Borsa Usa: chiusura record per l'S&P 500

di FTA Online News pubblicato:
3 min
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L'S&P 500 ha chiuso la seduta in rialzo dell'1,03% a 5.157,36 punti, livello più alto di sempre, spinto dal comparto tecnologico. Bene anche Dow Jones (+0,34%) e Nasdaq Composite (+1,51%).
Nelle sue periodiche audizioni al Congresso Usa, Jerome Powell ha confermato ancora la fine della stretta monetaria anche se il chairman della Federal Reserve (Fed) non si è discostato molto dalla linea già emersa in occasione del meeting del Federal Open Market Committee (Fomc) di 30-31 gennaio.
Tra i titoli in evidenza Victoria's Secret -29,70%. Il retailer di intimo ha dichiarato che l'andamento delle vendite durante il quarto trimestre 2023 (chiuso lo scorso 3 febbraio) è stato volatile e ha confermato come la debole domanda del settore dell'abbigliamento caratterizzi anche il suo segmento. Il gruppo dell'Ohio si attende per l'anno fiscale 2024 vendite intorno a 6,0 miliardi di dollari, contro i 6,2 miliardi del consensus del Wall Street Journal. Nel quarto trimestre, intanto, i ricavi si sono attestati a 2,08 miliardi di dollari, in linea con le attese degli analisti, a fronte di un eps rettificato di 2,58 dollari (2,46 dollari le stime del mercato).
Sul fronte macroeconomico le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, secondo quanto comunicato dallo U.S. Deparment of Labor (il ministero del Lavoro di Washington), sono rimaste stabili nella settimana chiusa il 2 marzo sulle 217.000 unità precedenti, in linea con il consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal.
Il costo del lavoro (a esclusione del settore agricolo), secondo quanto comunicato dallo U.S. Bureau Of Labor Statistics (Bls, ente statistico alle dipendenze del ministero del Lavoro di Washington), nel quarto trimestre 2023 è salito dello 0,4% sequenziale, contro il declino dell'1,1% del terzo (2,6% il progresso del periodo aprile-giugno) e l'incremento dello 0,7% del consensus. Il dato è stato rivisto al ribasso dallo 0,5% della lettura preliminare diffusa lo scorso mese.
La produttività ha segnato (a esclusione del settore agricolo) una crescita del 3,2% sequenziale, contro il 4,9% del terzo (3,5% nel periodo aprile-giugno) e il 3,1% del consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal. Il dato è in linea con la lettura preliminare diffusa in febbraio.
Il deficit della bilancia commerciale, secondo quanto comunicato da U.S. Census Bureau e U.S. Bureau of Economic Analysis, in gennaio è salito a 67,4 miliardi di dollari dai 64,2 miliardi della lettura finale di dicembre (61,9 miliardi in novembre), contro i 63,4 miliardi del consensus di Dow Jones Newswires e Wall Street Journal. Nel mese le esportazioni sono state pari a 257,2 miliardi (contro i 256,9 miliardi precedenti), a fronte di 324,6 miliardi di importazioni (321,0 miliardi in dicembre). L'export è cresciuto nel mese dello 0,1% sequenziale contro il progresso dell'1,1% dell'import.

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