Turismo sanitario, all’estero per le cure dentali e tricologiche. Il fenomeno Albania
pubblicato:L’Albania affianca la Turchia e la Romania tra le mete più gettonate del turismo sanitario. Ecco alcuni elementi da considerare

Il turismo sanitario è un fenomeno ormai consolidato in Europa e in Italia. Un rapporto del 2024 dell’Osservatorio Compass sul turismo odontoiatrico ha calcolato che ogni anno circa 200 mila italiani vanno all’estero (Albania, Croazia, Romania, Turchia o altre mete ancora) per sottoporsi alle cure dentali più onerose con l’obiettivo di risparmiare. Secondo lo stesso studio, il 36% di tutti gli italiani, ossia più di uno su tre, sarebbe disposto ad andare all’estero per ridurre il costo degli interventi più onerosi.
In alcuni casi i turisti dentali italiani hanno riscontrato dei problemi, ma ci sono flussi consolidati di turisti dentali che usufruiscono di questi servizi e di un’offerta sempre più completa che in molti casi comprende anche il viaggio, la sistemazione in hotel e risparmi anche fino al 70% rispetto a quanto si spende in Italia.
Turismo dentale, alla ricerca di impianti meno cari
Pianificare un intervento dentistico all’estero richiede la valutazione di numerosi fattori, dal genere di intervento richiesto, ai tempi, alle garanzie previste. Spesso è comunque possibile ottenere dei preventivi gratuiti e delle indicazioni più precise contattando direttamente le strutture. In alcuni casi, come quello dell’Albania, la prossimità geografica con l’Italia e la diffusione di una buona conoscenza dell’italiano aiutano a superare le barriere linguistiche e culturali, rendendo più agevole il percorso.
D’altronde la spesa degli italiani dai dentisti è elevata: uno studio Compass del giugno 2025 rileva che in media gli italiani spendono dal dentista 1.200 euro l’anno, con punte di 1.600 euro fra chi – sempre più spesso – rateizza. E si tratta di un fenomeno molto comune, perché secondo le statistiche almeno due italiani su tre si sono sottoposti a cure odontoiatriche negli ultimi 12 mesi.
Né in Italia va sempre bene: la SIDP (Società Italiana di Paradontologia e Implantologia) ha evidenziato che nel 2024 sono stati eseguiti 2,2 milioni di impianti con un balzo del 20% sul dato del 2019 e una spesa complessiva di 2,3 miliardi di euro, ma più del 40% degli impianti sarebbe mal posizionato con il rischio di “sorriso gengivale” già entro 6 mesi dall’intervento nel 60% dei casi.
Sul fronte economico generalmente i costi sono molto più convenienti all’estero: ad esempio un impianto dentale singolo con corona che in Italia può costare da 1.000 a 3.000 euro, in Albania può costare dai 500 ai 700 euro. In alcuni casi sono previste garanzie sugli impianti dentali e sono attive anche collaborazioni in Italia per la manutenzione post-trattamento. Diverse cliniche operano con migliaia di pazienti l’anno e possono fornire certificazioni di vario tipo.
Turismo estetico, i fattori da ponderare
Il turismo sanitario in Albania, in Turchia o in Romania, per citare alcune delle aree più ‘gettonate’, non riguarda solo le prestazioni odontoiatriche, ma da tempo anche quelle estetiche, come la chirurgia plastica o quella tricologica, relativa alla cura e al trapianto dei capelli.
Nel caso della chirurgia estetica all’estero è necessario valutare diversi fattori. Gli esperti suggeriscono un’analisi accurata della struttura e dei medici che dovranno intervenire all’estero, lo studio del loro bagaglio formativo, possibilmente con il supporto del medico curante in Italia.
Un aiuto può arrivare anche dalla Joint Commission International (JCI), una commissione internazionale che ha proprio l’obiettivo di monitorare e confrontare gli standard sanitari nei vari Paesi del mondo.
Vanno ponderati fattori come la comunicazione in una lingua diversa, la mancanza del registro italiano delle protesi, la possibilità e le condizioni dei trattamenti post-operatori (follow-up), il diverso tipo di tutele e garanzie legali.
Va detto anche che all’estero i trattamenti di chirurgia estetica promettono risparmi a doppia cifra che possono coprire il costo di viaggio e alloggio. Una rinoplastica di base che in Italia può costare da 5 mila a 9 mila euro, in diverse cliniche in Albania o in Turchia può costare dai 2.500 ai 5.000 euro. Diverse cliniche propongono un supporto personalizzato e completo per tutto il percorso del paziente.
Il turismo sanitario è comunque un fenomeno globale, secondo Patients Beyond Borders nel 2023 aveva un mercato tra i 63 e gli 88 miliardi di dollari sulla stima di 21-22 milioni di pazienti cross-border. Rischi e analisi dei costi e dei benefici devono sicuramente far parte del ragionamento e delle valutazioni su scelte tanto delicate. Come accade nel mondo della finanza, la conoscenza può ridurre il rischio in maniera importante.


Comments
Loading comments...