FTAOnline

Borsa Oggi: Eni, Poste e Intercos si fanno notare

di FTA Online News pubblicato:
4 min

Eni, il nuovo buyback incoraggia il titolo. Poste Italiane, piace il report di UBS. Intercos sottotono, ma poche preoccupazioni dal contenzioso coreano.

Borsa Oggi: Eni, Poste e Intercos si fanno notare

Eni, il nuovo buyback incoraggia il titolo

Bel progresso per Eni che tocca in avvio il massimo da inizio novembre grazie al balzo del greggio sui picchi da fine ottobre ma soprattutto all'annuncio di un nuovo piano di acquisto di azioni proprie per un valore di 1,1 miliardi di euro, cifra che potrebbe salire fino ad un massimo complessivo di 3,5 miliardi di euro (circa il 10% del capitale sociale) in base ad eventuali aumenti del Cash Flow from Operations previsto dal Piano Strategico 2024-2027 (fino al 60% dei flussi di cassa incrementali).

L'analisi del grafico di Eni mette in evidenza l'accelerazione rialzista delle ultime 2-3 settimane ha spinto il titolo a ridosso del massimo degli ultimi cinque anni a 15,83 euro toccato lo scorso ottobre. Una chiusura di seduta superiore a questo riferimento determinerebbe la riattivazione del movimento ascendente partito a fine 2020 verso 16,89, picco del maggio 2018 e ostacolo oltre il quale si aprirebbero spazi di ascesa più consistenti (i 20,46 dell'estate 2014), nonché la prospettiva di inversione della tendenza negativa in essere dal 2007. Discese sotto area 15,20 potrebbero anticipare la copertura del gap up aperto lunedì a 14,7240 ed eventualmente un test dei supporti di area 14, decisivi nel breve-medio periodo: in caso di violazione probabile avvio di una correzione verso 12,50 circa.

Poste Italiane, piace il report di UBS

Poste Italiane ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo dell'1,17% dopo il report di UBS che ha migliorato la raccomandazione sul titolo da neutral a buy, incrementando il target price da 12,20 a 14,20 euro.
Nel frattempo è arrivato anche l'ok delle commissioni parlamentari a proseguire il processo di privatizzazione del gruppo. Al momento il Tesoro detiene direttamente il 29,7% di Poste Italiane e un ulteriore 35% tramite CDP.

Graficamente si può notare come il titolo sia stato protagonista di un corposo rialzo a cavallo tra febbraio e marzo che ha permesso ai prezzi di salire da 9,74 a 11,95 euro, nuovo massimo, questo, degli ultimi due anni. La successiva flessione va per il momento inquadrata come un fisiologico consolidamento dopo il rialzo, compatibile con la positiva struttura di fondo del titolo e dunque con l'ipotesi che a tendere i prezzi possano provare a riprendere il cammino verso i record assoluti del 2021 in area 12,70. Importanti conferme giungeranno con il superamento di quota 12,10.

Nell'immediato tuttavia il consolidamento non è detto che sia già concluso e potrebbe estendersi ulteriormente a seguito di discese sotto 11,50. Probabile in tal caso il test a 11,35 e poi a 11,10 circa, dove è posto il 38,2% di ritracciamento del rialzo da febbraio, area da cui transita attualmente anche la media mobile esponenziale a 40 sedute e dunque primo riferimento strategico nello scenario di medio periodo.

Intercos sottotono, ma poche preoccupazioni dal contenzioso coreano

Seduta debole ieri per Intercos. Il titolo ha ceduto il 2,74% a 13,50 euro, minimo di seduta. Il massimo intraday è stato toccato a 13,86 euro. L'azienda italiana Intercos Korea ha rilasciato una nota riguardo al contenzioso in corso con Kolmar Korea, un'azienda coreana di cosmetici. In risposta alle notizie che Kolmar Korea avrebbe vinto una causa per furto di tecnologia chiave per i prodotti solari, Intercos ha precisato che il procedimento è stato avviato contro due ex dipendenti di Kolmar Korea, che hanno agito autonomamente prima di essere assunti da Intercos Korea.

Questo rende Intercos coinvolta nella causa solo in quanto datore di lavoro dei due ex dipendenti.

Inoltre, Intercos ha smentito la cifra riportata di 49 miliardi di KRW (won coreani) di ricavi legati esclusivamente ai prodotti solari.

Secondo quanto dichiarato, i ricavi derivati dai prodotti solari nel 2018 sono stati di circa 2 miliardi di KRW (circa Euro 1,4 milioni).

Il ribasso di Intercos si è avviato dal test, avvenuto il 3 aprile, della resistenza di area 13,90, dove si colloca il 38,2% di ritracciamento del ribasso dal top del 13 febbraio (importante riferimento ricavato dalla successione di Fibonacci). Per adesso il rimbalzo visto dal minimo di fine marzo a 12,76 euro è da considerare solo un elemento correttivo, una pausa della discesa precedente, quella avviatasi dal massimo di febbraio a 15,66 euro.

Sotto 13,20 atteso quindi il ritorno a 12,76, poi probabili movimenti verso il minimo di ottobre a 12,08 euro. Sopra 13,90 servirebbe comunque la rottura anche della resistenza a 14,20 per favorire una estensione del rialzo che al di sopra di 14,60 avrebbe la possibilità di puntare ai massimi di quota 15,66 euro.