Borsa Italiana, Banca MPS reduce da un corposo ribasso nell'ultimo mese

di FTA Online News pubblicato:
3 min

Unicredit, azioni su un supporto critico di medio termine

Borsa Italiana, Banca MPS reduce da un corposo ribasso nell'ultimo mese

Rialzo marginale al termine della seduta di ieri per Banca MPS, che ha guadagnato lo 0,16% al termine di una seduta piuttosto monotona.

Jefferies ha deciso di avviare la copertura sul titolo con raccomandazione buy e prezzo obiettivo a 9,30 euro. Secondo gli analisti al momento il mercato non ha ben compreso il potenziale dell'operazione Mediobanca.

In precedenza, ad inizio mese, sia Morningstar DBRS che Moody's avevano alzato il rating sul titolo, con la prima che aveva portato quello di lungo termine a "BBB" con Outlook positivo e Moody's che invece lo aveva migliorato a "Baa1".

Dopo la conclusione dell'Opas su Mediobanca Delfin è ora il primo azionista di Banca MPS con il 17,533% . Seguono Caltagirone (con il 10,262%), il Ministero dell'Economia e delle Finanze (con il 4,863%) e Banco Bpm (con il 3,741%).

Banca MPS, azioni reduci da un corposo ribasso

Graficamente il titolo Banca MPS ha dato vita ad un corposo ribasso nel corso dell'ultimo mese, che ha riavvicinato le quotazioni alla parte inferiore del range di oscillazione in forza da maggio, intervallo compreso tra 6,75 e 8,45 euro circa. Per quanto i corsi abbiano perso lo slancio che li aveva caratterizzati tra luglio ed agosto, fin tanto che si manterranno al di sopra di 6,75 euro manterranno integra la struttura rialzista di lungo periodo, tenendo dunque viva l'ipotesi di una pronta ripresa di detta tendenza.

Nuovi segnali in tal senso giungeranno comunque solo oltre 7,80 per il target a 8,40/8,50 euro. Il cedimento del supporto a 6,75 euro aprirebbe invece una crisi più profonda per il titolo, introducendolo al test a 5,90 euro. Più in basso target a 5,70 e 5,10 euro circa.

Unicredit, cresce l'attesa per la trimestrale

Il prossimo 22 ottobre Unicredit aprirà la stagione dei conti trimestrali delle banche italiane, da cui sono attesi utili complessivi per oltre 5 miliardi di euro.

Secondo Equita Sim, sarà un trimestre “solido” per Piazza Gae Aulenti:

  • Margine di interesse: 3,4 miliardi (-2% t/t, -4% a/a)

  • Commissioni: in lieve flessione trimestrale ma in crescita su base annua

  • Utile netto: 2,48 miliardi, con costo del rischio ancora contenuto

  • CET1 pro-forma: stimato in area 14% dopo l’aumento delle quote in Commerzbank e AlphaBank

Sul fronte della remunerazione, Unicredit ha già confermato un interim dividend da 2,1 miliardi e l’avvio dell’ultima tranche del buyback da 1,8 miliardi, pari al 4% della market cap.

Equita ha alzato il target price a 71,5 euro (+4%), confermando il rating Buy e rivedendo al rialzo le stime 2026–2027 grazie a una dinamica più sostenuta del margine di interesse.

Unicredit, test ripetuto della media esponenziale a 100 sedute

Unicredit ha testato per due volte nelle ultime tre sedute la media mobile esponenziale a 100 giorni, passante a 6,170 euro circa, supporto critico anche in ottica di medio termine. Dal massimo di agosto i prezzi si sono mossi all'interno di un canale ribassista con limiti attualmente a 60,80 e a 64,85. La rottura del lato alto del canale permetterebbe di considerarlo un "flag" di continuazione, ovvero un elemento correttivo del rialzo precedente.

Oltre 64,85 probabile la ripresa dell'uptrend con prima resistenza a 66 euro, successiva a 68,72, lato alto del gap ribassista del 26 agosto. Per il momento lo scenario di fondo resta rialzista, con target fino a 76 euro almeno. Sotto i 60 euro probabile una estensione del rialzo verso 58,28, base del gap del 23 luglio.

Comments

Loading comments...