Borsa e Psicologia: come gestire le perdite

di Enrico Danna pubblicato:
3 min

Operare sui mercati finanziari implica anche essere pronti a gestire eventuali perdite. Vediamo allora come comportarsi

Borsa e Psicologia: come gestire le perdite

Borsa e Psicologia: non si perde finché non si vende

Prima di effettuare un qualsiasi investimento, dopo aver verificato che sia in linea con la pianificazione finanziaria messa in atto, occorre porsi una domanda molto semplice: “Quale sarà la mia reazione, nel caso di andamento negativo, ovvero di decremento del valore del titolo o del fondo prescelto?”.

Se siete ansiosi e andate in paranoia appena vedete un segno meno davanti all’azione che avete pensato di acquistare, probabilmente è bene lasciar perdere e puntare su qualcosa di più tranquillo. Viceversa, se avete nervi saldi e siete consapevoli delle vostre capacità e delle scelte, potete proseguire con l’operatività effettiva.

Inoltre, si deve avere in mente un concetto ben chiaro: fino a quando non si vende (per costrizione, per disperazione, per qualsiasi motivo), non si realizza nessuna perdita. Solo nel momento in cui viene inserito l’ordine sul mercato e si ottiene la conferma dell’eseguito, si può affermare di aver subito una perdita. Sino ad allora, la minusvalenza ottenuta è puramente virtuale o teorica.

Certo, a nessuno fa piacere controllare la situazione del proprio portafoglio e vedere che si riduce di giorno in giorno. Molte persone, in tempi di negatività, reagiscono con comportamenti ulteriormente deleteri, quali ad esempio, la ricerca di consigli su forum e siti dall’affidabilità alquanto dubbia. Ecco, così facendo, si amplifica l’eco negativa e si entra in una spirale dalla quale è francamente difficile uscire.

Borsa e Psicologia: come comportarsi

Come comportarsi, quindi? Innanzitutto, occorre fare un esame di coscienza, guardandosi allo specchio, e ripercorrendo a ritroso le scelte fatte e le motivazioni che le hanno precedute. L’obiettività, in questo frangente, è essenziale, anche perché non c’è alcun giudizio esterno: siamo noi, giudici di noi stessi.

Quindi, ripercorrere la strada, ripartendo dall’inizio, può essere utile per comprendere se sono stati fatti errori oppure se, al di là del momento negativo, le azioni intraprese sono state comunque corrette. A volte è facile farsi prendere dall’entusiasmo, nei momenti di euforia borsistica e si finisce col perdere di vista il quadro generale, puntando sul guadagno immediato e facile piuttosto che su una corretta pianificazione finanziaria nel tempo.

Il rischio è quello di scottarsi, trovandosi impreparati nel caso in cui i mercati, repentinamente, cambino direzione (come successo in questo 2022). Se si riscontrano errori di percorso, occorre essere molto lucidi nel rimettersi in discussione e rivalutare tutto l’impianto generale. Viceversa, se si è convinti e consapevoli delle proprie scelte, non resta che stringere i denti, lasciare che passi la buriana e prepararsi a periodi migliori. In qualunque caso, ricordiamoci sempre che la fretta è cattiva consigliera.

C’è ancora una possibilità, ovvero cambiare non la strategia di fondo, ma effettuare accorgimenti nella pratica. Se un titolo non presenta possibilità di ripresa futura, meglio liberarsene e puntare su cavalli con maggiori possibilità di vittoria. Sempre ragionando, ovviamente: perché la paura non darà mai la risposta esatta alle vostre domande.

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