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Borsa Italiana in calo: male banca e industria

di FTA Online News pubblicato:
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Avvio di ottava in calo per l'azionario italiano ed europeo.

Il Ftse MIB segna -0,78%, il Ftse Italia All Share -0,77%, il Ftse Italia Mid Cap -0,69% e il Ftse Italia Star -0,14%

Male anche i maggiori indici azionari europei: Euro Stoxx 50 -0,71%, Dax -0,53%, Cac 40 -0,96%, Ibex 35 -0,27% e Ftse 100 -0,1%

Positivamente intonati i maggiori indici statunitensi: l'S&P 500 guadagna lo 0,18%, il Nasdaq lo 0,48%, ma il Dow Jones cede lo 0,37 per cento.

EUR/USD quota a circa 1,0711 (+0,09%), ma l'euro guadagna lo 0,73% sulla sterlina e lo 0,27% sullo yen.

Le vendite prevalgono ancora in chiusura sui titoli del debito UE. Il rendimento del BTP decennale italiano segna un rialzo di 14 punti base al 4,13% e quello del Bund tedesco cresce di 7 punti base al 2,37% Lo spread si pone dunque a 175 punti base. Da evidenziare l'avvio oggi del collocamento del nuovo BTP Valore per il retail che starebbe riscuotendo un forte successo con il superamento già oggi dei 5 miliardi di euro di domanda. In giornata pubblicati i PMI servizi europei e USA in area di espansione, ma in rallentamento a maggio. Male il Sentix tedesco sulla fiducia degli investitori. Pesano su tutti i mercati nuove incertezze sulla traiettoria dei tassi d'interesse nell'Eurozona.

Il petrolio attira oggi l'attenzione. Il cartello dei produttori petroliferi Opec+, che comprende anche la Russia, ha deciso ieri 4 giugno di portare la produzione complessiva a 40,46 milioni di barili al giorno nell'intero 2024. Ulteriori tagli produttivi tesi a sostenere i prezzi del petrolio guidati dall'Arabia Saudita che dovrebbe portare a luglio la propria produzione a 9 milioni di barili al giorno dai circa 10 di maggio. Il petrolio reagisce con un rialzo nei mercati internazionali: il Brent cresce dell'1,66% e si porta a 77,34 dollari al barile, mentre il derivato sul WTI passa di mano a 72,89 dollari con un balzo dell'1,15 per cento.

A Milano Tenaris guadagna lo 0,65%, Eni cede in chiusura lo 0,3% e Saipem lo 0,9%

Nel settore energetico si segnala anche il balzo odierno delle quotazioni del gas: l'olandese TTF quota a 27,95 €/Mwh con un forte rialzo del 17,98%. Gli osservatori hanno sottolineato la contrazione delle esportazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti (scese a 7,66 milioni di tonnellate a maggio secondo Reuters). Da ricordare però anche il contesto delle decisioni dell'Opec+ sul greggio e alcune interruzioni per manutenzione.

Seduta molto difficile per il credito in Italia e in Europa: Ftse Italia Banche -1,4% ed Euro Stoxx Banks -1,19%

A Milano Unicredit guida la classifica dei ribassi con un calo del 2,33% L'amministratore delegato Andrea Orcel ha rilasciato un'intervista a Bloomberg in cui ha confermato che i clienti cominciano a chiedere maggiori tassi d'interesse e si è detto disponibile per un nuovo mandato.Le vendite sul settore sono comunque diffuse.

Banco BPM -1,41%, Intesa -0,55%, Banca Mediolanum (-0,88%), Fineco (-2,13%). In controtendenza Mps (+1,61%), dopo i rumors sulla possibilità che il Tesoro attenda il 2024 per concludere l'uscita dal capitale della banca senese.
All'Italy Capital Markets Forum di Bloomberg il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha affermato che la tassa sugli extraprofitti delle banche non è all'ordine del giorno.

Le vendite non risparmiano Enel (-0,81%) ed Hera (-2,91%) forse colpite anche dal rialzo dei rendimenti che normalmente impatta sulle utility (Ftse Italia Utenze -0,63%).
A2A limita i danni a un -0,03% forse anche grazie ai commenti positivi di Equita dopo un roadshow.

In rosso STM (-1,02%) in una seduta di ripiegamento per i maggiori titoli dei semiconduttori europei e nonostante il completamento dell'accordo con GlobalFoundries per un nuovo impianto di produzione di semiconduttori a Crolles, in Francia.

Recupera in chiusura lo 0,2% Stellantis: Reuters ha citato documenti secondo i quali rumors avrebbe pagato negli Stati Uniti una sanzione da 235,5 milioni di dollari per il mancato rispetto delle norme sulle emissioni di alcuni veicoli degli anni scorsi. La sanzione è collegata al National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), che gestisce il programma Corporate Average Fuel Economy (CAFE), e riguarderebbe modelli del 2018 e del 2019.

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