimettersi
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Non è raro che, durante l’estate, vengano effettuate assunzioni per lavoro stagionale, con contratti a tempo determinato, soprattutto nel settore alberghiero, turistico e della ristrutturazione. Potrebbe però capitare, in alcuni casi, di voler valutare le dimissioni, per svariati motivi. In caso di difficoltà, ambiente di lavoro poco favorevole o dissidi relativi alle mansioni, il lavoratore stagionale potrebbe domandarsi quali sono i casi in cui è possibile dimettersi e come evitare sanzioni. Cerchiamo quindi di rispondere a queste domande e di scoprire se è possibile interrompere il contratto di lavoro stagionale prima della data di termine prevista.

Come funziona il lavoro stagionale

La complessità che riguarda le dimissioni nel caso di contratto di lavoro stagionale deriva dal fatto che questa tipologia di contratto, per sua natura, è a tempo determinato.

Questo tipo di contratto di lavoro è tipico dei settori che registrano picchi su base stagionale: ci sono dunque specifici periodi dell’anno in cui si lavora di più. Quello stagionale è un tipo di contratto che possiamo incontrare nel turismo, ma anche nella ristorazione e nell’agricoltura.

Il lavoro stagionale ha una caratteristica particolare: il contratto di lavoro ha una data di fine ben stabilita e già nota al momento della firma. Una volta sopraggiunta tale data, si ha la completa risoluzione del contratto, senza necessità di alcun preavviso, né da parte del datore di lavoro, né da parte del lavoratore.

Lavoro stagionale: i casi in cui è possibile dimettersi

Analizziamo adesso i casi in cui è possibile dimettersi anche con contratto di lavoro stagionale. Ci sono infatti specifici casi in cui le dimissioni sono contemplate, anche se il contratto ha natura temporanea.

Innanzitutto, sono concesse le dimissioni per giusta causa. Se, nel corso dello svolgimento dell’attività lavorativa, si verificano eventi gravi o si manifestano motivazioni che non permettono di proseguire con il rapporto di lavoro regolare, allora è possibile dimettersi. Tra i motivi gravi sono inclusi il mancato pagamento dello stipendio, ma anche violazioni al contratto e molestie.

Le dimissioni possono essere inoltre legittime se vige un accordo tra datore di lavoro e dipendente stagionale: in questo caso si può percorrere la strada della risoluzione consensuale.

Infine, se il contratto prevede periodo di prova, bisogna ricordare che durante tale periodo l’accordo si può recedere. E questo dettaglio vale per entrambe le parti, non solo per il lavoratore.

Le possibili sanzioni

Se, però, il lavoratore decide di dimettersi e di recedere il contratto di lavoro stagionale in un caso diverso da quelli appena analizzati, potrebbe incorrere in sanzioni.

Innanzitutto, il datore di lavoro ha la facoltà di pretendere l'indennità per mancato preavviso. Inoltre, sarà un suo diritto richiedere anche un risarcimento danni in caso di disservizi.

Se si dimette volontariamente, infine, il lavoratore non avrà diritto alla percezione della NASpI. Non potrà quindi richiedere il sussidio di disoccupazione anche se non troverà un nuovo lavoro nell’immediato.

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Lavoro