Valzer commodities: sale l'oro e scende il petrolio
pubblicato:Le decisioni degli USA sui dazi e il riassetto geopolitico condizionano il mercato delle materie prime

Trump continua ad imperversare sui mercati. In questo finale di ottava le indiscrezioni sulle prossime mosse del funambolico inquilino della Casa Bianca condizionano pesantemente i due ori: quello giallo e quello nero. Il primo oscilla poco a ridosso del massimo dal 23 luglio a 3410 dollari/oncia toccato nella notte, ancora a distanza dal record storico a 3500 del 22 aprile, se parliamo dell'oro spot, ovvero il metallo fisico. Sul mercato dei derivati invece il contratto dicembre è arrivato a 3534, massimo assoluto superiore ai 3510 circa di aprile.
Dazi sui lingotti e tassi Fed in discesa
La spinta agli acquisti è arrivata in scia all'indiscrezione del Financial Times secondo cui gli USA hanno istituito dazi del 39% sui lingotti da un chilo e da 100 once (3,11 kg, oncia troy come unità di misura). La decisione sembra in grado di danneggiare l'interscambio con la Svizzera, il principale snodo mondiale della raffinazione del metallo giallo, e quindi ridurre l'offerta e anche creare colli di bottiglia nella produzione fuori dal Paese elvetico. Gli analisti segnalano anche il sostegno alla domanda proveniente dalla prospettiva di taglio dei tassi da parte della Fed nella riunione di politica monetaria di metà settembre.
Petrolio giù, spiragli di accordo USA-Russia su Ucraina
Il petrolio ha invece toccato a inizio mattinata i minimi da inizio giugno: i future ottobre hanno raggiunto per il Brent i 65,80 $/barile (prezzo attuale 66,85), per il WTI i 62,41 $/barile (63,40). Il trend negativo in essere da alcuni giorni (la settimana si chiuderà probabilmente con il maggio ribasso da giugno) è causato dai rumor secondo cui la prossima ottava potrebbe essere quella buona per l'incontro Putin-Trump e quindi per un tentativo concreto di arrivare a una tregua in Ucraina. In caso di accordo verrebbe meno la spada di Damocle di dazi e ritorsioni sul petrolio russo, aprendo la strada a un aumento dell'offerta globale.